Il legame tra depressione malattie cardiovascolari rappresenta un’area di ricerca di notevole interesse.
La correlazione tra queste due aree è stata evidenziata di recente da uno studio condotto dall’American Heart Association.
Questo studio ha sfruttato dati provenienti dalle richieste di risarcimento di una compagnia assicurativa riguardanti una coorte di 4 milioni di individui.
I risultati hanno evidenziato una notevole differenza di genere nella manifestazione dei sintomi depressivi e nell’incidenza di fattori di rischio cardiovascolare tra i pazienti.
La depressione è una condizione patologica della salute mentale caratterizzata anche da risvolti biologici e organici.
I fattori che legano la depressione allo sviluppo di patologie cardiovascolari sono lo stress, l’infiammazione e il ruolo delle piastrine.
Un esempio in questo caso potrebbe essere infatti che i pazienti depressi tendono ad avere livelli molto elevati di cortisolo, che è un segnalatore ormonale noto per favorire lo sviluppo di sindromi metaboliche e aumentare il rischio di patologie cardiache e diabete.
In questo articolo parliamo di:
Diagnosi e trattamento della depressione nei pazienti con malattie cardiovascolari
La diagnosi precoce della depressione nei pazienti che soffrono di malattie cardiovascolari è molto importante, soprattutto alla luce del fatto che spesso i soggetti che soffrono di insufficienza cardiaca cronica hanno anche una maggiore probabilità di sviluppare depressione.
Nel trattamento è necessario considerare che depressione e malattie cardiache condividono parzialmente alcuni meccanismi fisiopatologici; infatti, l’approccio terapeutico giusto può puntare a ridurre lo stato infiammatorio.
Alcuni approcci che possono essere direzionati in tal senso sono:
- L’adozione di una dieta ricca di alimenti antinfiammatori (omega-3, coenzima Q10, pepe nero, antiossidanti E e C
- Tecniche di gestione dello stress come meditazione, yoga e tai-chi
Da un punto di vista farmacologico possono essere utili i farmaci antidepressivi anche se in pazienti con patologie cardiache è necessario considerare i rischi associati.
Un esempio sono quelli correlati agli antidepressivi triciclici e gli inibitori delle monoammino ossidasi che possono essere evitati a causa dei loro effetti collaterali cardiaci.
Al contrario, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) rappresentano la terapia di prima linea, sebbene siano caratterizzati da effetti collaterali come vertigini, disturbi del sonno e alterazioni dell’appetito
Un’altra classe di farmaci antidepressivi sono i SNRI, gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina che possono comportare rischi come ipertensione e tachicardia, pertanto devono essere usati con cautela.
La terapia psicologica sebbene non influenzi in modo diretto la mortalità cardiaca può ridurre la depressione e migliorare l’aderenza al trattamento.
Quali sono i meccanismi che legano depressione e malattie cardiovascolari?
Un recente studio pone l’attenzione sull’importanza della comprensione dei meccanismi che legano la depressione e l’evoluzione delle condizioni cliniche di natura cardiovascolare.
Una maggiore conoscenza di questo settore potrebbe migliorare la gestione e la prevenzione delle malattie cardiovascolari nei pazienti affetti da depressione o condizioni di basso umore.
Lo studio presenta anche alcune limitazioni fra le quali figurano la mancanza di una chiara relazione causale diretta e la mancanza di considerazioni circa l’influenza di fattori confondenti come le condizioni socio-economiche dei componenti della coorte.
I risultati suggeriscono che la depressione può essere considerata un precursore delle patologie cardiovascolari con il meccanismo dell’infiammazione che svolge un ruolo chiave in questa associazione.
La depressione e le malattie cardiovascolari sono insieme, le principali cause di morte a livello mondiale con impatti enormi sulla vita delle persone e sui costi sanitari.
Popolazione anziana: dobbiamo fare alcune considerazioni speciali?
Per quanto riguarda la popolazione anziana che soffre di numerose patologie coesistenti, la prescrizione di farmaci che influenza la fisiologia del sistema nervoso richiede una particolare attenzione al fine di evitare interazioni specifiche ed effetti avversi.
Alla luce di tutto questo, la depressione dovrebbe essere considerata un fattore di rischio di notevole rilievo per le malattie cardiovascolari. Le strategie sanitarie dovrebbero essere mirate per il trattamento della depressione nei pazienti con patologie cardiache con il fine di ridurre parallelamente anche il rischio vascolare.
Fonti
https://www.heart.org/en/healthy-living/healthy-lifestyle/mental-health-and-wellbeing/how-does-depression-affect-the-heart
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