Variante Mu: cosa si sa sulla nuova variante COVID-19

Nel suo ultimo aggiornamento relativo al monitoraggio delle varianti COVID-19, l’OMS ha pubblicato l’Aggiornamento epidemiologico settimanale su COVID-19 – 31 agosto 2021 in cui è segnalata l’introduzione della variante Mu all’interno delle “varianti di interesse” (VOI) di SARS-CoV-2.

Con questo nome si denotano quelle varianti del SARS-CoV-2 che sono oggetto di attenta osservazione da parte delle autorità sanitarie mondiali. La variante Mu si unisce pertanto alle altre quattro varianti fino a questo momento classificate VOI, vale a dire Eta, Iota, Kappa e Lambda (lista completa varianti VOI e varianti VOC).

Cosa sappiamo di questa nuova variante e dei suoi rischi per l’uomo? Nei paragrafi successivi analizzeremo tutti i dati fino ad oggi in nostro possesso.

Variante Mu: quando e dove è comparsa per la prima volta

La nuova variante Mu (il cui nome scientifico è B.1.621) è stata identificata per la prima volta nel gennaio 2021. Il paese in cui si è verificato il primo contagio accertato è la Colombia, nazione che presenta tra l’altro un tasso di vaccinazione ancora molto basso.

Secondo i dati OMS, la sua diffusione a livello mondiale si mantiene sotto lo 0,1% dei casi accertati di contagio, ma in Colombia è stata riscontrata nel 39% dei nuovi contagi. L’Ecuador è il secondo paese in cui si è registrato il più alto numero di casi di infezione da Mu (circa il 13%). Secondo i dati di GISAID, la banca dati che raccoglie le sequenze genetiche e i relativi dati clinici ed epidemiologici associati ai virus influenzali e del coronavirus che causano il COVID-19, in termini assoluti il maggior numero di sequenze Mu segnalate è stato registrato negli Stati Uniti, con ad oggi 2.396 sequenze genetiche corrispondenti a Mu rilevate. In Italia ne sono state segnalate 82.

Perché Mu è una variante VOI?

La classificazione come “variante di interesse” (VOI) si attribuisce a quelle varianti del SARS-CoV-2 che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • Presentano mutazioni potenzialmente in grado di modificare le caratteristiche del coronavirus quali trasmissibilità, gravità della malattia correlata o resistenza a terapie e vaccini.
  • Siano presenti in più cluster, con diffusione anche in aree molto distanti

Secondo il comunicato dell’OMS, la variante Mu ha una costellazione di mutazioni che indicano potenziali proprietà di fuga immunitaria, ossia capacità di sfuggire alla risposta immunitaria generata dai vaccini a nostra disposizione. I dati preliminari presentati al Virus Evolution Working Group mostrano una riduzione della capacità di neutralizzazione dei vaccini simile a quella vista per la variante Beta, ma questi dati iniziali devono essere confermati da ulteriori studi.

Inoltre l’OMS specifica che:

  • dalla sua prima identificazione in Colombia nel gennaio 2021, ci sono state alcune segnalazioni sporadiche di casi di variante Mu e alcuni focolai più grandi sono stati segnalati da altri paesi del Sud America e in Europa.
  • Al 29 agosto, oltre 4500 sequenze (3794 sequenze di B.1.621 e 856 sequenze di B.1.621.1) sono stati caricati su GISAID da 39 paesi.
  • Sebbene la prevalenza globale della variante Mu tra casi sequenziati è diminuita ed è attualmente inferiore allo 0,1%, la prevalenza in Colombia (39%) ed Ecuador (13%) è costantemente aumentata. La prevalenza riportata deve essere interpretata tenendo in debita considerazione la capacità di sequenziamento e tempestività della condivisione delle sequenze, entrambe variabili da paese a paese.
  • Sono necessari studi per comprendere le caratteristiche fenotipiche e cliniche di questa variante. L’epidemiologia della variante Mu in Sud America, in particolare con la co-circolazione della variante Delta, dovrà essere monitorata.

Essendo stata classificata solo come VOI, al momento la pericolosità della Mu è giudicata minore rispetto alle “varianti di preoccupazione” (VOC) quali Alfa, Beta, Gamma e Delta.

Copertura vaccinale in Sud America ancora bassa

La variante Mu sembra essere piuttosto diffusa in paesi del Sud America nei quali la copertura vaccinale non ha ancora raggiunto livelli ottimali.

Esaminando per esempio i dati colombiani riguardo la vaccinazione emerge che meno del 29% della popolazione del paese sudamericano ha completato il ciclo vaccinale. In numeri assoluti si parla di poco meno di 14,7 milioni di persone secondo l’ultimo aggiornamento del 30 agosto (fonte). Se si considerano anche coloro che non hanno ancora ultimato la vaccinazione, la percentuale sale al 46% (più o meno 23,4 milioni di individui). In Colombia il tasso di mortalità della COVID-19 è inoltre pari al 2,55%.

Di contro in Ecuador la copertura vaccinale è arrivata a superare il 50%, con circa 8,8 milioni di individui che hanno ultimato il ciclo vaccinale. In questo paese sudamericano si è inoltre registrato il secondo dato più alto relativo alla mortalità da COVID-19, pari al 6,4%. Non è però ancora conosciuto il dato riguardante la mortalità tra i contagiati da variante Mu. Quest’ultimo elemento rende difficile una valutazione oggettiva del rischio legato alla Mu.

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