Astenia: Cause, Sintomi ed Analisi da eseguire

L’astenia è un sintomo piuttosto comune e si riferisce alla sensazione di mancanza di forza ed energia a seguito di sforzi di lieve entità se non nulli. Bisogna però differenziare una sensazione di stanchezza passeggera da una condizione di stanchezza persistente e duratura (astenia).

Questo è il significato comunemente accettato del sintomo in questione, anche se, come avremo modo di analizzare nel dettaglio nel corso dell’articolo esistono diverse tipologie di astenia.

Il soggetto colpito da astenia lamenta una maggiore difficoltà nello svolgere le sue normali attività, portandolo ad avere una minore resa lavorativa, una minore capacità di concentrazione, a ridurre l’attività sportiva o fisica e l’attività sessuale a causa di astenia muscolare. In condizioni più gravi il soggetto sviluppa anche problemi legati al sonno, manifestando sonnolenza.

AsteniaLa persistente sensazione di stanchezza e di debolezza possono andare ad influire negativamente sugli aspetti quotidiani del soggetto, portandolo ad uno stato di isolamento e di apatia che facilmente possono sfociare in uno stato depressivo: molto frequente in chi soffre di astenia.

Avvertire stanchezza fisica e mancanza di forze è una sensazione estremamente diffusa, motivo per cui non è necessario preoccuparsi o pensare che la causa sia da imputare subito a patologie gravi.

Quanti tipi di astenia esistono? 

La forma clinicamente più rilevante di astenia è la sindrome di affaticamento cronico ed in genere, affinché venga correttamente diagnosticata deve persistere per un periodo di almeno 6 mesi.

Si caratterizza per una progressiva debilitazione del soggetto e per la concomitanza di sintomi sia fisici che neurologici che psichiatrici. Spesso è conseguente ad un’infezione di tipo virale, ed è molto più frequente nel genere femminile rispetto a quello maschile. In questa forma di astenia il soggetto colpito si rende conto, con il progredire del tempo, di non riuscire più a svolgere tutte le attività fisiche che svolgeva in precedenza.

Tutto questo si somma anche ad una ridotta capacità di concentrazione, di memoria, la presenza di dolori muscolari e articolari ed ancora una persistente sensazione di sonnolenza.

In seguito a tutte queste manifestazioni, è molto comune che il soggetto colpito sviluppi anche delle forme depressive.

L’astenia muscolare o neuromuscolare è una particolare condizione che si caratterizza da una riduzione della forza esercitata dai muscoli volontari che risulta inferiore a quella prevista per compiere una determinata azione. Questa particolare forma caratterizza la distrofia muscolare.

Invece, l’astenia non neuromuscolare indica una condizione in cui il soggetto accusa più fatica del solito nel compiere una determinata azione quotidiana in quanto avverte di dover effettuare maggior contrazione anche se poi la forza muscolare reale è normale.

In alcune particolari condizioni cliniche, come ad esempio la miastenia grave, la forza muscolare a riposo è normale mentre si avverte difficoltà a contrarre il muscolo quando ci si sottopone ad esercizio fisico.

Quali sono le cause di astenia? 

La sensazione di stanchezza e di mancanza di energie può essere imputata ad una variegata moltitudine di fattori, talvolta passeggeri e che non devono costituire motivo di ansia o destare alcuna preoccupazione.

Se invece la sensazione persiste a lungo e via via riduce le capacità di svolgere le attività quotidiane, allora la causa potrebbe essere di maggiore interesse clinico e necessitare di specifiche terapie.

Andiamo quindi di seguito ad illustrare entrambe le casistiche distinguendo le cause non patologiche da quelle patologiche ed analizzando per ognuno le principali casistiche.

Cause NON patologiche

In questi casi la sensazione di stanchezza, debolezza e mancanza di forze è di tipo passeggero e di lieve entità. Una volta passato l’evento scatenante l’individuo torna alla sua sensazione di benessere e normalità precedente.

