Dolore Retrosternale: Cause e Terapia

Il dolore retrosternale è un dolore che si localizza a livello del torace, più precisamente nella sua parte centrale posteriormente allo sterno. Talvolta, però, il dolore può irradiarsi fino al collo ed alla schiena, manifestandosi come una sensazione di dolore profondo, acuto o ancora come un bruciore.

In genere, il dolore retrosternale è centrale ma può essere anche destro o sinistro quando si spinge verso l’una o l’altra parte dello sterno.

Data la sede, è molto facile spaventarsi quando insorge un dolore in qualsiasi sede del torace. Infatti, il primo pensiero che viene in mente è che quel fastidio sia collegato ad una patologia cardiaca, in particolar modo ad un infarto del miocardio.

Dolore retrosternaleLa preoccupazione può essere del tutto legittima in quanto il dolore retrosternale è una delle manifestazioni che si associa più frequentemente agli episodi di infarto o di angina pectoris, ma è anche vero che nella maggior parte dei casi durante gli episodi cardiaci si sommano altri sintomi e soprattutto che le cause di dolore sono conseguenti a molti altri stati patologici.

Inoltre, come vedremo nella nostra guida dettagliata, le principali cause di dolore allo sterno ed al petto sono da imputare a disturbi della digestione e che coinvolgono più generalmente l’apparato digerente e non il cuore come la vicinanza anatomica con il dolore potrebbe far pensare.

Se da un lato vi si vuole rassicurare sul fatto che molto spesso il dolore retrosternale non indica uno stato di emergenza medica, dall’altro si consiglia di parlarne prontamente con il proprio medico curante e di farsi indirizzare verso esami più specifici.

Questo perché anche i disturbi dell’apparato digerente a lungo andare possono compromettere in maniera seria lo stato di salute generale, pertanto vanno curati prima che divengano una condizione cronica.

Quando rivolgersi ad un consulto medico?

Se si avverte un dolore sporadico, di lieve entità, conseguente ad un pasto ricco di alimenti acidi quali agrumi (limoni, arance, pompelmo…) e pomodori o di alimenti grassi e fritti, non è il caso di allarmarsi. Si può tamponare l’episodio di bruciore con bicarbonato o infusi, per rivolgersi al medico di base che valuterà la situazione e potrà proporre suggerimenti per una dieta che faciliti la digestione.

Quando il dolore retrosternale, invece, diviene continuo e si manifesta con frequenza, bisogna sottoporsi a visite mediche più approfondite su indicazione di un medico specialista in gastroenterologia.

Se invece il dolore è molto intenso ed acuto, è associato ad altri sintomi quali sudorazione, respiro affannato, dolori irradiati al braccio, nausea e vertigini, dolori al petto, si rende necessario rivolgersi con tempestività ad un intervento medico.

Dolore retrosternale: le cause

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, la maggior parte delle condizioni che si associano al dolore retrosternale sono da attribuire ad un cattivo funzionamento dell’apparato gastrico oppure a malformazioni, congenite e non, che causano una risalita dei succhi gastrici lungo il tubo esofageo tale da provocare bruciore ed irritazione.

Di seguito riportiamo le cause principali:

Malattia da Reflusso Gastroesofageo

Si tratta di una condizione piuttosto comune e consiste nel passaggio di materiale alimentare dallo stomaco all’esofago, pertanto in direzione contraria al transito fisiologico.

Vi sono dei fattori che predispongo allo sviluppo di questa malattia:

  • Obesità che spesso porta ad un aumento di pressione a livello dello stomaco;
  • Alimenti: uno dei maggiori fattori predisponenti è l’assunzione di cibi che portano ad un aumento di secrezione gastrica, quali cioccolato, caffè, alcool, thè, menta e spezie;
  • Aumento di produzione della bile;
  • Ernia iatale.

Le ghiandole presenti nella parete dello stomaco hanno una funzione importantissima in quanto hanno il compito di produrre sostanze acide che permettono la digestione degli alimenti.

Quando, però, si ha un aumento di produzione di queste sostanze (le cui cause sono elencate sopra) si ha il loro passaggio in direzione dell’esofago. La mucosa dell’esofago però non ha lo stesso grado di resistenza alle sostanze acide dello stomaco, pertanto si infiamma, e se la situazione si ripete con costanza si ha lo sviluppo di un’esofagite.

L’esofagite può poi presentarsi in diversi gradi di gravità:

  • pirosi quando la mucosa esofagea manifesta solo un’infiammazione passeggera;
  • esofagite vera e propria quando il contatto con gli acidi provoca delle lesioni;
  • malattia da reflusso gastro-esofageo quando il disturbo è cronico e va a ledere la mucosa causando ulcere, cicatrici ed erosioni;
  • esofago di Barrett che costituisce l’evoluzione più pericolosa della malattia. L’esofago di Barrett costituisce un fattore predisponente per la formazione di un adenocarcinoma. Pertanto si tratta di una condizione da tenere bene sott’occhio con costanti analisi ed una terapia mirata.

Ernia Iatale

Abbiamo visto che la formazione di un’ernia iatale può essere causa di reflusso gastroesofageo ma è a sua volta una causa di dolore retrosternale.

Si tratta di uno scivolamento della parte superiore dello stomaco (fondo) in direzione dell’esofago che quindi va a sporgere nel torace. Questo fattore avvicina le due mucose (gastrica ed esofagea) e facilita il reflusso, che darà poi quella sensazione di bruciore e pesantezza continua e che peggiora nelle ore notturne, quindi quando sdraiati, incidendo anche sulla qualità del sonno.

Gastrite

Si tratta di un’infiammazione della mucosa gastrica causata da un’infezione da Helicobacter Pylori o dovuta all’assunzione di antinfiammatori non steroidei ma è frequente anche in soggetti che assumono grandi quantità di alcool e nei fumatori.

La gastrite causa dolore nella parte alta del torace e talvolta è associata a nausea. Se non opportunamente curata (principalmente con farmaci inibitori della pompa protonica), la gastrite può degenerare in quadri patologici più severi quali la gastrite cronica atrofica, l’ulcera gastrica e la neoplasia dello stomaco.

Vi sono poi manifestazioni di più lieve entità, e in genere più comuni, che causano la sensazione di dolore o bruciore di stomaco, vediamoli di seguito.

  • Indigestione e alimentazione: questa è la causa più diffusa di aumento dei succhi gastrici, e pertanto di dolore e bruciore retrosternale. Le cause sono molteplici si va dall’assunzione di pasti molto abbondanti o di alimenti infiammatori quali cibi acidi, grassi, fritti, cioccolato, caffè e spezie. I soggetti più predisposti sono quelli che soffrono di ansia, quelli che fumano e bevono alcool;
  • Gravidanza: il dolore retrosternale si manifesta soprattutto in concomitanza dell’ultimo trimestre di gestazione e la causa principale è da collegare alla pirosi. Questo perché durante la gravidanza la crescita dell’utero va a comprimere l’intestino e lo stomaco, ed analogamente per quanto accade nell’ernia iatale, i succhi gastrici vengono a contatto con la mucosa dell’esofago con più facilità. Al termine della gestazione in genere questo disturbo scompare.

A questo punto bisogna inserire tra le possibili cause di dolore retrosternale i disturbi di natura cardio-vascolare, quali l’infarto del miocardio e la dissecazione dell’aorta. Si tratta di condizioni più rare rispetto alle precedenti ma nonostante questo non bisogna certo sottovalutare la situazione.

Se i dolori sono acuti e si accompagnano ad altri sintomi quali respiro affannato, nausea, dolori che si estendono al braccio e vertigini, bisogna prontamente rivolgersi ad un medico. 

Su quali elementi si basa la diagnosi? 

La diagnosi di dolore retrosternale in genere viene effettuata a seguito di una visita specialistica in gastroenterologia su indicazione del medico curante. I fattori che vengono presi in maggiore considerazione sono quelli relativi ai sintomi avvertiti dal paziente, quindi: quando si manifesta il problema, quanto dura e se si accompagna ad altri sintomi/condizioni.

Si valutano, poi, mediante palpazione del torace e dell’addome se vi sono rigonfiamenti, masse o manifestazioni cutanee di interesse.

Sulla base dei dati raccolti si procede effettuando esami specialistici quali analisi del sangue ed esami specifici per prendere visione dello stato di salute di stomaco ed esofago.

In genere uno degli esami più comuni in caso di dolore continuo retrosternale è quello della gastroscopia. Si tratta di un esame invasivo mediante che, mediante un sondino inserito tramite la narice o tramite bocca, transiterà attraverso l’esofago fino a giungere allo stomaco per esplorare l’ambiente.

La visita viene effettuata somministrando una lieve sedazione sia generale che locale per attenuare il riflesso del vomito. Il sondino inserito ha incorporata una telecamera che trasmette le immagini su di un monitor visibile al medico (che potrà così vedere la presenza di alterazioni o di un’ernia iatale) e strumentazioni che permettono di effettuare un piccolo prelievo bioptico.

Il prelievo di tessuto verrà poi analizzato per comprendere la causa dell’infiammazione mucosa: se di origine batterica o se di natura autoimmune.

Quali terapie abbiamo a disposizione?

La terapia è in relazione alla causa che scatena il dolore localizzato in sede retrosternale.

Se la causa è è dovuta alla produzione eccessiva di succhi gastrici, condizione che può portare alla malattia del reflusso gastroesofageo, in genere vengono somministrati farmaci antinfiammatori ed inibitori della pompa protonica quindi si combina l’azione di un farmaco che placa il processo infiammatorio ad uno che inibisce la produzione di succhi gastrici.

Se la causa è dovuta alla presenza di ernia iatale o se questa si instaura in seguito alla malattia da reflusso, può essere preso in considerazione anche un intervento di natura chirurgica.

Si raccomanda in ogni caso di parlare con celerità al vostro medico se si avverte un dolore o un bruciore retrosternale. Una diagnosi tempestiva consente di instaurare una terapia efficace, evitando l’evolversi in senso negativo di patologie che se prese in tempo possono essere opportunamente controllate.

Di conseguenza si diffida in ogni modo dal ricorrere a terapie fai da te o dai rimedi naturalistici trovati su internet o consigliati da amici.

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