Settimana mondiale della tiroide: le 10 domande più frequenti e le risposte degli esperti

Anche quest’anno ritorna l’appuntamento dal 25 al 31 maggio con la Settimana mondiale della tiroide, patrocinata qui in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità. Le patologie legate alla tiroide coinvolgono nel Belpaese oltre 6 milioni di persone, fortunatamente con disturbi lievi o moderati nella maggior parte dei casi. Tema centrale dell’appuntamento di quest’anno sarà la corretta informazione ed è per questo che, su indicazione del Cape (Comitato delle associazioni dei pazienti endocrini) e di Thyroid Federation International, la settimana mondiale 2022 prende il nome di “Tiroide e salute: io mi informo bene”. Parlare di corretta diagnosi, dell’interpretazione dei dati e dei migliori protocolli di cura riveste un ruolo centrale nel trattamento delle patologie endocrine non solo per curare adeguatamente la malattia già in atto ma anche per mettere in pratica strategie concrete di prevenzione. Tema nevralgico di questo appuntamento sarà quindi quello di veicolare informazioni corrette ed evitare che le innumerevoli ricerche sul web, di per sé positive per ottenere in tempi rapidi notizie importanti sul tema, possano restituire in alcuni casi dati parziali, allarmistici o fuorvianti a causa dei quali qualcuno possa erroneamente tentare di essere “medico di se stesso”, compromettendo la propria salute. È per questo motivo che sul profilo Facebook ufficiale della Settimana mondiale della Tiroide 2022 è stato pubblicato un interessante decalogo con le risposte degli esperti in materia sui dubbi più frequenti quando si parla di malattie endocrine. Vediamoli insieme per capire davvero cosa rappresentano le malattie tiroidee per i pazienti affetti e come affrontarle al meglio.

È vero che l’ipotiroidismo fa ingrassare?

Sono moltissimi coloro che imputano il proprio aumento di peso all’ipotiroidismo, ovverosia la patologia a carico della tiroide che ne compromette il funzionamento, rallentandola. Come chiarisce Anna Maria Colao, presidente della Società italiana di Endocrinologia, solo un ipotiroidismo grave è in grado di determinare realmente sovrappeso, ma nella maggior parte dei casi l’ipotiroidismo riscontrato nei pazienti è lieve. Proprio per questo motivo, i farmaci a base di tiroxina non devono essere utilizzati a scopo dimagrante, ma utilizzati solo in caso di ipotiroidismo accertato dal medico e inseriti in un attento protocollo di cura monitorato sempre da uno specialista.

Deglutire male dipende sempre dalla tiroide?

Altra credenza da sfatare riguarda la deglutizione. Molto spesso si pensa che avere difficoltà a deglutire dipenda necessariamente dai problemi endocrini di cui si è affetti ma, come spiega Francesco Frasca, membro della European Thyroid Association, questa correlazione trova validità solo nei casi in cui la tiroide appaia fortemente ingrossata o laddove i noduli abbiano raggiunto dimensioni ragguardevoli, tali da rendere difficoltosa la deglutizione. In tutti gli altri casi, quindi, la causa di questo problema è da ricercare altrove nonostante la presenza di una patologia endocrina, probabilmente in una faringite o esofagite da reflusso, spesso sotto diagnosticata.

Fare la mammografia può influire sulla tiroide?

Negli ultimi anni, complice un positivo aumento del numero di screening effettuati per prevenire il tumore al seno, si è diffusa la falsa credenza che le radiazioni emesse dal macchinario per la mammografia possano in qualche modo arrecare danno alla tiroide e che un apposito collare piombato da applicare prima della radiografia sia utile per schermare le radiazioni potenzialmente dannose. In realtà la radioattività mammografica, soprattutto nei macchinari di ultima generazione, è davvero bassa e non in grado di arrecare problemi endocrini. Il collare, inoltre, potrebbe rappresentare un elemento di disturbo per i risultati della mammografia che resta un prezioso strumento di prevenzione al quale nessuna donna dovrebbe rinunciare.