  • Stress fisico e mentale: periodi di affaticamento per il troppo lavoro o il troppo studio capitano a chiunque, ed è normale sentirsi stanchi o avvertire un affaticamento muscolare. In questo caso un po’ di riposo basta per riprendersi e sentirsi meglio dopo un breve periodo;
  • Astenia primaverile: l’avvento della primavera lascia molte persone in uno stato di spossatezza, sonnolenza e stanchezza. Perché? In concomitanza con la primavera aumentano le ore di luce durante il giorno e le temperature. In relazione a questo, si manifestano alterazioni ormonali e l’attività metabolica cellulare aumenta. Inoltre, il caldo può determinare episodi di ipotensione, portando il soggetto a sentirsi privo di energie. In questo caso in genere una dieta ricca acqua, frutta e verdura integra i sali minerali persi e aiuta a sentirsi meglio;
  • Gravidanza: specie nell’ultimo trimestre la fatica, le variazioni ormonali e lo stress portano la gestante a sentirsi esausta;
  • Menopausa: in questo caso le fluttuazioni ormonali e pressorie agiscono analogamente a quanto accade nella gravidanza o nell’astenia primaverile. Non è una condizione patologica però può richiedere il ricorso ad una terapia di tipo farmacologico e ormonale, sempre e solo dietro indicazione medica.

Cause patologiche

In questo quadro rientrano numerose patologie sistemiche e non:

  • Infezioni: molto diffusa, si diagnostica facilmente mediante un esame del sangue e in particolare dei globuli bianchi (che risultano aumentati). Tra queste emerge la malattia di Lyme (causata dal batterio borrelia), l’AIDS e le infezioni da Epstein Barr;
  • Neurologiche: nei malati di sclerosi multipla l’astenia è una delle principali manifestazioni che via via diventano sempre più gravi fino a portare il soggetto ad invalidità;
  • Ematologiche: frequente nei soggetti che soffrono di anemia, per scarso apporto di ossigeno ai tessuti;
  • Infiammatorie: tra queste patologie si ritrovano l’artrite reumatoide, la fibromialgia e la malattia da affaticamento cronico;
  • Cardiache: le più conosciute sono la cardiomiopatia e lo scompenso cardiaco;
  • Polmonari: le patologie che colpiscono i polmoni causano facilmente anche astenia, questo per il ridotto apporto di sangue ossigenato alle cellule dei tessuti, tra queste vi sono la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l’ipertensione polmonare.

Queste si sommano ancora malattie che alterano la quantità e la qualità del sonno, la depressione, patologie renali e malattie carico degli organi gastrointestinali.

Quando bisogna rivolgersi all’intervento di un medico?

Se la sensazione di debolezza si protrae nel tempo, se debilita al punto di ridurre o impedire le normali attività e se si accompagna ad altre manifestazioni fisiche quali febbre, eruzioni cutanee, ghiandole ingrossate; si consiglia caldamente di rivolgersi al proprio medico curante con tempestività.

Il medico saprà poi orientarvi verso le visite specialistiche più opportune. È di fondamentale importanza ricordare, poi, viste le numerose cause che possono portare ad astenia, di non affidarsi mai ad informazioni lette su internet oppure rimedi fai da te frutto del passaparola.

Diagnosi

Le cause di astenia, come abbiamo avuto modo di vedere, possono essere molteplici, pertanto in fase di diagnosi il medico deve effettuare un’indagine scrupolosa ed approfondita.

In fase di anamnesi ci si accerta delle modalità di insorgenza della sensazione di stanchezza e mancanza di forze, su come sia evoluta e in quale maniera influisce sulla qualità di vita del paziente dunque sull’attività lavorativa, sul sonno, sull’attività fisica e sportiva e sull’attività sessuale.

Nel corso della visita si va poi ad accertarsi se il paziente assume farmaci e se di recente ha effettuato viaggi in paesi esotici o ha sviluppato episodi di febbre, per escludere quindi che l’astenia non sia in relazione all’esposizione a batteri (malattia di Lyme), virus o parassiti.

