Virus Nipah: cos’è e perché può essere più pericoloso del Coronavirus

Mentre a livello mondiale la COVID-19 rappresenta ancora la principale pandemia da combattere, in India le autorità stanno facendo i conti con un nuovo virus responsabile di almeno un decesso accertato (fonte) a settembre 2021. L’agente patogeno responsabile di tanta apprensione è il virus Nipah, responsabile di un’infezione alla quale è associato un tasso di mortalità molto più alto rispetto a quello della COVID-19.

Cosa contraddistingue questo virus? Analizziamo nel dettaglio la sintomatologia dell’infezione da Nipah, in che modo è possibile prevenire il contagio e cosa si sa fino ad ora della situazione in India.

Virus Nipah: cos’è e come si diffonde

 

Virus Nipha: cos'è e perché se ne parla
Il Nipah è un virus a RNA appartenente al genere Henipavirus. Circola principalmente tra i pipistrelli della frutta, ma può anche diffondersi tra altre specie tra cui l’Uomo.

Il virus Nipah è un virus a RNA a singolo filamento negativo appartenente al genere degli Henipavirus, una tipologia di virus responsabile di molte patologie zoonotiche, vale a dire trasmissibili dagli animali agli esseri umani.

Isolato e classificato per la prima volta nel 1999 in Malesia (i primi casi di infezione si erano verificati l’anno precedente nel villaggio di Sungai Nipah), il virus Nipah è stato il responsabile di alcune epidemie tra il Sudest asiatico e il Subcontinente Indiano, verificatesi il più delle volte durante la stagione invernale (fonte).

Come avviene il contagio?

I pipistrelli della frutta (della famiglia dei Pteropodidi, noti anche come volpi volanti o rossetti) rappresentano i serbatoi naturali dell’agente patogeno (fonte). Le specie di questa famiglia non si ritrovano in Europa, ma sono diffusi nell’Africa subsahariana, nel Vicino Oriente, la Penisola Arabica meridionale, il Subcontinente Indiano, diverse isole dell’Oceano indiano, l’Indocina, la Cina meridionale, l’Indonesia, le Filippine fino alle isole Ryūkyū, le coste dell’Australia, la Melanesia fino a raggiungere le isole più remote della Polinesia, dove sono gli unici mammiferi autoctoni (fonte).

Il contagio può avvenire a causa di:

  • Il consumo di frutta parzialmente divorata dai pipistrelli;
  • L’assunzione di acqua contaminata con urina e/o feci di pipistrello;
  • L’assunzione di vino di palma realizzato con linfa contaminata da saliva di pipistrello;
  • Il contatto diretto con animali infetti, come pipistrelli o maiali, o con i loro fluidi corporei (come sangue, urina o saliva)
  • Il contatto ravvicinato con una persona infetta da NiV o dai suoi fluidi corporei (incluse goccioline nasali o respiratorie, urina o sangue)

In Malesia e Singapore la maggior parte dei contagi registrati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 era imputabili al consumo di carne suina infetta. In Malesia sono presenti grandi allevamenti di suini gestiti in modo intensivo con alberi da frutto nella fattoria, in cui frutti parzialmente mangiati contaminati con saliva di pipistrello carica di NiV potevano cadere nelle stalle dei maiali. Mangiando frutti contaminati, i maiali possono essere infettati da NiV e trasmettere efficacemente il virus ad altri suini a causa della densa popolazione di suini negli allevamenti e della frequente diffusione respiratoria del virus tra i suini infetti ().

Nella prima infezione in Malesia, non è stata segnalata diffusione da persona a persona; al contrario dei casi sono stati segnalati in Bangladesh e India tra familiari dei pazienti con infezione da NiV e negli operatori sanitari che li hanno trattati nelle strutture sanitarie. Le secrezioni respiratorie sembrano essere particolarmente importanti per la trasmissione da persona a persona di NiV e l’RNA del virus è stato facilmente identificato nella saliva dei pazienti infetti ( ; ).

Sintomi dell’infezione da Nipah e decorso clinico

I sintomi dell’infezione da virus Nipah sopraggiungono mediamente dopo 4-14 giorni dall’esposizione all’agente patogeno (fonte). La sintomatologia più comune nelle prime fasi della malattia comprende febbre e mal di testa.

In alcuni casi sono state osservati anche tosse, mal di gola nei casi meno lievi e difficoltà respiratorie in quelli più gravi, con comparsa di polmonite atipica di natura virale. Dopo 24-48 ore dai primi sintomi può manifestarsi l’encefalite, accompagnata da sintomi come sonnolenza, disorientamento e confusione mentale, che è la principale responsabile dei decessi collegati all’infezione da Nipah.

Tasso di mortalità alto dopo l’infezione da Nipah

L’infezione da Nipah sembra presentare un tasso di mortalità alto (40-75% dei casi). Infatti nel 2018 i decessi accertati complessivi imputabili a questo virus erano 700, con un tasso di mortalità che oscillava tra il 50% e il 75%. L’epidemia del 2018 verificatasi nello stato indiano del Kerala si concluse con un tasso di mortalità pari al 91,3%. Infatti su 23 casi accertati furono 21 i decessi, tra i quali erano compresi anche due operatori sanitari.

Non esistono cure o vaccini per il Virus Nipah

Al momento non è disponibile né un vaccino contro Nipah né un trattamento medico autorizzato ed efficace per la cura (Fonte). È attualmente in fase di studio un anticorpo monoclonale (m102.4) che ha superato la fase 1 e l’utilizzo di farmaci antivirali come la ribavirina (nell’uomo) e remdesivir (nei primati non umani), senza che sia ancora definito un protocollo di cura efficace.

Virus Nipah: un morto in India a settembre 2021

Stando a quanto riportato da alcuni media internazionali come la CBS (fonte), nello stato indiano del Kerala (già teatro dell’epidemia del 2018) si sarebbe accertato un caso di decesso legato al virus Nipah. La vittima sarebbe un dodicenne deceduto a seguito delle complicazioni legate all’encefalite.

Secondo quanto riportato dalle fonti dello stato del Kerala, sarebbero già stati individuati 188 contatti che il dodicenne deceduto avrebbe avuto in un lasso di tempo coevo con il periodo di incubazione. Sempre stando alle fonti indiane, due operatori che hanno assistito il paziente deceduto manifesterebbero sintomi compatibili con l’infezione da Nipah.

Nella mattinata di ieri il quotidiano indiano “The New Indian Express” ha riportato la notizia riguardante la negatività di 10 persone entrate in contatto con l’infetto (fonte). Nonostante ciò le autorità indiane stanno ancora mettendo in campo tutte le misure previste per circoscrivere il focolaio.

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