Influenza: 207mila casi in una settimana, incidenza doppia rispetto al 2020

Il mese di novembre porta con sé i primi casi di influenza, segnalati già nel numero di oltre 200mila in Italia. Il picco dei contagi causati dall’influenza è previsto tra fine novembre e inizio dicembre, secondo quanto riportano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Quest’anno gli infettivologi prevedono che, in Italia, saranno colpite 4-6 milioni di persone.

I rischi dei virus influenzali andranno ad aggiungersi a quelli del temuto SARS-CoV-2 che rimane protagonista indiscusso di questo 2021. In previsione della duplice minaccia il Ministero della Salute ha già dato il via libera alla doppia vaccinazione contro influenza e COVID-19 che potrà essere effettuata in contemporanea.

Data la situazione il vaccino è consigliato in primo luogo agli anziani e ai soggetti fragili.

Influenza: i bambini under 5 i più colpiti

L’influenza quest’anno è partita bruscamente nel nostro Paese. Come indica il rapporto Influnet dell’Istituto superiore di Sanità, nella settimana dall’1 al 7 novembre si sono registrati 207 mila casi e un’incidenza pari a 3,5 casi per mille assistiti. I soggetti più colpiti sarebbero i bambini under 5, in cui si osserva un’incidenza pari a 15,8 casi per mille assistiti.

Un’incidenza doppia rispetto al 2020 può essere collegata al periodo di lockdown, al ricorso a distanziamento sociale e uso delle mascherine anche all’aperto che lo scorso anno hanno limitato non solo la diffusione del SARS-CoV-2, ma anche dell’influenza.

Ora, con l’allentamento delle misure restrittive dettate anche dall’aumento della copertura vaccinale anti-COVID,  i virus influenzali potrebbero tornare a circolare come negli anni precedenti.

Influenza: sintomi e raccomandazioni

I sintomi influenzali si presentano nella maggior parte dei casi con

  • congestione e aumento delle secrezioni nasali,
  • starnuti,
  • mal di gola,
  • tosse
  • brusco aumento della temperatura, oltre i 38 gradi, che dura mediamente tre giorni, ma può perdurare fino a una settimana.

Nei bambini under 5 sono particolarmente diffusi disturbi intestinali e allo stomaco.

Per quanto riguarda la prevenzione, è consigliabile lavare spesso le mani, coprire naso e bocca quando si starnutisce e gettare i fazzoletti di carta subito dopo l’uso.

In questa delicata circostanza gli esperti ricordano di prestare attenzione in caso di perdita di gusto e olfatto, da segnalare al medico per verificare la necessità di ricorrere a tampone per la ricerca di antigeni del SARS-CoV-2 al fine di fare diagnosi differenziale con COVID-19. In caso di dubbio contattare sempre il proprio medico di base per esporre i propri sintomi.

È raccomandato fortemente di stare a casa in caso di febbre o sintomi sistemici, quali brividi, stanchezza, cefalea o dolori muscolari.

Per la cura dei bambini si ricorda di evitare l’aspirina, che può causare la Sindrome di Reye nei più piccoli, e di seguire l’indicazione e il dosaggio indicato dal pediatra per l’utilizzo di farmaci a base di paracetamolo (es. Tachipirina) o ibuprofene (es. Nurofen). L’uso degli antibiotici in caso di influenza è del tutto inutile se non addirittura dannoso, data la non efficacia di questa classe di farmaci contro i virus. L’antibiotico andrà riservato al solo trattamento di infezioni sovrabatteriche, soltanto dopo visita e indicazione del pediatra o medico di base.

L’influenza in Italia: le regioni più colpite

Tra le regioni italiane sopra la soglia di 3,16 casi per mille assistiti al momento si trovano Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Al momento i primi casi da virus di tipo A/H3N2, il principale sottotipo virale in circolazione nell’UE, sono già stati isolati nel nord Italia e nel Lazio.

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