I benefici dell’olio EVO sulla salute cardiovascolare e la mortalità per cancro: lo studio

L’olio d’oliva è probabilmente l’elemento simbolo della dieta mediterranea. I benefici per la salute forniti da questo ingrediente derivano principalmente dagli alti livelli di acidi grassi insaturi che rappresentano fino al 99% del peso totale dell’olio extravergine di oliva (EVO).

In particolare, gli acidi monoinsaturi come l’acido oleico. Altri componenti minori, come i fenoli, i fitosteroli e i tocoferoli, contribuiscono alle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antitrombotiche dell’olio d’oliva, rilevanti per la salute cardiovascolare.

Olio EVO: quali sono i benefici per la salute cardiovascolare?

L’olio EVO migliora la salute cardiovascolare modulando in modo positivo il profilo lipidico e l’omeostasi della funzione piastrinica, contribuendo a ridurre la pressione arteriosa e riducendo il processo di formazione di placche ateromatose.

Studi di coorte osservazionali su larga scala hanno dimostrato che un consumo regolare di olio d’oliva è associato a un rischio ridotto di malattie non trasmissibili maggiori, come le malattie cardiovascolari, le malattie neurodegenerative e alcuni tipi di cancro, oltre ad una maggiore longevità.

Un’importante prova viene da uno studio in particolare, che ha testato specificamente una dieta mediterranea con fornitura gratuita di olio extra vergine di oliva, riportando riduzioni significative di comparsa di problematiche cardiovascolari e dell’incidenza del cancro al seno.

Olio di oliva e mortalità per cancro: che associazione possiamo osservare?

Sono stati fatti molti studi per quanto riguarda l’associazione tra olio d’oliva e rischio di cancro; tuttavia, le evidenze epidemiologiche sui vantaggi potenziali del consumo dell’olio EVO nella dieta in relazione alla mortalità per cancro sono poco robuste e hanno condotto a risultati contrastanti tra loro.

Solo sei studi di coorte hanno esaminato specificamente la relazione tra consumo di olio d’oliva e morte per cancro, con risultati che indicano una possibile associazione inversa, ma senza raggiungere significatività statistica.

Quali sono i risultati di uno studio su un campione di soggetti dell’Italia meridionale?

Ai fini di approfondire il livello di conoscenza sui benefici potenziali dell’olio EVO per la salute umana, in maniera specifica sulla patogenesi del cancro, è stato portato avanti uno studio sull’associazione tra il consumo di olio EVO e la mortalità per varie cause, usando come spazio di analisi un dataset formato da 24.325 adulti del sud Italia.

Come obiettivo secondario è stato esaminato il ruolo di diversi biomarcatori rappresentativi di processi fisiologici comuni alle malattie croniche maggiori, come potenziali fattori esplicativi della relazione tra consumo di olio d’oliva e mortalità.

La popolazione di studio era composta da uomini e donne adulti con età pari o superiore a 35 anni, arruolati in questo studio tra il 2005 e il 2010.
In questi soggetti l’olio EVO è stato valutato come parte della dieta attraverso un questionario validato.

Che legame c’è tra consumo di olio e mortalità?

Le analisi statistiche hanno visto l’utilizzo di modelli di regressione ai fini di quantificare l’associazione tra il consumo di olio EVO e mortalità. All’interno di questa analisi statistica sono stati considerati fattori di confondimento, tra i quali età, sesso, livello di istruzione, attività fisica, fumo, indice di massa corporea e altre condizioni di salute preesistenti.

Sono stati inoltre esaminati diversi biomarcatori ai fini di valutare i meccanismi biologici di base che governano la relazione tra consumo di olio EVO e mortalità

I ricercatori hanno osservato che un maggiore consumo di olio di oliva era associato a diete con consumo più elevato di frutta, verdura, legumi pesce e con un apporto moderato di alcol.
I consumatori di olio EVO ad alto livello riportavano un minor consumo di cereali, carne e prodotti lattiero-caseari.

Sono state osservate differenze anche nell’assunzione di altri oli vegetali e grassi saturi alimentari, mentre il consumo di margarina e burro non variava significativamente tra le categorie di consumo di olio d’oliva

L’evoluzione dello studio sul campione di 22.892 partecipanti ha avuto una durata mediana di 13,1 anni (intervallo interquartile = 12,1-14,2 anni; 291.810 anni-persona), durante i quali sono stati registrati 2566 decessi (939 per cancro, 910 per malattie cardiovascolari e 723 per altre cause).

I risultati del modello statistico applicato che includeva anche la qualità della dieta hanno mostrato che, rispetto ai partecipanti con un consumo più basso di olio d’oliva, a quelli con un consumo più elevato era associato a tassi di mortalità più bassi per tutte le cause, per cancro e per malattie cardiovascolari.

I benefici introdotti dall’olio EVO dipendono anche dalla quantità?

In seguito, i dati sono stati osservati provando a considerare anche la relazione tra dose di olio giornaliera e risposta: l’analisi dose-risposta multivariata tra un aumento di 1 cucchiaio di consumo di olio d’oliva e la mortalità per tutte le cause e per cancro ha mostrato una relazione dose-risposta lineare diretta. Invece nello specifico, Le analisi dose-risposta per la mortalità per malattie cardiovascolari o altre cause non hanno fornito risultati significativi.

Che effetti può avere l’olio EVO sui biomarcatori dei processi biologici legati all’insorgenza delle principali malattie croniche?

Per quanto riguarda invece l’analisi dei diversi biomarcatori indicativi di processi biologici legati all’insorgenza delle principali malattie croniche, come ad esempio i marcatori della salute e della funzionalità renale, i lipidi, la glicemia e i marcatori d’infiammazione è stata osservata un’associazione tra la diminuzione del valore di questi fattori e il consumo di olio EVO.

In generale i risultati di questo studio sottolineano che un consumo maggiore di olio d’oliva è stato associato a un tasso inferiore di mortalità per cancro, malattie cardiovascolari e per tutte le cause.
I benefici maggiori sono stati osservati con un consumo superiore a tre cucchiai al giorno che ammontano circa a 30 g di olio.

Questi risultati suggeriscono un ruolo di primario ordino dell’olio EVO nelle proprietà benefiche dello stile di vita mediterraneo.
Saranno tuttavia necessari ulteriori studi per aumentare la conoscenza sui percorsi meccanicistici coinvolti.

Fonti

https://www.nature.com/articles/s41430-024-01442-8

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