Sindrome del savant: cause e caratteristiche della malattia del medico di The Good Doctor

The Good Doctor è una serie televisiva statunitense che segue le vicende del dottor Shaun Murphy e della sua equipe di medici che lavora al San Jose St. Bonaventure Hospital, in California del Nord.

La serie tv The Good Doctor, trasmessa in Italia il martedì sera su Rai 2, sta spopolando in America e in tutto il mondo ed è già giunta alla sua quinta stagione. Il format televisivo porta la firma di David Shore, sceneggiatore e produttore, noto per la serie cult Dr.House.

La particolarità della serie televisiva è data proprio dal suo protagonista, il dottor Shaun, un medico specializzato che è affetto da una rara malattia che ricorda l’autismo. Nel corso degli episodi la sua condizione è rappresentata in maniera accurata e complessa in ogni sua caratteristica.

Shaun lavora all’ospedale supportato dal suo mentore il Dr. Aaron Glassman e da colleghi amici, come la dottoressa Claire Brown. Riesce a risolvere casi complicati grazie alle sue abilità straordinarie, ma è costretto a conciliare il lavoro con gli aspetti più difficili della sua patologia e con l’impedimento dettato dai pregiudizi altrui. Il talento straordinario di Shaun è, in qualche modo, dovuto alla malattia eppure – incredibilmente – sempre dalla malattia è penalizzato.

Ma di quale malattia soffre il protagonista della serie The Good Doctor? Scopriamolo insieme.

The Good Doctor e la Sindrome del savant

the good doctor

Il dottor Shaun Murphy, protagonista della serie tv The Good Doctor, è affetto dalla Sindrome del savant.

La Sindrome del savant, nota anche sindrome dell’idiota sapiente, fu descritta clinicamente per la prima volta nel 1789 quando lo psichiatra americano Benjamin Rush si occupò del caso di Thomas Fuller. Si trattava di un ragazzo che, pur avendo difficoltà nella comprensione di qualsiasi cosa che esulasse il contare, riusciva in maniera rapida a fare mentalmente calcoli molto impegnativi. Nell’articolo Prodigi aritmetici di Scripture (Sono. J. Psychol. 1891), è raccontato di come, quando a Fuller venne chiesto quanti secondi fosse vissuto un uomo di 70 anni, 17 giorni e 12 ore, egli rispose correttamente, calcolando anche la presenza di 17 anni bisestili.

L’espressione e definizione di Sindrome del savant fu introdotta nel 1887 dal medico londinese John Langdon Down (che diede il proprio nome all’omonima sindrome) per riferirsi ai bambini dal basso quoziente intellettivo che tuttavia presentavano facoltà speciali e a volte del tutto eccezionali. Fra queste vi erano straordinarie capacità di calcolo e disegno, attitudini logiche e soprattutto un’incredibile capacità di memorizzazione.

Il nome originale della sindrome deriva dall’unione del termine francesce savoir, che significa “sapere” con idiot, “idiota” ed è traducibile in italiano come: sindrome dell’idiota sapiente.

Vi è qualcosa di straordinario tuttavia e di geniale nelle persone affette da Sindrome del savant, come nel caso di The Good Doctor che è in grado di risolvere persino gli interventi più difficili. Le persone affette da questa patologia sono definite  Islands of genius perché le loro appaiono come abilità isolate rispetto alla condizione di disabilità.

Sindrome del savant: le cause

La Sindrome del savant può manifestarsi fin dalla nascita per cause congenite oppure può essere acquisita  in seguito a lesioni cerebrali o patologie. In circa il 50% dei casi, la sindrome è associata a disturbi dello spettro autistico, ma può anche essere legata ad altre forme di malattia del sistema nervoso centrale, disturbo dello sviluppo e ritardo mentale. Quindi non tutti gli autistici sono Savant e viceversa. Solo un soggetto autistico su 10 mostra i segni di savantismo.

La letteratura scientifica concorda nel ritenere che la causa della Sindrome del savant sia da ricercare in una lesione dell’emisfero cerebrale sinistro. I maschi portatori sono più numerosi delle femmine, con un rapporto 6:1 (è circa 4:1 nel disturbo autistico). Le motivazioni potrebbero risiedere negli alti livelli di testosterone circolanti durante la gravidanza, che inficiano lo sviluppo dell’emisfero sinistro, come riportato da Scientific American Blogs. Sappiamo infatti dagli studi sulla lateralizzazione del cervello, che l’emisfero sinistro normalmente completa il suo sviluppo più tardi dell’emisfero destro ed è quindi soggetto a influenze prenatali, alcune delle quali possono essere dannose, per un periodo di tempo più lungo.

Si ritiene che le eccezionali capacità dei soggetti affetti dalla Sindrome del savant siano legate a un meccanismo di compensazione emisferica. In breve, dato il danno riportato dall’emisfero sinistro, il cervello delega molte funzioni all’emisfero destro, detto “emisfero della creatività”. Sulla base di questo processo di compensazione tra i due emisferi, si potrebbero attivare aree cerebrali poco utilizzate e questo sarebbe in grado, in parte, spiegare le capacità eccezionali dei savant.

