Anticorpi anti-DNA nativo: cosa sono e cosa significa se sono alti

Gli anticorpi anti-DNA nativo a doppia elica sono autoanticorpi che possono essere definiti anche “anticorpi anti-nucleo”.
In alcune condizioni, spesso di particolare rilevanza clinica, gli anticorpi prodotti dalle cellule immunitarie possono essere caratterizzati da una complementarità nei confronti di strutture cellulari proprie dell’organismo di appartenenza.

Nella fattispecie, gli anticorpi anti-DNA nativo attaccano il materiale genetico della cellula contenuto nel nucleo. Approfondiamo l’argomento.

Cosa sono gli auto-anticorpi?

Gli anticorpi sono molecole proteiche caratterizzate da una struttura a forcella che sono in grado di legarsi in maniera specifica a profili proteici complementari ad essi che sono gli antigeni.
Gli antigeni bersaglio degli anticorpi prodotti normalmente dalle cellule B del sistema immunitario sono molecole presenti sulla superficie di microrganismi patogeni come virus, batteri, funghi o protozoi.

L’interazione tra gli anticorpi e l’antigene del patogeno è una reazione di fondamentale importanza per un’efficiente evoluzione della risposta immunitaria.
Le molecole anticorpali sono prodotte dai linfociti B dopo aver riconosciuto l’antigene bersaglio del patogeno.

 

In tutte quelle condizioni patologiche che si definiscono “autoimmuni” gli anticorpi sono costruiti con una struttura tridimensionale complementare ad alcuni tipi di molecole presenti all’interno delle nostre cellule.

In questi casi i bersagli degli anticorpi sono molecole dell’organismo e non profili molecolari associati a microrganismi patogeni; pertanto, il risultato è che il sistema immunitario, nelle patologie autoimmuni, si scaglia contro i tessuti del nostro corpo instaurando fenomeni infiammatori degenerativi che possono condurre a quadri clinici anche gravi.

Gli anticorpi anti-DNA sono una particolare classe di auto-anticorpi il cui bersaglio molecolare è il DNA contenuto nel nucleo della cellula.

 

In cosa consiste l’esame per la rilevazione degli anticorpi anti-DNA?

L’esame per la ricerca degli anticorpi anti-DNA si effettua a partire da un prelievo di sangue che non richiede particolari preparazioni da parte del paziente.

Da un punto di vista tecnico in molti laboratori l’esame consiste di fatto in un test ELISA: il campione viene dispensato in pozzetti caratterizzati dalla presenza di anticorpi anti-anticorpo fissati sul fondo.

La reazione tra i due anticorpi permette l’attivazione di un complesso enzimatico che catalizza una reazione di fluorescenza, la quale viene rilevata da un sistema ottico e permette così di rilevare la presenza di anticorpi anti-DNA nel campione clinico di partenza.

A cosa può essere correlata la presenza di anticorpi anti-DNA?

La presenza di anticorpi anti-DNA può essere ricondotta a varie patologie, la maggior parte associate alla presenza di condizioni autoimmuni, in cui il sistema immunitario attacca particolari molecole espresse dall’organismo di appartenenza. Un paziente sano presenta valori inferiori a 30.0 IU/mL (IU: “unità internazionali”). Valori compresi tra 30.0-75.0 IU/mL sono considerati borderline, ovvero dubbi. Valori superiori a 75 IU/mL sono considerati positivi.

Le malattie in cui si assiste alla comparsa di valori alti di anticorpi anti-DNA sono:

  • Lupus eritematoso sistemico: malattia autoimmune cronica infiammatoria che colpisce vari organi e tessuti tra cui i reni, le articolazioni, i vasi sanguigni, la pelle, il cuore, i polmoni e l’encefalo
  • Connettivite indifferenziata, condizione autoimmune che colpisce i tessuti connettivi
  • Tiroidi autoimmuni: in cui si verifica la comparsa di una condizione autoimmune ai danni della tiroide

L’esame di rilevazione degli anticorpi anti-DNA è prescritto principalmente per la diagnosi di Lupus eritematoso sistemico.
Valori alti di anticorpi anti-DNA associati con un quadro sintomatico caratterizzato da manifestazioni cutanee, artrite e perdita di peso sono presagio della presenza di Lupus.

Gli anticorpi anti-DNA possono essere usati anche per monitorare l’andamento del Lupus in pazienti in cui è già avvenuta la diagnosi: i soggetti colpiti da Lupus possono presentare delle riacutizzazioni dei sintomi, seguiti da periodi asintomatici; il periodo subito antecedente alla riacutizzazione può essere associato a un aumento degli anticorpi anti-DNA.

Il medico può anche prescrivere test per la ricerca di altri tipi di auto-anticorpi per escludere la presenza di altre patologie autoimmuni come gli anticorpi anti-istoni, che sono proteine associate al DNA.

Fonti

https://www.ospedaleniguarda.it/esami-di-laboratorio/info/489/anticorpi-anti-DNA-nativo

https://labtestsonline.it/lto-tests/anticorpi-anti-dna-doppia-elica-anti-dsdna.html#:~:text=Nella%20valutazione%20della%20nefrite%20da,sia%20comunque%20affetto%20da%20lupus.

 

 

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