Naloxone (Narcan®): come agisce il farmaco usato per salvare Madonna

La famosa popstar Madonna sarebbe stata costretta a interrompere gli impegni legati ai suoi tour musicali in seguito al ricovero in terapia intensiva a causa di una severa infezione batterica. Lo stato di salute della cantante in pochi giorni si è evoluto in un drastico peggioramento del quadro clinico con la comparsa di shock settico e conseguente collasso della pressione arteriosa. Secondo i più rilevanti tabloid l’artista sarebbe stata curata con un’iniezione di naloxone (da molti noto con il nome del farmaco commerciale Narcan®). Che cos’è questo farmaco? A cosa serve e perché è stato usato in questo caso? Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Cos’è il naloxone?

Il naloxone, conosciuto anche con il nome commerciale di “Narcan®”, è un farmaco di sintesi che agisce come antagonista degli oppioidi, un’importante famiglia di molecole i cui componenti possono essere usati come potenti farmaci analgesici ma anche come sostanze stupefacenti. La proprietà di competere con gli oppioidi lo rende un valido strumento di emergenza per il trattamento dell’overdose da sostanze oppiacee.

Un composto si definisce antagonista nei confronti di un’altra sostanza quando riesce a legarsi con il medesimo tipo di recettore biologico impedendo a quest’ultima di interagirvi, ponendo fine di fatto al suo effetto biologico.
Gli oppioidi agiscono interagendo con recettori proteici presenti nel sistema nervoso, sia centrale che periferico, interferendo con la segnalazione neurochimica della percezione del dolore; per questo motivo sono usati principalmente come potenti anestetici e analgesici.
Tuttavia, la loro attività di influenza sulla percezione delle sensazioni dolorifiche gli permette di indurre anche forti sensazioni di benessere e rilassamento, caratteristica che ne determina un forte utilizzo anche come sostanza stupefacente.

Il naloxone è un antagonista degli oppioidi poiché si lega alle stesse proteine recettoriali delle molecole oppiacee: l’antagonismo si dice competitivo, in quanto l’interazione chimica avviene nello stesso sito recettoriale usato dagli oppioidi per espletare la loro attività farmacologica.
Il legame del naloxone con il recettore specifico non produce nessun effetto biologico, ma solo quello di arrestare la segnalazione biochimica derivata dalla presenza di oppioidi: questa caratteristica gli permette di poter essere usato in ambito clinico come farmaco per la disintossicazione da oppiacei.

I sintomi principali di un’overdose da sostanze oppioidi sono la depressione respiratoria e il collasso pressorio: il principale effetto del naloxone è quello di stabilizzare prontamente la ventilazione e la pressione sanguigna riportandole a livelli compatibili con la vita.

Perché è stato usato il naloxone per curare Madonna?

Nel caso della cantante Madonna, l’utilizzo del naloxone non è stato tuttavia associato alla presenza di un quadro clinico riconducibile all’abuso di sostanze oppiacee: l’artista statunitense stava affrontando un quadro clinico di shock pressorio a causa della presenza di una grave infezione batterica.

Quando un’infezione batterica diventa disseminata per tutto il corpo, oltre a indurre una compromissione di più organi, può scatenare una risposta immunitaria eccessiva che può causare una vasodilatazione diffusa con un conseguente calo drastico della pressione sanguigna. Questo stato, chiamato shock settico, può portare rapidamente a morte.

La domanda può sorgere spontanea: per quale motivo è stato usato il naloxone?
Com’è stato indicato da una meta-analisi condotta su studi precedenti, gli effetti positivi del naloxone sulla regolazione della pressione sanguigna non sono da associare solamente al suo ruolo di antidoto nei confronti degli oppioidi. Il naloxone può aiutare il recupero della normale pressione anche in seguito a shock dovuti ad altre cause, in particolare nei casi di shock settico.

Possiamo ipotizzare che la situazione particolarmente concitata abbia spinto l’equipe medica che si stava occupando della famosa artista di agire con il naloxone visto il suo effetto abbastanza immediato.

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