L’uso del mezzo a due ruote più utilizzato e famoso di sempre, la bicicletta, non fa bene solo all’ambiente, ma anche alla nostra salute. Andare in bici, infatti, ci mantiene in forma, migliora la circolazione e allena il nostro equilibrio. Ma oltre a questi benefici, i ricercatori hanno analizzato l’impatto positivo che ha nelle persone con demenza, con dei risultati interessanti. Approfondiamo l’argomento.
In questo articolo parliamo di:
Demenza e bicicletta
Un recente studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open, basato sull’analisi dei dati della UK Biobank, ha cercato di individuare possibili differenze nei tassi di demenza tra le persone che utilizzano regolarmente diversi tipi di mezzi di trasporto. Il team di ricerca ha esaminato le cartelle cliniche di 479.723 persone con un’età media di 56,5 anni, senza segni di demenza. Poi ha monitorato la loro salute 13 anni, confrontando i tassi di demenza tra le persone che hanno sviluppato la malattia e quelle che non l’hanno sviluppata, in base al mezzo di trasporto normalmente utilizzato.
E sembra che, effettivamente, ci sia un collegamento: le persone che vanno in bici hanno tassi di demenza inferiori rispetto a quelle che camminano, guidano o prendono l’autobus. Il rallentamento della demenza è legato a più fattori: migliore circolazione, costante necessità di orientarsi nello spazio e di stare in equilibrio, attività fisica moderata.
Inoltre, queste stesse persone conservavano un volume dell’ippocampo, fondamentale per la memoria e le funzioni cognitive.
I benefici nell’andare in bici
L’uso della bicicletta, soprattutto se regolare, ha molti altri benefici sia per gli uomini sia per le donne. Ecco quali sono:
- sviluppo e mantenimento dell’equilibrio
- orientamento spaziale
- stare all’aria aperta e nella natura
- sintesi di vitamina D
- controllo del peso
- attività aerobica
- maggiore resistenza e tonicità muscolare
- benefici sul sistema cardiovascolare
- miglioramento della circolazione sanguigna
- impatto positivo sull’umore
- aiuto nella socializzazione
- aumento della fiducia in sé stessi
- benefici per l’ambiente con riduzione dell’inquinamento e del traffico.
Infine, l’attività fisica e l’esercizio aerobico implicati nel ciclismo, sono noti per i loro effetti neuroprotettivi. Secondo i ricercatori, il ciclismo, soprattutto se praticato regolarmente come mezzo di trasporto, potrebbe aiutare ad aumentare il flusso sanguigno al cervello, ridurre l’infiammazione e stimolare la neurogenesi. Al contempo, si richiede un maggiore coinvolgimento cognitivo durante gli spostamenti, fattori che potrebbero contribuire alla conservazione del volume ippocampale.
Attenzione a queste controindicazioni
Andare in bici può avere, per qualcuno, alcune criticità. Ad esempio, dolori alle ginocchia se il sellino non è regolato bene o dolori a schiena e collo dopo l’uscita in bicicletta soprattutto se si è poco abituati. In estate, in particolare, bisogna fare attenzione alle insolazioni e alla disidratazione. Quindi utilizzare sempre un cappellino, reintegrare i liquidi e i sali ed evitare di uscire nelle ore più calde della giornata. Infine, particolare attenzione quando si va in bici in strada, in zone dove non c’è una pista ciclabile dedicata o la corsia non molto larga. Gli incidenti stradali sono molto frequenti soprattutto cadute e traumi alla testa.
Iniziare ad andare in bici
Se si vuole cominciare ad utilizzare la bicicletta, è bene iniziare gradualmente. In base anche al tipo di esigenze, scegliere una bicicletta adatta: tradizionale, mountain bike, da corsa ecc…
Poi, valutare con quale obiettivo si vuole andare in bici. Ad esempio:
Se si pedala per mantenersi in forma e scaricare lo stress allora si può arrivare a 30 minuti al giorno per 4 giorni settimanali. Se invece, si vuole perdere peso il tempo consigliato è 45-60 minuti, fino a 5 giorni a settimana con una certa intensità. Ovviamente, chi desidera arrivare ad allenarsi per gareggiare nelle competizioni dovrà sostenere un piano di allenamento di diverso tipo con una adeguata alimentazione.
Fonti:
Active Travel Mode and Incident Dementia and Brain Structure
C. Hou, Y. Zhang et al.
JAMA Network Open | Vol. 8, No. 6
doi:10.1001/jamanetworkopen.2025.14316
MedPage Today -Cycling in midlife tied up to lower risk of dementia