Rame: perché fa bene e in che alimenti si trova

Il Rame (Cu) è un elemento chimico appartenente ai metalli. Chiamato spesso “Oro rosso” per via del colore, il Rame è uno dei metalli più utilizzati dall’Uomo nel corso dei millenni. Si presta infatti molto bene per la realizzazione di manufatti e monete, oltreché per la produzione di cavi elettrici, essendo un ottimo conduttore sia di elettricità che di calore.

Questo metallo è però presente anche in alcuni alimenti e rappresenta un importante micronutriente essenziale per la sintesi proteica. Andiamo a vedere per quali motivi è importante il rame per l’organismo, quali sono gli alimenti che contengono rame ed eventuali controindicazioni legate a questo metallo.

Rame: quali funzioni biologiche regola?

In natura questo metallo gioca un ruolo fondamentale per il metabolismo animale e vegetale. Nelle cellule l’Oro rosso è infatti presente nella struttura molecolare di molte  proteine, enzimi e trasportatori che svolgono azioni molto importanti nei processi metabolici. Il rame ricopre un ruolo così fondamentale per via dell’estrema semplicità con la quale può transigere da una forma ossidata (Cu+) a una forma ridotta (Cu++)  durante le reazioni di ossidoriduzione.

Tra i processi nei quali questo metallo trova impiego si annoverano:

  • Respirazione cellulare: si trova infatti nei mitocondri, vale a dire gli organi della cellula adibiti alla respirazione cellulare aerobica.
  • Assorbimento del Ferro: lo ione metallico del Rame può legarsi alla molecola che si occupa del trasporto del Ferro (Transferrina). Il legame determina l’ossidazione del Ferro e il conseguente aumento dell’assimilabilità;
  • Reazioni antiossidanti: essendo presente in numerosi enzimi che contrastano i radicali liberi.

Rame: quali sono i benefici per l’organismo umano

Il Rame è un metallo presente in una gran quantità di alimenti ed è assai raro soffrire di deficit di tale metallo.

Una volta ingerite le fonti di Rame, il metallo viene assorbito nell’intestino per poi essere immesso nel sistema circolatorio. L’organo umano adibito a ricevere i depositi di questo metallo è il fegato. Nel metabolismo di questo metallo giocano un ruolo importante alcuni proteine quali:

  • Albumina: si occupa del trasporto del Rame verso il fegato;
  • Ceruloplasmina: si occupa della distribuzione del metallo nei tessuti a seguito della metabolizzazione epatica;

Il Rame è presente soprattutto nei muscoli (40%), nel fegato (15%), nel sangue (10%) e nel cervello (10%). L’organismo espelle solamente un minimo quantitativo del Rame assimilato per mezzo della bile.

Come premesso nel paragrafo precedente, il Rame favorisce l’assimilazione del Ferro, elemento che concorre alla formazione dell’Emoglobina ed è quindi essenziale per la formazione dei globuli rossi. Il Rame contribuisce inoltre alla coagulazione del sangue e mantiene elastici i vasi sanguinei.

Anche gli effetti sull’apparto scheletrico sono notevoli, in quanto questo metallo aiuta la mineralizzazione delle ossa e anche la creazione di collagene e elastina, che costituiscono le base del tessuto connettivo. Inoltre data la sua azione batteriostatica, contribuisce a indebolire alcuni agenti patogeni, in particolare l’Escherichia Coli e lo Stafilococco Aureo. 

Questo metallo ha anche un effetto benefico sulla pelle e specialmente sulla qualità dell’abbronzatura. Infatti il Rame è uno dei cofattori dell’enzima tirosinasi, il quale a sua volta produce la melanina. Grazie alla melanina la nostra pelle può proteggersi dai raggi UV del sole.

Per ultimo ma non meno importante, il Rame ha delle forti proprietà antiossidanti in virtù del contrasto ai radicali liberi. L’assunzione di alimenti ricchi di questo metallo aiuta quindi a mantenere giovani le cellule. Il rame favorisce  la cicatrizzazione delle ferite e contribuisce a rafforzare il sistema immunitario.

Gli alimenti ricchi di rame

Il Rame abbonda soprattutto nei cibi di origine animale, ma si trovano buone quantità di questo metallo anche in molti vegetali.

Tra le carni più ricche di rame spiccano quelle di ovini (soprattutto agnello), suini e bovini, oltre ai volatili come anatre e oche. Il pollame non è invece molto ricco di questo metallo, ma il regolare consumo di queste carni contribuisce ugualmente al fabbisogno di Rame. Il tuorlo d’uovo ne contiene invece buone percentuali. Il fegato e il rognone di questi animali sono le parti del corpo più ricche di Rame.

Tra molluschi e crostacei, garantiscono un maggiore apporto di Rame aragoste, granchi e ostriche, ma anche vongole e cozze presentano tracce di questo metallo.

Per quanto riguarda la frutta spiccano i seguenti alimenti:

Anche la frutta secca, i legumi (specie fagioli e lenticchie), i tuberi e i cereali sono buone fonti di Rame. Bisogna precisare che i cereali integrali tendono a presentare livelli più alti di questo metallo, in particolare il frumento e la segale. Gli oli vegetali e la margarina presentano buone riserve, ma si consiglia di non farne la fonte primaria per l’assunzione di questo metallo. La margarina infatti è un grasso idrogenato correlato all’aumento della concentrazione di colesterolo nel sangue.

Tra gli ortaggi più ricchi di Rame spiccano quelli a foglia verde scura, quali:

  • Bieta;
  • Spinaci;
  • Cavolo nero;
  • Cavolo verza;

Ma anche alcuni ortaggi appartenenti al gruppo giallo-arancio (carote) e alcune Solanaceae (pomodori e melanzane). Il fabbisogno medio di un adulto è compreso tra 1,5 e 3 mg giornalieri.

Carenza di Rame: sintomi e complicazioni

Sebbene la carenza di Rame sia un fenomeno raro, gli individui che ne soffrono possono andare incontro a complicazioni serie, come per esempio:

  • Perdita di elasticità delle arterie (condizione che aumenta il rischio di infarto);
  • Demineralizzazione delle ossa (con conseguente indebolimento);
  • Anemia;
  • Problemi ai tessuti connettivi;
  • Malfunzionamento del sistema immunitario;
  • Malfunzionamento di alcuni organi (reni, tiroide, polmoni);

I sintomi più comuni di carenza grave di questo metallo sono:

  • Aritmie cardiache;
  • Aumento di colesterolo;
  • Diarrea e disturbi intestinali;
  • Disturbi delle ossa (osteoporosi, artrite);
  • Forte stanchezza;

Controindicazioni sull’assunzione di rame

Nonostante l’importanza ricoperta nei processi biologici riportati nei paragrafi precedenti, l’assunzione di quantitativi eccessivi di Rame può causare l’insorgenza di determinate malattie o disturbi. Un’intossicazione da Rame correlata all’alimentazione è un fenomeno molto raro, mentre è assai più frequente quella correlata con l’abuso di integratori alimentari. Anche la Malattia di Wilson facilita l’insorgenza di intossicazione. Infatti i soggetti che soffrono di questa malattia genetica rara sono soggetti all’accumulo di questo metallo in organi quali fegato, occhi, cervello.

Tra i sintomi più comuni di intossicazione da Rame si trovano:

  • Forti attacchi di Diarrea;
  • Vomito;
  • Febbre alta;
  • Anemia emolitica;

Nei casi più rari di intossicazione si può andare incontro a gravi danni epatici – inclusa l’insorgenza della cirrosi – con successiva insufficienza renale acuta e danni a livello cerebrale.

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