Sindrome del savant: cosa comporta

Spesso i soggetti affetti dalla Sindrome del savant, come il famoso The Good Doctor ma anche come il personaggio interpretato da Dustin Hoffman in Rain Man, non sono in grado di compiere i normali atti quotidiani senza un sostegno, ma riescono, specializzandosi in un area ristretta del sapere, a ricordare un’enorme quantità di dati.  

Le persone affette da questa patologia sono molto abili nei calcoli e spesso eccellono anche nell’arte, nella musica e nella meccanica.

Esistono diversi tipi di soggetti con sindrome del savant a seconda dello spettro di abilità in cui si specializzano. Uno studio del 2009 compiuto dal dottor Treffert ne ha individuati in particolare tre:

  • Splinter Savant: manifestano capacità peculiari, definite Splinter Skills. Spesso questi soggetti si focalizzano ossessivamente sulla memorizzazione e conoscenza di fatti storici o sportivi, su determinate sigle oppure mappe geografiche;
  • Talented Savant: hanno abilità molto sviluppate che spiccano rispetto alla disabilità. Spesso si tratta di talenti peculiari in un settore ampio e specifico, come l’ambito musicale oppure artistico.
  • Prodigious Savant: sono i più rari (ne sono noti circa un centinaio nel mondo), le loro abilità sono talmente incredibili da apparire eccezionali anche in soggetti neurotipici. Queste persone, ad esempio, riescono a riprodurre nei minimi dettagli l’immagine di un edificio dopo una sola occhiata, oppure eseguono mentalmente calcoli matematici molto complessi, o ancora, riescono a riprodurre un brano musicale dopo averlo ascoltato soltanto una volta.

A quali di queste categorie apparterrà il protagonista di The Good Doctor?

Sindrome del savant: quali abilità sviluppa

Le abilità geniali sviluppate dai soggetti affetti dalla sindrome di Savant riguardano in particolare alcune categorie specifiche.

Lo studio del dottor Treffert, massimo esperto mondiale della sindrome, ha evidenziato le seguenti:

  • Memoria: capacità oltre la media di memorizzare statistiche, numeri di telefono, orari e altre tipologie di informazioni.
  • Arte: che include il disegno, pittura e scultura con riproduzioni veloci ma allo stesso tempo perfettamente dettagliate;
  • Calcolo del calendario: ovvero la capacità di indicare correttamente il giorno della settimana corrispettivo di una determinata data anche lontana nel tempo.
  • Musica: in riferimento all’abilità di comporre e suonare varie strumenti (spesso si parla di polistrumentismo);
  • Meccanica e abilità spaziali come la capacità di costruire modelli articolati oppure nel misurare le distanze con precisione senza utilizzare alcun strumento;
  • Operazioni matematiche: capacità di svolgere operazioni complesse mentalmente, oltre alla conoscenza innata di tutta la successione dei numeri primi.

Il personaggio di Rain Man – L’uomo della pioggia ha la sindrome del savant

Prima dello straordinario successo di Shaun Murphy di The Good Doctor, il Savant autistico più conosciuto nell’immaginario collettivo è stato Raymond Babbitt.

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Babbitt è il protagonista di un celebre film con Dustin Hoffmann del 1988, intitolato L’uomo della pioggia, in inglese Rain Man. Nella celebre pellicola, Hoffmann interpretava un uomo di cinquantasette anni che aveva memorizzato oltre seimila libri e possedeva una conoscenza enciclopedica di geografia, musica, letteratura, storia, sport e altre nove aree del sapere.

Il film, che valse ad Hoffman il premio Oscar come miglior attore protagonista, si ispirava alla storia vera di Kim Peek, un savant congenito, scomparso nel 2009. Era conosciuto nella cittadina statunitense dove viveva, Salt Lake City, come “il vero uomo della pioggia”, in omaggio alla pellicola che raccontava la sua vita straordinaria.

Il successo di Rain Man prima e di The Good Doctor poi, conferma l’incredibile appeal che la Sindrome del savant ha nella cinematografia e nell’immaginario comune. Queste persone geniali, ma dalla limitata capacità comunicativa e relazionale, continuano ad apparire come i nuovi supereroi dei giorni nostri. La loro apparente “disabilità” rappresenta in realtà il loro super potere.

La ricerca sulla Sindrome del savant

In generale, la Sindrome del savant è tuttora poco conosciuta. I meccanismi neurologici che causano la patologia sono ancora ignoti.  Rimangono molte domande senza risposta che possano spiegare questa peculiare unione tra genialità e disabilità.

Per comprendere meglio la Sindrome del savant, la ricerca deve riuscire a conoscere in modo dettagliato i meccanismi di funzionamento e di adattamento del sistema nervoso centrale. Una sfida scientifica che, se vinta, ci permetterebbe possibili passi avanti anche nello studio di patologie neuro-degenerative quali il morbo di Alzheimer.

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