Dal 22 al 29 novembre riparte la European Testing Week, ossia la settimana europea dei test per offrire test gratuiti e consulenze per l’HIV, le epatiti B e C e altre IST.
Lo scopo dell’iniziativa, promossa dal 2013 da Eurotest, è di sensibilizzare i cittadini e l’opinione pubblica sull’importanza dei test e, soprattutto, portare l’attenzione delle istituzioni su questo tema affinché agevolino il ricorso allo screening.
Sono i 53 i Paesi dell’Unione Europea che aderiscono all’iniziativa, tra cui l’Italia. La European Testing Week si tiene due volte l’anno, e rappresenta una delle più importanti manifestazioni al mondo sui temi della salute pubblica.
In questo articolo parliamo di:
I test e l’importanza della prevenzione
Nell’ultimo anno e mezzo si è assistito a un forte calo delle diagnosi di HIV/AIDS a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia di Covid-19. Proprio nell’ottobre 2020 l’associazione UNAIDS ha lanciato l’allarme per la riduzione dei servizi di test HIV in quasi tutti i Paesi, Europa compresa. In quell’occasione UNAIDS promosse una special session per coordinare l’emergenza.
Lo stesso allarme fu ribadito da medici e infettivologi italiani nel corso del Congresso nazionale della Società italiana di virologia (Siv-Isv) che, a dicembre 2020, si svolse online. Secondo quanto emerso dal congresso, all’emergenza pandemica si sovrapponeva un altro allarmante doppio grado di rischio: non solo i sieropositivi avevano un tasso di mortalità più alto qualora avessero contratto il Covid, ma essi erano doppiamente esposti a causa dei ritardi e delle lacune nella diagnosi della malattia.
Un ritardo nella diagnosi di HIV può infatti compromettere gravemente lo stato di salute del paziente: si posticipa così l’accesso alle cure e, di conseguenza, anche la possibilità di tenere sotto controllo la patologia.
Fare il test per l’HIV è fondamentale non solo per proteggere la propria salute, ma anche quella degli altri. I dati forniti da Eurotest nel 2018 confermano che il 36% dei 2,2 milioni di persone che convivono con l’HIV in Europa allo stato attuale non conosce il proprio stato sierologico.
È bene ricordare che nel nostro paese oltre il 90% delle persone con Hiv in trattamento raggiunge lo stato di soppressione virologica: il livello del virus nel sangue quindi scende a livelli talmente bassi da renderlo non trasmissibile ad altre persone.
Test Week: le indicazioni di Onu e Oms
Tra gli obiettivi Onu c’è quello di sconfiggere l’Aids entro il 2030. La speranza è che entro il 2025, il 95% delle persone con Hiv siano rese consapevoli del loro stato sierologico e che il 95% delle stesse riceva cure adeguate.
Nell’agenda delle organizzazioni mondiali per il 2030 è previsto anche il controllo delle epatiti e di altre infezioni trasmissibili. L’epatite B e l’epatite C sono spesso concomitanti con l’Hiv e colpiscono quindici milioni di persone in tutta Europa.
Secondo le indicazioni dell’Oms tutte le istituzioni sanitarie mondiali devono adoperarsi per rimuovere le barriere che spesso ostacolano il ricorso al test per queste patologie. Oltrettutto, secondo quanto stabilito dalla nuova normativa, le istituzioni sanitarie dovranno impegnarsi per:
- Fornire ricette;
- Facilitare la richiesta di documenti;
- Evitare orari di prenotazione scomodi, servizi carenti;
- Tutelare la riservatezza del paziente;
- Evitare discriminazioni nei confronti dei gruppi vulnerabili
In conclusione l’Oms ribadisce di sostenere gli approcci integrati nella prevenzione, nei test e nella cura delle persone che vivono con l’HIV e l’epatite virale.
Test gratuiti per tutti: l’iniziativa in Italia
La Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, abbreviata nell’acronimo LILA, per l’occasione, rafforzerà i propri servizi di testing.
L’associazione LILA sarà in campo in otto città italiane:
- Bari,
- Cagliari,
- Como,
- Firenze,
- Livorno,
- Milano,
- Trento,
- Torino,
per un totale di ventidue appuntamenti e oltre 75 ore di servizio offerte. Lo screening è effettuato tramite test rapidi, salivari o capillari, anonimi e gratuiti, per rilevare HIV, HCV e sifilide.
Nell’ambito dell’iniziativa saranno proposti anche colloqui di counselling e d’informazione. In caso di esito reattivo, la persona sarà sostenuta dagli operatori e accompagnata ai servizi per il test di conferma e, eventualmente, per l’accesso alle cure. La settimana europea dei test si protrarrà in misura straordinaria fino al 1° dicembre, collegandosi quindi alle iniziative per la Giornata Mondiale di lotta all’AIDS.
Il servizio offerto da LILA adotta tutte le misure di prevenzione anti-COVID. L’iniziativa segue il protocollo elaborato con la supervisione dell’Ospedale Spallanzani di Roma per l’erogazione dei test in contesti non sanitari, come le associazioni.
Oltre ai test rapidi in presenza, è disponibile anche un servizio telematico di sostegno a distanza per chi volesse eseguire un auto-test rapido da acquistare in farmacia.
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