I bambini non soffrono mai di problemi alla tiroide

Per qualche motivo è diffusa l’idea che i problemi endocrini riguardino solo la popolazione adulta, ma in realtà la tiroide, organo fondamentale per la crescita, può purtroppo ammalarsi anche nei bambini o durante l’adolescenza. È per questo motivo che alla nascita viene svolto uno screening tiroideo per scongiurare questa ipotesi. E in ogni caso, nell’eventualità di simili patologie nell’infanzia, sarà compito del pediatra endocrinologo affrontare adeguatamente il caso. È bene chiarire però che ipotiroidismo congenito oggi non significa sviluppare cretinismo: grazie allo screening precoce effettuato ancora in ospedale a 2-3 giorni dalla nascita, è possibile riconoscere in fase precocissima la patologia e intervenire farmacologicamente per permettere il normale sviluppo del bambino.

Ansia e insonnia dipendono dalla tiroide?

Potrebbero, ma non sempre. È questa la risposta degli esperti a coloro che imputano alla tiroide stati d’ansia generalizzati, difficoltà di addormentamento e sonno agitato. Sicuramente patologie come l’ipertiroidismo possono causare una simile sintomatologia, ma un’adeguata terapia farmacologica è in grado di eliminare il problema e ristabilire il benessere psicofisico del paziente.

Tiroide secca: è un valido rimedio naturale per evitare i farmaci?

Chi soffre di ipotiroidismo e ha svolto almeno una volta una ricerca in rete, avrà sicuramente letto qui o là sul web della possibilità di sostituire la terapia farmacologica con la tiroide secca,  un estratto secco che per anni ha effettivamente svolto un ruolo di cura per l’ipotiroidismo fino all’avvento della L-tiroxina di sintesi chimica. Ma, come desiderano chiarire gli esperti per evitare pericolosi fai-da-te, la tiroide secca è un rimedio meno maneggevole e che necessita di un monitoraggio più attento. Questo farmaco, inoltre, non è attualmente approvato dal Ministero della Salute e spesso alcuni pazienti lo ottengono in modi poco trasparenti, chiaro segno del fatto che si tratti di un prodotto da evitare, soprattutto se il professionista di riferimento ha già messo in atto un piano terapeutico adatto allo specifico deficit tiroideo del paziente.

Gli anziani non soffrono di malattie della tiroide

Si tratta di un’altra credenza errata, a volte sostenuta dal fatto che i sintomi di patologie tiroidee nell’anziano possano essere diversi da quelli riscontrati in soggetti più giovani. In realtà la diagnosi potrebbe essere più complessa per la probabile presenza di altre malattie in corso ma lo specialista, una volta individuato un eventuale problema a carico della tiroide, studierà un trattamento adeguato che si incastri nel migliore dei modi con altre terapie in corso.

Va usato il sale iodato?

Molti sono i dubbi sull’impiego di sale iodato nelle preparazioni giornaliere e sulla sua reale utilità per la tiroide. Gli esperti, però, lo confermano: l’utilizzo di sale iodato garantisce il fabbisogno necessario di iodio per la tiroide, non determina un apporto eccessivo perché l’organo sa espellerne l’eventuale eccesso e può aiutare sia nella prevenzione che in caso di disturbi conclamati, soprattutto in caso di tiroide ingrossata ed ipotiroidismo.

Interventi chirurgici robotici e mininvasivi della tiroide hanno minor rischio di complicanze?

Si ritiene spesso che alcuni tipi di tecniche di intervento sulla tiroide possano comportare maggiori o minori rischi post operatori. In realtà, come garantiscono gli esperti, la scelta di chirurgia mini invasiva o tradizionale non ha a che vedere con i risultati ottenuti né sono responsabili di maggiori o minori complicazioni successive all’intervento stesso. Talvolta si preferiscono interventi mini invasivi più che altro per evitare grosse cicatrici sul collo, ma questi sono possibili solo in casi particolari come in presenza di piccoli noduli. In ogni caso, sarà il professionista a scegliere se necessaria la chirurgia e il tipo di intervento più adeguato, studiando attentamente il caso specifico.

La scintigrafia tiroidea comporta rischi di cancro o controindicazioni in gravidanza?

Per chi non la conoscesse, la scintigrafia tiroidea è un esame diagnostico con dosi di radiazioni piuttosto basse che si concentrano in gran parte solo nell’organo oggetto dell’indagine. Non esistono dunque limitazioni nell’eventualità si voglia programmare una gravidanza, né rischi maggiori rispetto alla popolazione che non svolge questa indagine diagnostica di ammalarsi di neoplasie maligne.

Fonte: Decalogo Settimana Mondiale Tiroide

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