Etichetta respiratoria: cosa significa? Le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità per prevenire le infezioni

Sebbene la situazione epidemiologica legata al Covid-19 sia notevolmente mutata negli ultimi mesi, la riapertura delle scuole di queste settimane riapre l’attenzione sulle possibili strategie di prevenzione dei contagi, in particolare in ambienti promiscui nei quali bambini e ragazzi condividono per molte ore attrezzature e ambienti.

Le ultime direttive del Ministero della Salute hanno consentito di alleggerire il carico di norme da seguire nella stragrande maggioranza dei luoghi pubblici rendendo di fatto facoltativo l’uso di mascherine chirurgiche o FFP2 ed eliminando il periodo di quarantena precedentemente previsto per le persone entrate in contatto con un soggetto risultato positivo al SARS-CoV2.

Nonostante ciò sia stato reso possibile da un graduale ma costante calo dei ricoveri nei reparti ordinari e in terapia intensiva, non dobbiamo dimenticare che la variante Omicron e le diverse sottovarianti circolanti negli ultimi mesi si sono dimostrate essere particolarmente contagiose. Alla luce di ciò, e soprattutto in considerazione dei prossimi mesi invernali nei quali è previsto un fisiologico aumento dei contagi, l’Istituto Superiore di Sanità ha ritenuto necessario ricordare il rispetto dell’etichetta respiratoria, una serie di consigli per l’igiene personale e degli ambienti comuni seguendo la quale è possibile limitare ulteriormente un’impennata di contagi, soprattutto in ambito scolastico.

Vediamo quindi nel dettaglio come si articola l’etichetta respiratoria per il rientro a scuola e quali sono le indicazioni rilevanti a cui fa riferimento il documento Indicazioni strategiche ad interim per preparedness e readiness ai fini di mitigazione delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2022 -2023) per garantire maggior sicurezza a studenti e docenti per il nuovo anno scolastico che si prevede senza limitazioni e senza DAD.

Etichetta respiratoria: le regole dell’igiene personale

La trasmissione di virus respiratori come quello responsabile del Covid-19 avviene mediante il passaggio di goccioline respiratorie (droplets) o di saliva da un soggetto malato ad uno sano o disperse nell’ambiente comune utilizzato da più persone. Per evitare di contaminare l’ambiente intorno a sé, è importante ridurre la dispersione delle goccioline di saliva quando si tossisce o starnutisce, ponendo il gomito davanti al viso o un fazzoletto, e procedere all’igiene delle mani.

L’etichetta respiratoria (o cough etiquette) prevede quindi alcune semplici ma fondamentali azioni per limitare significativamente il rischio di trasmissione e diffusione di microrganismi da persona a persona per via respiratoria.

Il rispetto dell’etichetta respiratoria e all’igiene respiratoria non è quindi una disposizione legata esclusivamente al COVID-19, ma era già in uso e indicata per proteggere in caso di qualsiasi patologia infettiva respiratoria. Ecco un video del 2009:

L’igiene respiratoria deve essere sempre associata all’igiene delle mani e al controllo dell’ansia da contagio, oltre a essere indicata sia per soggetti con sintomi che per sola prevenzione del contagio.

Tra queste buone norme troviamo:

  • Starnutire e tossire proteggendo bocca e naso con un fazzoletto o col proprio braccio;
  • Smaltire immediatamente il fazzoletto utilizzato;
  • Detergere più volte nell’arco della giornata le mani con apposita soluzione alcolica (che anche gli istituti scolastici dovrebbero fornire mediante appositi dispenser) o lavandole attentamente con acqua e sapone;
  • Evitare che l’ansia da contagio crei inutili psicosi. L’adesione completa e corretta alle indicazioni appena viste garantisce maggiore sicurezza per tutti.

