Fumo di sigaretta: 5 falsi miti a cui non credere

Il fumo di sigaretta rappresenta ancora oggi uno dei più grandi pericoli per la nostra salute. Nonostante i rischi legati al consumo di tabacco siano ben noti, sempre più persone tendono a sottovalutarli, aumentando di fatto le possibilità di sviluppare malattie  come il carcinoma polmonare o l’enfisema.

Di seguito sono riportati 5 falsi miti molto diffusi sul fumo di sigaretta e le ragioni per le quali non bisogna crederci.

Fumare sigarette aiuta a dimagrire

Si tratta di una delle credenze più antiche sul fumo. Basti pensare che già nell’Europa del XVII secolo si consigliava alle donne di fumare (sigari o pipa in quel caso) per controllare il proprio appetito. Negli anni ’50 e ’60 erano molte le pubblicità sulle sigarette che facevano leva anche su questo fattore al fine di invogliare le giovani donne a fumare.

La realtà però è ben diversa. Non solo fumare non aiuta a dimagrire, ma è anche falsa l’affermazione contraria seconda la quale smettere di fumare porta a ingrassare. Per approfondire questo duplice aspetto vi consigliamo di leggere il nostro articolo incentrato interamente sulla credenza che il fumo fa dimagrire priva di fondamento scientifico.

Il fumo di sigaretta è meno dannoso se si fuma poco

Se da un lato è vero che per ammalarsi di gravi patologie legate al fumo occorre consumare tabacco per molti anni, dall’altro lato è pur sempre vero che fumare poco non riduce i danni all’organismo.

Infatti diversi studi hanno affermato che non esiste una soglia di consumo di tabacco al di sotto della quale non ci siano effetti nocivi per l’organismo. Fumare poco quindi non preserva dal rischio di ammalarsi, ma tende solo a rimandare l’insorgenza di alcuni patologie.

Le sigarette light sono meno dannose per l’organismo

Numerosi studi hanno smentito anche questo falso mito legato al consumo delle sigarette light, che risulterebbero invece persino più pericolose delle comuni sigarette.

I fori di ventilazione presenti in queste sigarette favoriscono la combustione del tabacco a temperature più basse, fattore quest’ultimo che concorre a produrre più carcinogeni (ossia le sostanze tossiche responsabili delle mutazioni neoplastiche). Se il contenuto di nicotina fosse anche più basso, restano le sostanze cancerogene derivate dalla combustione, tra cui benzene, catrame e formaldeide, nella stessa quantità per sigarette light che normali. Come se non bastasse, la percezione che le sigarette light siano meno dannose porta ad aumentarne il consumo o a fare boccate più profonde. Diversi studi condotti negli USA hanno infatti evidenziato che un fumatore medio tende a consumare un numero di sigarette light doppio rispetto alle sigarette comuni.

Il tabacco trinciato fa meno male

Siamo di fronte a un altro falso mito che per decenni è stato ritenuto veritiero. Al giorno d’oggi infatti tutti gli studi condotti hanno dimostrato che le sigarette rollate sono ugualmente dannose per la salute.

Nelle sigarette rollate sono infatti presenti le stesse sostanze cancerogene che si trovano nelle comuni sigarette. In alcuni casi esse presentano addirittura tracce di catrame superiori a quelle delle sigarette presenti nei pacchetti in commercio.

Se oltretutto venissero fumate senza filtro, il rischio per la salute aumenterebbe ancora.

Il fumo di sigaretta è rilassante

Il falso mito più diffuso sulle sigarette riguarda la correlazione tra il loro consumo e il miglioramento dell’umore. Si tratta però solo di una percezione, dato che al contrario le sostanze presenti nelle sigarette sono responsabili col tempo di bruschi sbalzi d’umore e nervosismo.

Dopotutto è bene ricordare che il tabagismo è una dipendenza e al pari di ogni dipendenza porta l’individuo che ne è affetto ad avere una percezione distorta delle proprie sensazioni.

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