Stanchezza, stress e memoria che non collabora sono solo alcuni dei motivi che spingono molti a prendere degli integratori per contrastare la fatica sia fisica che mentalmente. Dalla medicina tradizionale fino ai prodotti venduti al banco della farmacia, la rodiola viene utilizzata come supporto proprio in queste situazioni.
Tuttavia, sono ancora pochi gli studi scientifici che possano attestare gli effettivi benefici e pertanto è bene fare attenzione ai possibili effetti collaterali e alle interazioni farmacologiche causate dalla rodiola.
In questo articolo, vedremo per cosa è generalmente utilizzata la rodiola, ma anche in quali situazioni sarebbe bene evitarla.
In questo articolo parliamo di:
Utilizzi della rodiola: ecco quali sono
La rodiola (Rhodiola rosea L.), è chiamata poeticamente anche radice d’oro o corona della regina. E, appunto, la radice viene lavorata per ricavarne gli estratti destinati alla preparazione di integratori, solitamente contro affaticamento e stress aumentando i livelli di dopamina e serotonina. I suoi effetti biologici sono dovuti a diversi composti come la rosavina e il salidroside, che sono i più potenti. Presenta anche i derivati terpenoidi, le procianidine e flavolignani, ma si contano più di 140 attivi presenti nelle radici.
È una pianta che cresce nelle aree fredde dell’Europa e dell’Asia e in Alaska. Nella medicina tradizionale la si utilizzava per diversi disturbi tra cui: ansia, stanchezza, depressione, anemia, impotenza, infezioni, dolori alla testa, oltre che per aumentare la resistenza e le prestazioni fisiche, ridurre i livelli di colesterolo elevati, rallentare il processo di invecchiamento, migliorare l’apprendimento e la resistenza alle patologie di alta quota (il cosiddetto “mal di montagna”).
Chi ne sostiene la bontà d’uso considera la rodiola un adattogeno, cioè una sostanza che aiuta l’organismo a rispondere allo stress e a ripristinare le normali funzioni.
Dal punto di vista scientifico queste sue proprietà ancora da verificare. Nonostante tutto l’estratto viene inserito come ingrediente negli integratori con lo scopo di aumentare l’energia, la resistenza e la forza muscolari, migliorare l’attenzione e la memoria e potenziare le capacità di far fronte allo stress.
Cosa ha scoperto la scienza sui benefici della rodiola
È altamente improbabile che la rodiola, abbia una così ampia gamma di benefici per la salute, ma gli studi scientifici stanno esplorando le possibilità effettive di impiego. La maggior parte di questi studi è di piccole dimensioni e di scarsa qualità e alcune evidenze sono contraddittorie.
Ci sono studi condotti sulle cellule dimostrano che il salidroside, uno degli attivi presenti nella rodiola, potrebbe avere effetti benefici sul cervello e potrebbe uccidere le cellule tumorali cerebrali. Altre ricerche, condotte in vivo, suggeriscono che la rodiola potrebbe migliorare la funzione cognitiva, ma gli studi presentano vari punti deboli.
Le evidenze degli studi condotti sull’uomo per dimostrare che la rodiola offre alcuni benefici per la salute non sono stati conclusivi, ma hanno dimostrato che:
- Migliora la resistenza, comprese le performance atletiche, lavorative e cognitive
- Riduce l’affaticamento in situazioni stressanti
- Allevia ansia e depressione. Fornisce un beneficio inferiore rispetto a un antidepressivo tradizionale, ma con minori effetti collaterali.
- Riduce il danno cardiaco causato dall’epirubicina (un farmaco chemioterapico)
È importante sottolineare che sarebbe sempre bene chiedere al proprio medico o farmacista di fiducia se le proprie condizioni di salute siano idonee per assumere integratori a base di rodiola.
Controindicazioni e interazioni farmacologiche
Nonostante molti possono pensare che tutto ciò che concerne le erbe medicinali sia benefico, bisogna ricordare che le piante medicamentose hanno anche delle controindicazioni a cui è bene fare attenzione. L’assunzione di rodiola due volte al giorno per 6-12 settimane sembra sicura per la maggior parte degli individui, ma è possibile che le persone che la prendono per via orale, possano avere i seguenti effetti avversi: vertigini, secchezza della bocca o produzione eccessiva di saliva e mal di testa.
Inoltre, in alcuni soggetti può dare reazione allergica. Lo si riconosce da rash cutaneo, prurito, gonfiore specialmente al viso, lla lingua o alla gola, forti capogiri, problemi di respirazione. In questo caso è bene rivolgesri subito al proprio medico o direttamente al pronto soccorso.
Infine, la rodiola può dare interazione con diversi farmaci, specifiche patologie o condizioni, vediamo quali:
- potrebbe peggiorare le malattie autoimmuni, come la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide perché può andare a contrastare gli effetti degli immunosoppressori utilizzati
- può aumentare la frequenza cardiaca in combinazione con farmaci antidepressivi
- attenzione alle persone con diabete che fanno uso di insulina o farmaci antidiabetici, perché potrebbe ridurre troppo i livelli di zucchero nel sangue abbassandoli eccessivamente
- chi soffre di ipertensione e assume farmaci dedicati o chi soffre di ipotensione, dovrebbe fare attenzione. La sua combinazione con questi farmaci potrebbe abbassare troppo la pressione
- può aumentare i livelli di alcuni medicinali, come l’anticoagulante warfarin e alcuni antinfiammatori
- è sconsigliata in gravidanza, in allattamento e nei bambini. Non ci sono dati di sicurezza o studi su queste particolari fasce di popolazione.
Fonti:
- MSD Manuals – Rodiola
- Ospedale Humanitas – Rodiola