Tumori e virus di Epstein-Barr: chiariti alcuni aspetti del meccanismo di patogenesi

Un gruppo di ricercatori della Sapienza di Roma ha recentemente fatto luce su alcuni aspetti cruciali riguardanti il modo in cui il virus di Epstein-Barr influisce sulla formazione dei tumori.

Questo virus, parte della famiglia degli herpesvirus, è stato collegato allo sviluppo di vari tipi di tumori sia nell’epitelio che nei linfomi.

La loro ricerca, pubblicata sulla rinomata rivista scientifica Blood, ha finalmente chiarito i dettagli di come il virus EBV mina la risposta immunitaria delle cellule tumorali, aprendo così la strada a potenziali trattamenti immunologici contro il cancro.

Quali strategie terapeutiche potranno emergere dai risultati di questo studio?

Ogni anno, nel mondo, si registrano da 240.000 a 350.000 nuovi casi di tumori legati al virus di Epstein-Barr (EBV), che principalmente colpiscono il sistema linfatico e altri tessuti ematologici.

Ad esempio, il linfoma di Burkitt endemico in Africa subsahariana e una percentuale significativa di linfomi diffusi a grandi cellule B (DLBCL) sono strettamente correlati al EBV.

Una proteina virale chiamata EBNA2 gioca un ruolo fondamentale nel processo di trasformazione delle cellule B, influenzando anche il decorso clinico dei pazienti con tali neoplasie. Per evitare una risposta immunitaria e stabilire la latenza, il virus EBV utilizza diverse strategie, inclusa l’espressione di microRNA virali.

In che modo è stato analizzato l’impatto del Virus di Epstein-Barr sulle cellule tumorali?

L’immunoterapia emerge come una delle strategie terapeutiche più promettenti per contrastare i tumori causati dall’infezione da virus oncogeni. Tuttavia, per poter applicare efficacemente queste strategie, è cruciale comprendere in modo dettagliato i meccanismi molecolari con cui questi virus interagiscono con le cellule ospiti.

In questo studio, i ricercatori hanno individuato una proteina virale chiave, nota come EBNA2, codificata dal virus di Epstein-Barr, che agisce riducendo l’espressione di una proteina chiamata ICOSL nelle cellule tumorali.

In che modo il virus di Epstein-Barr manipola il sistema immunitario per favorire la crescita dei tumori?

Durante la ricerca, sono state utilizzate diverse tipologie di cellule, tra cui una linea cellulare specifica denominata U2932. Questa linea è stata sottoposta a vari trattamenti: è stata infettata con il virus di Epstein-Barr (EBV) e trasfettata con un gene precedentemente studiato chiamato EBNA2.

Successivamente, sono state estratte proteine da circa tre milioni di queste cellule utilizzando un metodo noto come lisi radio-immunoprecipitante. In seguito, è stato generato un clone di un particolare tipo di RNA chiamato miR-24 per valutare il suo impatto sulla cellula. È stata inoltre analizzata un’altra proteina chiamata ICOSL, coinvolta nella risposta immunitaria, e sono stati manipolati i livelli di miR-24 nelle cellule U2932.

Quali potenzialità terapeutiche emergono dalla riduzione dei livelli di miR-24?

Il virus di Epstein-Barr (EBV) deve eludere il sistema immunitario per sopravvivere e contribuire alla formazione di alcuni tumori. È emerso che una proteina virale chiamata EBNA2 può influenzare l’espressione di altre molecole, come PD-L1 e miR-24, che a loro volta influenzano la crescita dei tumori.

Utilizzando queste molecole, il virus è in grado di manipolare il sistema immunitario. È stato anche osservato che riducendo il miR-24, si potrebbe aumentare l’attività di una proteina chiamata MYC, coinvolta nella crescita delle cellule tumorali.

In che modo il virus di Epstein-Barr interferisce con la risposta immunitaria attraverso la manipolazione molecolare?

Sulla base dei risultati ottenuti, si suggerisce che la terapia con anticorpi contro una delle molecole coinvolte, chiamata IC, potrebbe essere efficace nel trattamento di alcuni tipi di linfoma.

Inoltre, riducendo i livelli di miR-24, potrebbe essere possibile ripristinare il normale funzionamento del sistema immunitario contro i tumori positivi per EBNA2. Queste scoperte offrono nuove prospettive per il trattamento dei tumori legati al virus di Epstein-Barr.

Quali speranze offre la scoperta del ruolo chiave di EBNA2 nella risposta immunitaria contro il virus di Epstein-Barr?

La proteina ICOSL gioca un ruolo significativo nella risposta immunitaria, in particolare svolge una funzione critica nel riconoscimento delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario e nella generazione degli anticorpi contro il virus.

Studi precedenti hanno evidenziato come il virus EBV sfrutti la proteina EBNA2 per aumentare l’espressione di un’altra proteina, PD-L1, compromettendo ulteriormente la capacità del sistema immunitario di attaccare il tumore.

Questo studio ha rivelato un ulteriore meccanismo attraverso cui il virus EBV elude la sorveglianza immunitaria, facilitando la crescita tumorale. In particolare, ha confermato come il virus EBV, tramite la proteina EBNA2, manipoli le cellule tumorali per ridurre l’espressione di ICOSL, compromettendo ulteriormente la risposta immunitaria contro il tumore.

Come può questa nuova comprensione dei meccanismi molecolari del virus di Epstein-Barr impatta il trattamento del cancro?

Scoprire questo meccanismo di evasione immunitaria rappresenta un traguardo significativo, specialmente considerando che i pazienti con linfomi caratterizzati dall’espressione di EBNA2 hanno generalmente una prognosi sfavorevole.

Identificare EBNA2 come il principale regolatore negativo di ICOSL offre nuove possibilità terapeutiche. Inibendo l’attività di miR-24, potrebbe essere possibile ripristinare l’espressione di ICOSL sulle cellule tumorali, rendendole nuovamente riconoscibili e aumentando la risposta immunitaria contro il virus.

Questa scoperta, derivata dall’analisi di un vasto campione di casi di linfoma diffuso a grandi cellule, apre nuove vie terapeutiche nel campo dell’oncologia. Manipolando questo meccanismo molecolare, si potrebbe sviluppare una terapia mirata per contrastare l’azione del virus EBV e migliorare la prognosi dei pazienti affetti da tumori associati a questo virus.

Quale significato ha questa scoperta per la comprese del virus di Epstein-Barr?

Questo studio ci offre un importante spunto di riflessione per comprendere in modo più approfondito come il virus di Epstein-Barr sia in grado di manipolare le cellule tumorali per eludere il sistema immunitario.

Speriamo che questa scoperta possa portare allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per migliorare il trattamento del cancro associato all’infezione da virus di Epstein-Barr.

Fonti

https://ashpublications.org/blood/article/143/5/429/498330/Epstein-Barr-virus-encoded-EBNA2-downregulates

Condividi su: