Tracce di Sangue nelle Feci: Cause e Rimedi

Quando parliamo di tracce di sangue nelle feci ci riferiamo in misura principale a tutti quei casi in cui il sangue appunto presente negli escrementi non è visibile ed è in genere frammisto al materiale fecale. In questo caso le tracce di sangue sono rilevabili soltanto da specifiche analisi condotte in laboratorio.

C’è da preoccuparsi nel caso in cui siano presenti delle tracce di sangue nelle feci? Quando viene svolto questo importantissimo esame? Cosa c’è da sapere prima di sottoporvisi?

Non sempre la condizione è motivo di eccessiva preoccupazione. Continuiamo a leggere per saperne di più.

Quando si ricercano le tracce di sangue nelle feci?

Come abbiamo detto sopra, le tracce di sangue nelle feci devono essere appunto rilevate attraverso esami specifici ai quali in genere si ricorre per ragioni di screening, ovvero per andare ad individuare la potenziale presenza di patologie che possono attaccare l’intestino, come ad esempio le patologie tumorali che colpiscono colon e retto, oppure anche i polipi intestinali.

Prima di affrontare più nello specifico quali possono essere le cause che hanno portato alla presenza di tracce di sangue nelle nostre feci, sarà il caso di ricordare che la presenza delle stesse non può essere in alcun modo considerata come segnale certo della presenza di questa o quella patologia: non hanno alcun tipo di valore diagnostico e devono essere necessariamente seguite da esami più accurati.

La sola presenza di tracce di sangue, per intenderci, non può essere in alcun modo motivo di preoccupazione o certezza di diagnosi.

Attenzione alle contaminazioni

Potrà sembrare quasi paradossale, ma moltissimi casi di presenza di tracce di sangue nel campione di feci sono invece riconducibili a contaminazioni del campione stesso: può essere il caso sia di sangue di tipo mestruale, sia di eventuale sangue che sia presente all’interno delle urine.

Per questo motivo sarebbe il caso di essere particolarmente attenti mentre si preleva il campione, cercando appunto di non contaminarlo con urine o sangue mestruale.

Quando le tracce di sangue nelle feci non sono preoccupanti

C’è un buon numero di casi nei quali non c’è assolutamente bisogno di preoccuparsi, dato che la presenza delle tracce ematiche è dovuta a problemi di scarso rilievo e soprattutto destinati a sparire spesso anche senza il ricorso a terapie specifiche:

  • può essere il caso di piccole ferite nella zona anale, che magari abbiamo causato con della carta troppo ruvida, oppure, magari anche inavvertitamente, toccando l’area con le nostre dita. Le ferite, soprattutto se profonde come nel caso delle ragadi anali, possono essere anche causate dal passaggio degli escrementi stesso e dalla conseguente dilatazione dell’ano;
  • può essere il caso di emorroidi, che dovrebbero essere sicuramente affrontate con l’aiuto del medico e che dunque, soprattutto per una buona e pronta guarigione, seguendo un percorso terapeutico adeguato;
  • può essere il caso delle fistole anali: sono dei piccoli tunnel infetti che sono riconducibili ad una infezione delle ghiandole anali. Anche in questo caso è sicuramente importante affidarsi alle cure del medico, dato che è necessario intervenire prontamente per evitare che l’infezione possa rendersi cronica.

In questi casi in genere non c’è nulla da temere e si possono considerare le tracce di sangue presenti nelle feci come un problema di poco conto, che sarà destinato a sparire non appena le cause che lo hanno determinato spariranno anch’esse.

Anche se in questi specifici casi però non c’è nulla di cui preoccuparsi, almeno sul medio e lungo periodo, sarebbe comunque il caso di comunicare tempestivamente con il medico quanto avvenuto, corredando il nostro racconto con una descrizione per quanto possibile accurata dei sintomi collegati alla nostra condizione.

Tutto questo ovviamente dopo che le analisi delle feci individueranno la presenza di sangue occulto nelle feci.

Cosa fare nei bambini e nei neonati?

Nei bambini e nei neonati è abbastanza normale trovare piccole tracce di sangue al cambio pannolino. Se il sangue è di colore rosso vivo non c’è da preoccuparsi in quanto con molta probabilità la fonte del sanguinamento è quella del retto o dell’ano.

