Impennata di casi COVID-19: cosa dobbiamo aspettarci?

Il 5 maggio 2023 L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato la fine del periodo pandemico legato al COVID-19 decretando che l’andamento epidemiologico della patologia non rappresenta più un fenomeno preoccupante.

Tuttavia, nell’agosto del 2023 le autorità sanitarie globali hanno assistito a un repentino aumento dei contagi di COVID-19, con quasi 1,5 milioni di nuovi contagi e oltre duemila decessi a livello mondiale. Nel contesto di questa nuova ondata epidemica gli esperti sono altresì in allerta per la comparsa della nuova sotto-variante del lignaggio Omicron BA.2.86, denominata “Pirola”.
Vediamo di capire meglio la situazione epidemiologica attuale in Italia.

Qual è la situazione epidemiologica attuale?

Nell’ultima settimana di agosto in Italia ci sono stati 11.606 casi di COVID-19 di questi, 2.202 sono quelli che si sono positivizzati nello stesso arco di tempo.
Questo dato ci sorprende abbastanza poiché non eravamo più abituati ai repentini aumenti di contagi, tuttavia dobbiamo vedere la situazione con estrema calma e interpretarla in base al periodo dell’anno in cui ci troviamo: secondo il professor Massimo Galli, la ripresa delle attività lavorative in città che coincide con il periodo finale dell’estate e il rientro delle scuole produrrà verosimilmente un nuovo incremento della trasmissione del virus.

Secondo l’infettivologo la situazione deve essere affrontata con cautela e attenzione per quanto riguarda le persone fragile e anziane, tuttavia possiamo essere confidenti che l’impatto rispetto al passato sarà meno rilevante dal punto di vista della gravità delle infezioni, soprattutto grazie al numero molto alto delle persone immunizzate contro il virus.

Al contempo, dobbiamo tenere anche di conto che alcuni soggetti potrebbero aver assistito a un calo dei fattori dell’immunità innata contro il Sars-Cov-2 e che una quota non trascurabile di soggetti continua a non aver ricevuto nemmeno una dose di vaccino, i quali potrebbero essere i motivi dell’aumento di casi di questo periodo, associato alla concentrazione della popolazione nei luoghi turistici tipica dell’estate.

Quali sono le misure da prendere in caso di contagio?

Secondo le ultime circolari del ministero della salute, al momento vige ancora lo stop all’isolamento obbligatorio delle persone risultate positive al COVID-19, tuttavia è estremamente consigliato restare a casa se ci sono sintomi evidenti fino alla loro scomparsa definitiva.
In particolare gli esperti consigliano di indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie, preferibilmente del tipo FFp2 se si hanno sintomi simil-influenzali e di evitare il contatto con persone fragili o immunodepresse.

Nuova variante BA.2.86 “Pirola”: cos’è?

L’attuale aumento dei contagi che osserviamo in Italia, secondo gli esperti non dipende dalla nuova variante Omicron BA.2.86 o “Pirola” che tuttavia verosimilmente si diffonderà presto anche nel nostro paese.

Gli occhi degli esperti sono puntati sulla variante Pirola perché dai dati in possesso, in questo momento, sembra che nei campioni di virus appartenenti a questo lignaggio vi siano quaranta nuove mutazioni. Nella fattispecie quelle che colpiscono il gene della proteina Spike, che sono soltanto due, potrebbero avere effetti rilevanti nel meccanismo infettivo e nella risposta immunitaria.

Ad oggi abbiamo pochi dati per poter dire con certezza quali potrebbero essere gli effetti di queste nuove mutazioni sulla trasmissibilità e sulla gravità delle infezioni prodotte dalla variante Pirola.
Nonostante l’incertezza, gli scienziati sembrano condividere che queste caratteristiche potrebbero non essere troppo divergenti dagli altri ceppi già in circolazione.

La scoperta di questa nuova variante è avvenuta nel solco tracciato dal lignaggio precedente EG.5.1Eris” che sul finire del mese di luglio aveva evocato non poche preoccupazioni arrivando a rappresentare il 17,4 % dei casi del Regno Unito.

Secondo il direttore del “Genetic Institute” di Londra, Francois Balloux, questa variante potrebbe essersi originata in un individuo immunocompromesso durante un’infezione molto prolungata che le ha permesso di acquisire un panorama molto ampio di nuove mutazioni.
Sempre secondo lo stesso esperto la prima circolazione del nuovo ceppo è avvenuta in una regione del mondo con una bassa sorveglianza virale che ha permesso il suo attecchimento all’interno della comunità e in seguito la trasmissione a livello globale.

Fonti

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2023/08/28/nuova-variante-covid-pirola-ha-40-mutazioni-e-2-da-monitorare_60fe3acb-ded6-42cd-bea4-b61febcbe23c.html

https://www.ilsole24ore.com/art/covid-aumento-casi-e-vittime-circolare-stop-isolamento-ma-consigliato-stare-casa-sintomi-AFDOBKX

https://www.bmj.com/content/382/bmj.p1964.long

 

 

 

 

 

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