Rientro a scuola: indicazioni ambientali per evitare contagi

Oltre alle indicazioni personali per evitare di contagiare altri soggetti, in un documento dell’ISS dello scorso anno era indicata una serie di norme da seguire per gestire adeguatamente l’ambiente condiviso (indicate in precedenza anche dal CDC) tra le quali troviamo:

  • Areazione adeguata degli ambienti mediante ventilazione meccanica e/o ventilazione naturale mediante l’apertura delle finestre;
  • Mantenimento di una distanza minima di un metro tra le persone;
  • Igienizzazione frequente delle superfici e delle attrezzature entrate in contatto con più soggetti
  • Mettere a disposizione fazzoletti, mascherine e gel per la pulizia delle mani
  • Mettere cartelli e materiale informativo con le istruzioni delle regole da seguire per evitare i contagi

Osservare tali comportamenti per l’igiene degli ambienti, unitamente alle indicazioni per l’igiene personale, permette di abbassare sensibilmente la probabilità di trasmissione di virus respiratori.

In presenza di uno o più casi di Covid-19 confermati all’interno di un istituto scolastico, lo stesso dovrà essere sottoposto a sanificazione straordinaria. Altre sanificazioni ordinarie potranno essere periodicamente organizzate per ridurre la trasmissione del virus e migliorare la sicurezza di personale e studenti.

Mascherine a scuola: come funziona?

Come sappiamo, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale in molti luoghi pubblici è stato reso facoltativo. Tra questi luoghi rientrano anche le scuole di ogni ordine e grado per le quale non è più previsto l’obbligo di mascherine chirurgiche o FFP2 né per il personale scolastico né per gli studenti.

L’annullamento dei precedenti obblighi deve però essere compreso e adeguato ai casi specifici. Personale scolastico e alunni con fragilità che corrono un serio rischio di sviluppare forme gravi di malattia da Covid-19 dovrebbero seguire l’etichetta respiratoria e al contempo si consiglia di indossare sempre la mascherina, preferibilmente FFP2, per proteggersi ulteriormente da un potenziale contagio.

“Per gli alunni con fragilità, al fine di garantire la didattica in presenza e in sicurezza, è opportuno prevedere l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie e valutare strategie personalizzate in base al profilo di rischio”

Cosa fare se il bambino/ragazzo sta male?

Come sappiamo, infine, l’ambiente scolastico è per sua natura luogo nel quale la diffusione di virus stagionali è più alta che in altri contesti, anche in considerazione della protratta permanenza quotidiana.

In caso di lievi sintomi respiratori non imputabili a un contagio da Covid-19, con condizioni di salute generali buone e assenza di febbre, gli studenti e il personale scolastico dovrebbero utilizzare una mascherina FFP2 durante la frequenza scolastica sino alla completa risoluzione dei sintomi.

In caso di febbre sopra i 37.5°, si dovrà invece rimanere a casa. La temperatura corporea non verrà più misurata all’ingresso della scuola.

La permanenza a scuola è vietata anche nel caso di sintomi riconducibili al Covid-19, come

  • sintomi respiratori acuti (tosse e/o raffreddore) con difficoltà respiratoria
  • Vomito
  • Diarrea
  • Perdita del gusto o dell’olfatto
  • Cefalea intensa

Nel caso i sintomi sopraggiungessero durante l’orario scolastico, gli studenti vengono spostati in un’aula adibita ad area di isolamento e saranno informati i genitori se minorenni. Una volta a casa, andrà informato il medico che darà le indicazioni da seguire.

L’isolamento sarà previsto solo per i soggetti risultati positivi a un test Covid-19 e il rientro a scuola è permesso solo dopo test molecolare PCR o antigenico risultato negativo. Gli studenti a casa non faranno DAD.

Nel caso in cui uno studente entri in contatto con casi COVID-19 confermati, non sono presenti indicazioni particolari solo per l’ambiente scolastico. Andranno quindi seguite le regole generali indicate nella Circolare del Ministero della Salute “Nuove modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di caso COVID19”.

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