Variante JN.1 del COVID-19: che cos’è e quali sono i sintomi

Il virus responsabile del Covid-19, il coronavirus Sars-Cov-2, è in costante mutamento a causa delle leggi dell’evoluzione; questo fenomeno genera nuove varianti che possono ogni volta dimostrarsi in grado di diffondersi con più facilità o efficienza.

Le nuove varianti possono diventare prevalenti rispetto alle altre forme già in circolazione, diventando il ceppo più rappresentativo in quel determinato periodo.

Qual è lo stato dell’attuale diffusione?

Secondo il CDC, la variante JN.1 rappresenta circa il 15-29% delle infezioni negli Stati Uniti al 8 dicembre 2023. Maggiori dettagli su queste stime e sul perché JN.1 sia ora rilevata separatamente sono disponibili qui di seguito.

Il CDC prevede che JN.1 continuerà a crescere come percentuale delle sequenze genomiche del virus SARS-CoV-2, attualmente registrando la maggiore diffusione negli USA.

Secondo il Center for Disease Control, la variante JN.1 è quella che rappresenta una percentuale compresa tra il 15% e il 29% delle infezioni negli USA, nel periodo intorno alla prima settimana di dicembre del 2023.  Il ceppo JN.1 ha stretti legami con la variante BA.2.86 che ha occupato molto gli operatori occupati nei test di screening nello scorso agosto.
Sebbene BA.2.86 e JN.1 possano suonare come entità distinte, il cambiamento principale tra le due risiede nella proteina spike.

JN.1 è stata individuata per la prima volta negli Stati Uniti nel settembre 2023. A fine ottobre, rappresentava meno dello 0,1% dei casi di SARS-CoV-2.

Quali sono le previsioni sulla circolazione della variante JN.1?

L’espansione costante di questo ceppo suggerisce che questo sia in grado di diffondersi in maniera particolarmente efficiente e che insieme a questa capacità vi sia anche quella di sfuggire alle nostre difese immunitarie. Nonostante queste preoccupazioni, tuttavia, non ci sono evidenze che suggeriscono un rischio aumentato per la salute pubblica rispetto ad altre varianti.
Non ci sono indicazioni di maggiore gravità associata a JN.1.

I vaccini anti-COVID-19 aggiornati sono previsti per migliorare la protezione contro JN.1, come accade per le altre varianti. Anche i test e i trattamenti anti-COVID-19 dovrebbero risultare efficaci contro questa nuova variante.

La veloce diffusione di JN.1, rispetto ad altre varianti, solleva interrogativi sulla possibilità che possa innescare un incremento progressivo dei casi.

L’attività di COVID-19 sta aumentando negli Stati Uniti, seguendo un andamento già osservato in passato, con un picco verso la fine dell’estate e un altro all’avvicinarsi del nuovo anno.

Al momento, non è chiaro se e in che misura JN.1 possa contribuire a questo aumento o a possibili aumenti nel resto di dicembre, come accaduto negli anni precedenti. Il CDC monitorerà attentamente l’andamento dell’epidemia e la diffusione di JN.1.

Variante JN.1: cosa dobbiamo aspettarci?

Per quanto riguarda la sintomatologia specifica dell’infezione da JN.1 non è ancora chiaro se questa presenti caratteristiche diverse dalle altre varianti. In generale possiamo dire che i sintomi del Covid-19 tendono a essere molto simile tra le diverse varianti in circolazione e la loro gravità dipende in maniera più rilevante dallo stato di salute del soggetto.

Un aumento della diffusione dei casi di Covid-19 è previsto nel prossimo mese. Un vaccino aggiornato contro il COVID-19 può aiutare a proteggere dall’infezione da JN.1 e da altre varianti.

Indipendentemente dalle varianti che circoleranno il CDC e le altre autorità epidemiologiche come l’Istituto Superiore di Sanità in Italia, continueranno a collaborare con partner internazionali per comprendere la diffusione delle varianti e la risposta ai vaccini o ai trattamenti attualmente disponibili.

Fonti

https://www.cdc.gov/respiratory-viruses/whats-new/SARS-CoV-2-variant-JN.1.html

 

Condividi su: