Seno Gonfio: Cause, Diagnosi e Terapia

Diagnosi e Terapie: cosa fare in caso di seno gonfio?

Abbiamo chiarito che il seno gonfio è un fenomeno che si lega principalmente alle variazioni ormonali che si alternano e susseguono ciclicamente nel corso dell’età fertile della donna, e che quindi se questo sintomo si manifesta in occasione dell’ovulazione o della mestruazione, non ci sono motivi per preoccuparsi.

Tuttavia se al gonfiore al seno si associa ciclicamente anche un dolore molto intenso, è fortemente consigliato rivolgersi al proprio medico curante, che considererà l’eventualità di prescrivere un trattamento farmacologico o la necessità di eseguire indagini più approfondite.

Quando invece il seno gonfio è un sintomo presente e persistente anche al di fuori dei periodi caratterizzanti il ciclo, e se si associa ad altre manifestazioni quali secrezioni del capezzolo, presenza di un nodulo al seno, cute arrossata, dolore, linfonodi ingrossati in sede ascellare, ulcerazioni o ancora cute che assume un aspetto a buccia di arancia, è necessario sottoporsi ad una visita ginecologica con la massima celerità, e quindi eseguire un’ecografia o una mammografia.

Quando il seno gonfio si manifesta in concomitanza dell’allattamento accompagnandosi a febbre, tensione, e dolore acuto, potrebbe trattarsi di una mastite, condizione che va sottoposta subito alle attenzioni di un medico e che necessita di un celere trattamento antibiotico.

Nel corso di una visita ginecologica, se la paziente riferisce di avere dei cicli mestruali irregolari, uno degli esami più indicati è il dosaggio dell’ormone prolattina, effettuato tramite un semplice prelievo di sangue. Se i valori di questo ormone risultano alterati, il medico può procedere con ulteriori indagini, quali accertarsi se la donna sia in stato di gravidanza o la prescrizione di un’ecografia, o ancora altre indagini di diagnostica per immagini (come ad esempio la risonanza magnetica RM per i tumori ipofisari), al fine di impostare una terapia per lo più di natura farmacologica che in genere prevede agonisti della dopamina.

A prescindere dalla presenza di sintomi o meno, si invita ad effettuare l’autopalpazione del seno con cadenza regolare (una volta al mese) e di sottoporsi ai programmi di screening regionali (ecografia mammaria e mammografia), al fine di individuare la presenza di alterazioni in fasi precoci, permettendo quindi di intervenire al più presto, aumentando di molto il successo delle strategie terapeutiche.

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