Costola Incrinata: Cause, Sintomi e Rimedi

Quali sono i fattori da non sottovalutare?

Un trauma alla gabbia toracica è sempre un evento spiacevole, doloroso e che può creare preoccupazione anche se nella maggior parte dei casi non genera alcuna ripercussione negativa sullo stato di salute e tende a risolversi da sé dopo un periodo di riposo da sforzi fisici.

Va da sé che se il trauma è stato di notevole violenza, anche se non si avvertono difficoltà respiratorie né dolore che aumenta duranti gli atti respiratori, si rende comunque necessario rivolgersi ad un medico ed osservare i giusti tempi di guarigione che variano da caso a caso.

Di norma è bene poi premettere che in qualsiasi caso se si manifestano difficoltà respiratorie, dovute al dolore che aumenta quando si espande il torace in fase di inspirazione, è sempre necessario sottoporsi ad approfondimenti clinici, questo perché perpetrare una respirazione scorretta può avere serie ripercussioni sull’apparato respiratorio, facilitando l’insorgere di patologie di grave entità come la polmonite e le infezioni polmonari. Pertanto come regola da tenere bene a mente: il dolore durante la respirazione è un sintomo da non sottovalutare.

In genere se il trauma non è stato così forte da coinvolgere le strutture annesse alla costola incrinata (muscoli, nervi, vasi sanguigni) la sintomatologia si limita ad un dolore anche piuttosto acceso, che si somma a gonfiore e arrossamento cutaneo per un periodo indicativo tra le 3 e le 4 settimane. Periodo in cui sarà necessario restare a riposo, evitare sforzi fisici, evitare di sollevare pesi e movimenti bruschi. Sarà poi necessario applicare impacchi di ghiaccio per lenire sia il dolore che il gonfiore, ed evitare di indossare abiti stretti o fasciature, nulla pertanto che vada a comprimere il torace.

Come visto in precedenza, quando invece i sintomi della costola incrinata si fanno più intensi è necessario rivolgersi alle attenzioni di un medico con celerità. In corso di visita il medico si accerterà dapprima sulla causa e sull’entità del trauma subito, per poi andare a sondare i sintomi riferiti dal soggetto.

Sarà quindi importante sapere il tipo di dolore avvertito, se costante o se aumenta durante il respiro, il tocco o durante l’esecuzione di determinati movimenti, ed ovviamente se questo influisce sulla respirazione. Vengono poi valutati i sintomi associati quali capogiri, febbre, nausea, affanno, sonnolenza e stanchezza. Raccolte tutte queste informazioni il medico va ad ispezionare il torace del paziente, verificando la presenza di lesioni, ematomi, segni di fratture e punti di dolorabilità alla compressione.

Sulla base dei dati raccolti il medico valuterà la possibilità di sottoporre il paziente ad accertamenti diagnostici, come ad esempio la radiografia per verificare lo stato di integrità delle ossa, o la TAC, utile sia per vedere lo stato delle ossa che di muscoli, polmoni, cuore e vasi sanguigni.

In caso di una o più costole rotte è invece necessario rivolgersi immediatamente alle cure di un pronto soccorso, questo perché alla frattura delle costole potrebbero sommarsi anche lesioni degli organi interni.

Quali sono i tempi di guarigione? 

Abbiamo visto come il dolore alle costole non sia un fenomeno da sottovalutare perché potrebbe indicare la possibilità di serie ripercussioni a danno degli organi del torace, pertanto si sconsiglia con forza di temporeggiare ricercando improbabili rassicurazioni e rimedi su internet né di improvvisarsi sulle proprie convinzioni. L’unica cosa da fare è quella di rivolgersi con tempestività ad un medico, in particolare quando il dolore aumenta durante il respiro.

Se il trauma subito è di lieve entità è sufficiente un periodo di riposo in cui evitare sforzi e movimenti bruschi, applicando impacchi di ghiaccio e ricorrendo ad antidolorifici (su indicazione medica) qualora il dolore non sia sopportabile.

Si raccomanda anche di non comprimere il torace con indumenti stretti o fasciature, le quali potrebbe peggiorare la situazione. I tempi di guarigione in genere si attestano tra le 3 e le 4 settimane, tempi che risultano maggiori in caso di traumi di più grave entità e ben superiori in caso di frattura.

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