Si vanno poi ad indagare tutti quei sintomi o segni che accompagnano la sensazione di stanchezza, quindi la presenza di manifestazioni cutanee, la caduta dei capelli, una forte perdita di peso, linfonodi ingrossati (linfoadenomegalia), disturbi cardiaci, ingrossamento del fegato (epatomegalia), dolori alle articolazioni.

Se sono presenti masse alla palpazione dell’addome è poi opportuno prendere in considerazione la possibilità che all’origine della persistente sensazione di stanchezza vi sia un tumore e di conseguenza orientare le indagini in questo senso.

In base alle informazioni ottenute in fase di anamnesi e dell’esame obiettivo, il medico valuta quali esami clinici e strumentali prescrivere per andare ad indagare sui sospetti diagnostici.

Quali esami vengono richiesti?

Come accennato questi dipendono dai segni e sintomi raccolti ed in genere prevedono un esame del sangue (emocromo), per valutare la composizione ematica e quindi:

  • globuli rossi (eritrociti), se il loro valore è basso il soggetto può avere un quadro di anemia. Un minor numero di eritrociti determina uno scarso apporto di ossigeno ai tessuti, quindi una sensazione di stanchezza;
  • globuli bianchi (leucociti) utili per capire se il soggetto ha un’infezione in corso, ma talvolta il loro valore se alto può essere indizio anche di un tumore maligno;
  • Ferro, vitamina B12 e folati sono fondamentali per prevenire l’anemia, una delle condizioni molto diffuse che può causare stanchezza cronica;
  • calcio;
  • elettroliti;
  • creatinina, utile per comprendere la funzionalità renale;
  • sodio, bassi valori di questo elettrolita sono un indizio di numerose patologie quali ipotiroidismo, patologie cardiache, polmonari, a carico del surrene, del fegato o ancora del rene.

Per quanto riguarda gli esami di diagnostica strumentale risulta molto utile sottoporre il paziente ad una radiografia del torace per verificare se sussiste un quadro patologico a carico dei polmoni o del cuore.

Al fine di eseguire una corretta diagnosi è necessario svolgere tutte le indagini necessarie per escludere una vera e propria condizione patologica di natura neurologica, ossia l’ipostenia, in cui il soggetto ha un’oggettiva diminuzione della forza fisica.

Quali terapie esistono per la cura dell’astenia?

Come abbiamo visto l’astenia è un sintomo conseguente ad una moltitudine di patologie e disturbi metabolici. Pertanto, la terapia più adeguata deve andare a trattare la causa scatenante.

La decisione su quale sia la migliore strategia terapeutica spetta unicamente al medico sulla base degli esami clinici svolti. Questa deve tenere in considerazione, inoltre, lo stato di salute generale del paziente, la sua età, la concomitanza di altre patologie e l’assunzione di farmaci. Si diffida pertanto di seguire i consigli forniti su qualche sito internet e di affidarsi unicamente alle cure mediche.

In generale possiamo dire che nel caso di astenia fisiologica, cioè quella non causata da una patologia specifica, esistono due strade terapeutiche percorribili:

  • Integrazione di vitamine e sali minerali e dieta bilanciata. Gli alimenti nelle giuste quantità necessarie rappresentano la vera cura per l’astenia. Inoltre, è possibile associare integratori multivitaminici e multiminerali per far fronte alle esigenze specifiche del soggetto. Nel caso di astenia muscolare si rivela particolarmente valida l’assunzione di integratori di potassio e magnesio come anche l’assunzione di vitamina B12 e ferro è necessaria nel caso in cui l’astenia si associ ad anemia;
  • Terapie farmacologiche. La terapia farmacologica non è univoca e dipende strettamente dalla causa scatenante. Si possono somministrare ansiolitici ed antidepressivi quando l’astenia è causata da ansia e nevrosi. L’aminopiridina è utilizzata per aumentare la trasmissione dell’impulso nervoso nei pazienti affetti da sclerosi multipla. Nel caso di astenia oncologica si è rivelata utile la somministrazione di corticosteroidi per ottenere un effetto di euforia e rinvigorimento che ovviamente non è duraturo.
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