Malattie infettive tropicali: qual è la situazione in Italia?

L’Italia sta assistendo a una minaccia crescente di malattie tropicali trascurate, alcune delle quali si manifestano con una presenza costante nel nostro paese. Alcune di esse possono generare focolai autoctoni, come già verificatosi, e il rischio aumenta con l’arrivo della primavera, favorito dalla presenza diffusa della zanzara tigre in Italia e da inverni sempre più miti.

Circa 4.000-5.000 persone nel nostro paese sono attualmente colpite da queste malattie trascurate, con la dengue che nel 2023 ha raggiunto il record europeo per i casi autoctoni. L’urgenza si concentra sulla necessità di migliorare la sorveglianza e la diagnosi precoce di queste malattie.

Quali sono le patologie infettive tropicali che maggiormente interessano l’Italia?

Nel 2023, l’Italia ha registrato un numero abbastanza rilevante ed elevato di casi autoctoni di dengue a cui si sono aggiunti altri 280 casi di importazione relativi alla circolazione di viaggiatori provenienti da regioni endemiche.

Ci sono stati anche 7 casi di chikungunya, 600 casi di malattia di Chagas diagnosticati dal 1998 e diversi positivi alla strongiloidosi, una forma di parassitosi particolarmente diffusa tra gli individui di età superiore ai 65 anni.

Queste malattie tropicali presentano una gamma di sintomi e complicazioni. La dengue e la chikungunya sono entrambe trasmesse principalmente dalla zanzara tigre e possono causare febbre, mal di testa, manifestazioni cutanee e dolori osteoarticolari intensi.

A queste si aggiunge la presenza di parassitosi come la malattia di Chagas è causata, che può portare a sintomi gravi come disturbi cardiaci e gastrointestinali e la strongiloidosi, una parassitosi intestinale, può causare sintomi gastro-intestinali e problemi respiratori.

Come vengono trattate queste malattie?

Il trattamento di queste malattie dipende dalla loro natura. Nel caso della dengue e della chikungunya, il trattamento mira ad alleviare i sintomi poiché non esiste una terapia specifica.

La malattia di Chagas può essere trattata con farmaci antiparassitari, ma il successo del trattamento dipende dalla fase della malattia in cui viene diagnosticata. La strongiloidosi può essere trattata con farmaci antelmintici.

La crescente minaccia di malattie tropicali trascurate rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica in Italia. La necessità di un’azione urgente è evidente, con un’enfasi particolare sulla sorveglianza, la diagnosi precoce e l’implementazione di misure preventive per affrontare questa emergenza sanitaria in evoluzione.

Come può inserirsi in questo ambito il nuovo Piano Pandemico?

In risposta a queste crescenti minacce, il Ministero della Salute ha recentemente predisposto il “Piano Strategico Operativo per la Preparazione e Risposta a una Pandemia da Patogeni a Trasmissione Respiratoria a Maggiore Potenziale Pandemico”, coprendo tutti i patogeni respiratori. Questo rappresenta un significativo passo avanti rispetto ai piani precedenti, indirizzati principalmente alla prevenzione di pandemie influenzali.

Come si evince dal titolo del documento il piano si rivolge principalmente ai patogeni respiratori, tuttavia l’architettura operativa messa in atto dal piano pandemico può essere applicata anche ad altri tipi di patologie infettive purché queste rivestano un notevole potenziale di trasmissione.

Il piano è attualmente al vaglio della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Se l’approvazione sarà positiva, il documento verrà inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione.

Secondo il Ministero, il piano è in linea con le raccomandazioni dell’OMS e dell’ECDC, nonché con l’esperienza pandemica passata. È stato sviluppato in collaborazione con istituti scientifici di rilievo, enti competenti e rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome.

Cosa prevede il piano?

Il piano prevede misure concrete, tra cui il potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione, l’ampliamento della rete dei laboratori di microbiologia e virologia, e un maggiore impegno nella ricerca, soprattutto in ambito traslazionale.

Il ruolo dei vaccini è stato sottolineato come misura chiave per la prevenzione. La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica ha espresso un parere favorevole sull’approvazione del Piano Pandemico 2024-2028, riconoscendo l’importanza cruciale dei vaccini e dei Dipartimenti di Prevenzione nell’attuazione del piano stesso.

La Società Italiana delle Malattie Infettive e Tropicali ha commentato positivamente il piano, definendolo ben fatto e in linea con le indicazioni dell’OMS e dell’ECDC. Tuttavia, ha sottolineato l’assenza di una valutazione clinica del paziente e di un percorso pandemico nei pronto soccorso, aspetti che dovrebbero essere considerati, soprattutto in caso di eventi pandemici.

Quali sono le principali sfide per la salute pubblica?

La crescente minaccia delle malattie tropicali trascurate, unite alla necessità di prepararsi a epidemie autoctone di dengue e chikungunya, richiede un approccio multidisciplinare e una collaborazione globale. Il cambiamento climatico, il turismo e la globalizzazione rendono fondamentale un impegno globale per affrontare queste sfide emergenti.

La sorveglianza attiva dei casi di importazione e l’implementazione di misure preventive sono cruciali per evitare che focolai limitati si trasformino in epidemie diffuse. La strada per raggiungere gli obiettivi delle direttive OMS 2021-2030 per le malattie tropicali dimenticate è ancora lunga, con solo 47 Paesi che hanno eliminato almeno una di queste patologie.

In conclusione, la salute pubblica in Italia si trova di fronte a una nuova era di sfide, dalle malattie tropicali trascurate alla necessità di prepararsi a pandemie future. L’approvazione del Piano Pandemico 2024-2028 rappresenta un passo importante, ma la vigilanza costante, la ricerca continua e la cooperazione internazionale sono essenziali per affrontare questa complessa realtà sanitaria.

Fonti

https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=119773

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