Aggressività: Sintomi, Cause, Diagnosi e Trattamento

Quali sono le cause dell’aggressività?

Come anticipato, l’aggressività nella maggior parte dei casi è il risultato del vissuto individuale della persona pertanto dipende da fattori dipendenti dalla sfera culturale di provenienza, dall’influenza sociale e dal contesto familiare in cui si è vissuti. Giocano ovviamente un fattore cruciale nello sviluppo di aggressività l’aver subito episodi di violenza in età infantile o adolescenziale, avere subito abusi sessuali, episodi di bullismo o violenza psicologica da parte di una figura di riferimento (genitori, insegnanti o tutori).

Altri fattori di forte influenza sono lo stress prolungato, l’abuso di alcool e di droghe, rientrare nelle fasce di popolazione di basso tenore economico, i fallimenti personali e la perdita del lavoro.

In una minoranza dei casi però l’aggressività è un fenomeno conseguente a numerosi stati patologici, vediamo quali:

Schizofrenia

Patologia di pertinenza psichiatrica in cui il soggetto soffre di un distacco dalla realtà, pertanto non è in grado di distinguere ciò che è reale da ciò che è prodotto dalla sua mente, quindi immaginario. Spesso in questa malattia i soggetti avvertono allucinazioni di tipo uditivo, percepiscono quindi voci immaginarie che parlano, commentano, criticano e spingono l’individuo a commettere azioni violente ed aggressive contro la propria o l’altrui incolumità.

Morbo di Alzheimer

Patologia neurodegenerativa che costituisce la principale forma di demenza. È una patologia multifattoriale, scatenata pertanto dalla concomitanza di più fattori quali l’età, predisposizioni genetiche e familiarità della malattia, basso livello culturale e scolastico, sedentarietà, traumi, stress ossidativo e deposizione di sostanza amiloide dovuta a processi autoimmuni.

I soggetti colpiti da Alzheimer perdono gradualmente le proprie capacità cognitive, quindi non riescono più a provvedere a sé stessi anche nelle azioni più semplici, hanno difficoltà nella deambulazione, il loro linguaggio si impoverisce, così come la capacità di esprimersi, perdono l’orientamento spaziale e temporale, ed inoltre manifestano aggressività, allucinazioni e deliri.

Ansia e stress

L’ansia e lo stress perpetuati a lungo possono scatenare episodi di rabbia, per lo più verbale, ma anche fisica ed emotiva.

Dolore

In condizioni di forte dolore fisico si possono avere reazioni istintive di difesa per cui aumenta la risposta aggressiva e violenta agli stimoli esterni.

Rabbia

Si tratta di una zoonosi, ossia di una patologia trasmessa dagli animali che porta alla morte pressochè nel 100% dei casi. In genere la rabbia viene trasmessa tramite il morso di un animale, quindi il veicolo del batterio è la sua saliva.

Le manifestazioni di questa infezione includono rigidità nucale, difficoltà nella deglutizione, febbre, malessere, dolori diffusi, degenerazione dei neuroni, comportamenti aggressivi e infine morte.

Sifilide

Malattia a trasmissione sessuale, in cui si hanno inizialmente manifestazioni cutanee dette sifilomi che poi vanno ad interessare i linfonodi per poi sparire da sé nell’arco di qualche settimana. Dopo alcune settimane dall’infezione possono subentrare febbre, tosse produttiva, mal di testa e dolori muscolari.

Il batterio scatenante (Treponema pallidum) a questo punto entra in una fase di quiescenza, e a distanza di anni può riattivarsi andando a causare lesioni al sistema nervoso, distruggendo i nervi spinali, causando paralisi e disturbi di aggressività e violenza.

Crisi di astinenza

Fenomeno che si instaura quando si interrompe l’assunzione di una sostanza di abuso, quindi quando si smette di fumare, di bere alcool o di assumere droghe che danno assuefazione. In questi casi il soggetto prova dolore fisico, irritabilità, manifestazioni violente, sudorazione profusa, confusione mentale, tremori, malessere generale, vomito, nausea e mal di testa.

Tutti questi sintomi persistono fino al termine della fase acuta di astinenza, per poi diminuire gradualmente e scomparire;

Farmaci

L’assunzione di alcune classi di farmaci può avere come esito la manifestazione di atteggiamenti violenti, come nel caso antidepressivi o di anabolizzanti steroidei (utilizzati per aumentare la massa muscolare).

Come comportarsi in caso di comportamenti aggressivi? Diagnosi e Trattamento 

L’aggressività è un problema piuttosto sottovalutato sia perché può esprimere una situazione di disagio personale, dovuto magari ad un vissuto traumatico, sia perché può costituire il sintomo di una patologia, sia ancora per via dei risvolti sociali che implica, quindi la mancata integrazione del soggetto nella società, la difficoltà nel mantenere un lavoro, di instaurare relazioni affettive e ancora il pericolo di causare lesioni, traumi e violenze dirette ad altre persone o verso sé stesso.

Spesso vige un forte tabù sulla questione, impedendo magari per affetto o per paura delle conseguenze, di prendere in seria considerazione il problema e sottoporlo alle attenzioni di un medico o di denunciarlo alle autorità di competenza.

Il medico più competente sulla questione è lo psichiatra, il quale, tramite visita e colloquio individuale può individuare la problematica all’origine del disturbo, che potrà essere di natura psicologica, di natura psichiatrica o di tipo neurologico.

Se si sospetta una causa clinica vengono indicati esami di accertamento quali un prelievo del sangue, attraverso cui è possibile valutare se sussistono segni di infezione o di squilibrio metabolico oppure sottoponendo, invece, il paziente ad esami di diagnostica strumentale (risonanza magnetica, TAC) è possibile prendere visione di eventuali processi degenerativi o di lesioni a carico del sistema nervoso.

Le terapie sono essenzialmente di due tipi: farmacologica e psicoterapeutica. I farmaci normalmente somministrati sono i neurolettici, le benzodiazepine, i sali di litio e i beta-bloccanti. Mentre un percorso di psicoterapia viene indicato, a seconda dei casi, per aiutare il soggetto a comprendere le cause all’origine del problema e per aiutarlo a mettere in atto strategie per imparare a gestire la propria aggressività.

Si ricorda inoltre che in molte strutture sanitarie sono a disposizione specifici centri identificati come Codice Rosa, riservati alle vittime di violenza.

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