I bambini spesso soffrono di stitichezza e le feci molto dure possono causare delle microlesioni che provocano piccole ferite che possono sanguinare. Se il sanguinamento è contenuto e non si manifesta con una certa frequenza si può stare abbastanza tranquilli specie se il colore del sangue è rosso vivo.

Nel caso di sangue scuro allora è il caso di rivolgersi prontamente al pediatra per localizzare la zona precisa da cui origina il sanguinamento.

I casi più gravi: ecco cosa può voler dire la presenza di tracce di sangue nelle feci 

Ci sono inoltre moltissime altre patologie che possono essere, almeno potenzialmente, collegate con la presenza di tracce di sangue nelle feci.

In genere si tratta di patologie che possono attaccare l’apparato digerente praticamente in ogni suo punto. Può infatti trattarsi di:

  • ulcera duodenale;
  • ulcera gastrica;
  • colite ulcerosa;
  • varici esofagee;
  • diverticolite;
  • forme tumorali che attaccano lo stomaco o l’intestino;
  • emorragie interne, seppur di piccola entità;
  • morbo di Crohn.

Si tratta di patologie piuttosto varie e diverse tra loro, che costituiscono comunque, statisticamente parlando, casi più rari e meno rilevanti della comparsa delle tracce di sangue nelle feci e che, cosa più importante, devono poi essere successivamente determinate con il corretto percorso diagnostico.

Nel caso le nostre analisi delle feci, per intenderci, dovessero essere positive alla presenza di tracce di sangue, non sarà immediatamente il caso di preoccuparsi e di temere per il peggio.

Il più delle volte infatti si tratta di problemi di poco conto, come abbiamo evidenziato in apertura, e in altri casi potrebbe trattarsi anche di falsi positivi, che possono essere causati, oltre che dalla contaminazione del campione, anche da altri tipi di problemi, che andremo ad analizzare tra pochissimo.

Attenzione alla dieta: aiuta ad evitare falsi positivi

Per evitare i falsi positivi, oltre ad avere particolare attenzione per quanto riguarda la raccolta del campione, dovremmo cercare di mantenere un’alimentazione adeguata durante i giorni che precedono il test. Si devono assolutamente evitare:

  • la carne rossa in grosse quantità;
  • gli affettati, di qualunque tipo e a prescindere da quelli che sono i procedimenti produttivi che si nascondono alle loro spalle: anche il prosciutto cotto, per intenderci, è a rischio;
  • la carne semi cruda e preparata, ad esempio, a carpaccio;
  • alcolici;
  • medicinali anti-infiammatori, di qualunque tipo, a meno che non siano assolutamente necessari per una cura prescritta dal medico. In tale eventualità la cosa dovrà essere comunque discussa con il vostro medico, dato che potrebbe fare la differenza in sede di analisi;
  • integratori di vitamina C e alimenti che ne contengono buone quantità;
  • spazzoliamo nostri denti con estrema delicatezza, dato che le emorragie gengivali copiose possono comportare una presenza di tracce di sangue nelle feci.

L’importanza delle fibre

Al fine di evitare che compaiano nelle feci tracce di sangue che non sono in realtà collegate con alcun tipo di patologia, sarà il caso anche di consumare una quantità maggiore di fibre alimentari.

Queste sono infatti in grado di rendere le feci più molli, rendendo più difficile l’evenienza che micro-lesioni della zona anale possano causare la presenza di tracce di sangue nelle nostre feci.

Le fibre alimentari si trovano soprattutto nelle verdure a foglia verde e nei cereali integrali: non facciamole mai mancare dalla nostra nostra dieta, e non solo per il problema del sangue.

Attenzione anche all’acido acetilsalicilico

Prima di effettuare l’analisi delle feci è di fondamentale importanza anche evitare il consumo di acido acetilsalicilico (Aspirina®) o di farmaci analoghi in ogni loro forma. Questo farmaco infatti può irritare la mucosa gastrica, causare delle micro-emorragie che non cessano di sanguinare perché questo principio attivo agisce anche da anticoagulante.

Tutto questo si traduce in una perdita costante di sangue che può dare come risultato quello della comparsa di tracce di sangue nelle feci che possono falsare il risultato delle analisi delle feci.

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