Lampade a LED UV-C contro virus e batteri: come funzionano?

Da quando la pandemia da SARS-CoV-2 ha fatto il suo ingresso nelle vite della popolazione mondiale, ci si interroga su quali sistemi siano in grado di garantire un adeguato livello di sicurezza al fine di neutralizzare la minaccia di questo virus col quale abbiamo lentamente imparato a convivere, non senza difficoltà.

La capacità della tecnologia a LED UV-C contro virus e batteri era già nota ancor prima della pandemia di questi ultimi due anni e mezzo, ma la loro effettiva applicazione è nata dalla ricerca portata avanti da ENEA, un centro con sede a Brasimone (Bologna) e Frascati (Roma), che si occupa di ottica e tecnologia elettronica applicata.

L’obiettivo della ricerca è chiaro: garantire un alto profilo di sicurezza anche in luoghi pubblici utilizzando specifiche sorgenti di luce ultravioletta in modo da sanificare velocemente ed efficacemente scuole, uffici, mezzi di trasporto, superfici ma anche acqua e aria in modo da ottenere ambienti più salubri con una percentuale di rischio di trasmissione di malattie di tipo virale o batterico notevolmente ridotta.

Lampade a led contro virus e batteri: come funzionano

Esistono davvero lampade a led contro virus e batteri? Ebbene sì. Non si tratta delle normali lampade a led che utilizziamo in casa, ma di lampade innovative che utilizzano un sistema LED di tipo UV-C, ossia con lunghezza d’onda da 200 nm a 280 nm. Il funzionamento è molto semplice: la radiazione ultravioletta della banda C emessa dalle lampade è assorbita dal DNA/RNA dei patogeni, causandone la rottura dei legami e portandoli alla morte o inattivazione. Questo tipo di tecnologia agisce indistintamente su virus, batteri, funghi, sia a DNA che a RNA, incluso il SARS-CoV-2. Agendo sul DNA, è importante che persone e animali non siano presenti sotto il suo raggio d’azione o all’interno dell’ambiente da sanificare nel caso di quelle a raggio ampio. A differenza delle lampade sterilizzanti che in passato potreste aver già visto negli ospedali, queste lampade non contengono mercurio, rendendole più sicure per l’ambiente, oltre ad avere un basso consumo energetico grazie alla tecnologia a LED (Light Emitting Diode).

SAVE: una lampada a soffitto a led contro virus e batteri

Dalla trentennale esperienza di ENEA nello studio di sorgenti di luce ultravioletta è nata SAVE, una semplice lampada da soffitto che in realtà è molto più di ciò che realmente appare. Questo interessante prototipo, tra l’altro già pronto per l’industrializzazione, consente di sanificare in soli 45 minuti un ambiente di circa 20 metri quadri nel quale non siano presenti persone o animali. Grazie ad uno specifico algoritmo, inoltre, il sistema è in grado di rilevare l’eventuale ingresso di qualsiasi soggetto durante la fase di sanificazione.

Questo prototipo, dotato di un livello di maturità tecnologica 6, differisce dagli usuali sistemi di sanificazione mediante lampade led utilizzate ad esempio negli ospedali. In questo caso, infatti, SAVE è meno ingombrante, non utilizza mercurio e si accende e spegne più velocemente rendendo l’intero processo di sanificazione più semplice e immediato.

Come afferma lo stesso team che si è dedicato alla ricerca e alla realizzazione di SAVE, questa promettente novità potrà essere in futuro ulteriormente migliorata anche per renderla semplice e sicura per l’uso da parte di ipovedenti o per estenderne l’utilizzo, ad esempio, in luoghi notoriamente affollati come i mezzi di trasporto pubblico.

Il progetto, finanziato in parte dalla stessa ENEA e in parte dal Ministero dell’Università e della Ricerca, promette quindi importanti passi in avanti nella lotta contro una moltitudine di patogeni che già affliggono e in futuro potrebbero minacciare la salute pubblica, ma anche altri importanti settori come l’agricoltura.

Potete vederla in azione in un video prodotto da ENEA:

Lampade a led contro virus e batteri: le lampade portatili

La seconda tecnologia sulla quale ha lavorato ENEA in questi ultimi anni prende il nome di UV-CiSANA e, a differenza di SAVE, si tratta in questo caso di lampade a LED UV-C di dimensioni ridotte, con tempi di accensione e spegnimento decisamente inferiori rispetto a quelle a mercurio. La lampada UV-CiSANA è in grado di eliminare oltre il 99,9% di virus e batteri e può farlo, oltre che sulle superfici, anche per aria e acqua con un irraggiamento di pochissimi secondi. Grazie alla capacità delle radiazioni ultraviolette di banda C di sanificare l’aria, le lampade UV-CiSANA potrebbero trovare un’utilissima applicazione in spazi chiusi e condivisi da più persone quotidianamente come gli uffici e le scuole garantendo un altissimo profilo di sicurezza. Per la sterilizzazione dell’acqua, la velocità di azione di questa tecnologia permetterebbe il trattamento in tempo reale dell’acqua che esce in flussi ridotti come quello dei rubinetti.

Ecco un video in cui possiamo osservare questa lampada HI-tech in azione:


Progetti di interesse pubblico come SAVE e UV-CiSANA potrebbero realmente migliorare la salute di tutti e garantire ambienti salubri in ogni contesto.

Fonte: https://www.enea.it/it/Stampa/comunicati/energia-arrivano-le-lampade-antibatteriche-e-canticovid-per-sanificare-gli-ambienti

N.d.r. L’immagine di copertina è puramente decorativa. Nei video forniti da ENEA è possibile vedere immagini delle lampade SAVE e UV-CiSANA reali.

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