La Malasanità in Italia: quanto sono frequenti gli errori dei medici?

In Italia si discute molto, soprattutto negli ultimi mesi, della situazione della sanità pubblica e della necessità di maggiori risorse per far fronte non solo all’emergenza sanitaria, ma in generale per tutelare la salute di tutti i cittadini.

Purtroppo gli errori sanitari, cioè quelli commessi da medici, infermieri o altro personale medico sono abbastanza frequenti in Italia (come del resto in altri Paesi, secondo le statistiche). Per questo è importante il contributo dell’associazione Periplo Familiare che tutela le vittime di malasanità, responsabile dell’infografica dedicata a questo fenomeno che puoi guardare al termine dell’articolo.

“Malasanità in Italia” è il titolo dell’infografica che illustra le statistiche aggiornate sulla tipologia di errori sanitari e sul costo che questi hanno per lo Stato.

Grazie a questi dati è possibile comprendere come e dove intervenire per garantire prestazioni sanitarie efficaci e al contempo consentire ai medici di lavorare al meglio delle loro possibilità.

Secondo le statistiche relative al 2019, le cause pendenti contro medici e strutture sanitarie sono 300.000 (nel computo sono incluse anche quelle dirette a strutture private), mentre le richieste di risarcimento per danno biologico sono 35.000 ogni anno.

Cos’è il danno biologico? 

Secondo il diritto italiano, il danno biologico è una lesione, nel fisico o nella psiche, che deve essere risarcita poiché l’integrità fisica è un bene garantito dalla Costituzione. Si tratta di danni di natura non patrimoniale che possono essere anche permanenti (vi rientra anche il decesso), perciò possono essere risarciti se è riconosciuta la responsabilità, nel caso si tratta di malasanità, di medici o altro personale sanitario.

Riguardo le tipologie, la più frequente è quella legata all’attività chirurgica (il 38,4% dei casi), seguita dalle diagnosi errate (20,7%), errori commessi in fase di terapia (10,8%) e infine infezioni (6,7%, quelle nosocomiali sono le più diffuse).

Nello specifico, i reparti dove avvengono più sinistri sono ortopedia e traumatologia (20,3%), chirurgia generale (12,9%), all’interno del pronto soccorso (12,6%) e in ostetricia e ginecologia (10,9%).

Tutto ciò ha un costo per lo Stato e quindi per l’intera collettività. Si stima che il costo medio per ogni sinistro risarcito sia di 96.831€, una cifra in aumento del 4% che preoccupa per il futuro.

Cosa potrebbe avvenire se non si interviene diminuendo i casi di malasanità e tutelando meglio tanto i medici quanto i pazienti?

Qual è l’impatto della malasanità? 

Ci sono due aspetti che ci fanno comprendere le drammatiche conseguenze della malasanità: le morti evitabili (il tasso medio calcolato è 69,93 ogni 100.000 abitanti), cioè decessi riconducibili a errori sanitari e l’impatto economico, pari a 22,5 milioni di euro l’anno, il 15% della spesa sanitaria nazionale.

A questo punto è inevitabile il confronto con l’estero, per comprendere su quali aree occorre investire per prevenire gli errori medici e impiegare meglio le risorse a disposizione.

In Italia i posti letto sono 3,2 ogni 1000 abitanti (la media UE è di 5), i medici sono 4 ogni 1000 (3,6 in UE) e infermieri 5,8 ogni 1000 (8,5 in UE), inoltre va tenuto conto che l’età media del personale sanitario, in Italia, è elevata: più della metà è over 55 e andrà in pensione entro i prossimi 10 anni.

Ciò significa che la carenza di medici si aggraverà e questo potrebbe comportare anche un aumenti di casi di malasanità. Per questa ragione è urgente rimediare e contrastare questo genere di errori sfruttando tutte le risorse che possano rafforzare la sanità italiana. Mai come oggi questo dovrebbe essere un principio guida per chi responsabilità istituzionali.

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