Sindrome del cadavere ambulante: cos’è la sindrome di Cotard

La sindrome di Cotard (conosciuta anche con i nomi di “delirio di negazione” o “sindrome del cadavere ambulante“) è una rara malattia psichiatrica osservata per la prima volta nel 1880 dal neurologo francese Jules Cotard (1840-1889), dal quale prese il nome.

Si tratta di una patologia alquanto singolare che ha guadagnato nei decenni sempre più l’attenzione della comunità scientifica. Vediamo quali sono le caratteristiche principali della sindrome del cadavere ambulante e in che modo è possibile curare chi ne soffre.

Sindrome del cadavere ambulante: sintomi e cause

I pazienti con la sindrome del cadavere ambulante sono fermamente convinti di essere già morti o, in casi più rari, di non essere mai esistiti. Ne segue che un soggetto malato tenderà ad affermare di:

  • Essere in stato di decomposizione;
  • Aver perso i propri organi;
  • Essersi dissanguato completamente;
  • Trovarsi all’Inferno o intrappolato suo malgrado nel mondo dei vivi;
  • Aver assistito alla trasformazione del proprio corpo in albero, pietra o altri elementi naturali;

Di conseguenza la sintomatologia dei pazienti Cotard può comprendere (fonte):

Il primo caso documentato dal dottor Cotard riguardava una donna francese che affermava di essere morta e priva di organi, motivo per il quale rifiutava di alimentarsi. La “mademoiseille X” – nome con cui Cotard appellò la donna nei suoi scritti – sosteneva anche di essere stata dannata e di trovarsi all’Inferno.

Fino a oggi si contano circa 100 casi documentati di delirio di negazione, trattandosi di una malattia psichiatrica molto rara e spesso abbastanza trascurata nel corso dei decenni. Se non adeguatamente trattata, la sindrome di Cotard può portare il paziente a togliersi la vita, sia in maniera violenta che mediante il rifiuto di mangiare o curare eventuali altre malattie acute o croniche che lo interessano.

Le cause della sindrome di Cotard non sono ancora del tutto note, seppur si tenda a considerare una possibile correlazione tra il delirio e alcune patologie che colpiscono il sistema nervose, delle quali la Cotard potrebbe essere parte della sintomatologia. Tra queste troviamo:

  • Demenza senile;
  • Schizofrenia;
  • Epilessia;
  • Emorragia cerebrale;
  • Tumori cerebrali;
  • Sclerosi multipla;

Anche l’abuso prolungato di sostanze stupefacenti potrebbe avere un ruolo nella comparsa della sindrome. Molti studiosi ritengono che all’origine della malattia possano esserci lesioni cerebrali di varia natura a carico del lobo parietale e/o del lobo medio frontale, che determinano l’assenza di emozioni nel paziente colpito. Questo elemento potrebbe portare il paziente a ritenersi morto.

Trattamento del delirio di negazione

La sindrome di Cotard si cura di consuetudine mediante la somministrazione di farmaci antidepressivi e/o antipsicotici in aggiunta alla psicoterapia. Essendo il paziente convinto di non essere più vivo, è possibile che cerchi di dimostrare la sua teoria provocandosi gravi ferite o mettendo in atto comportamenti che possono mettere a repentaglio anche l’incolumità degli amici o famigliari. Per tale motivo è essenziale che lo psichiatra segua con estrema attenzione l’evolversi della sindrome.

La terapia elettroconvulsiva si utilizza nei casi estremi al fine di ristabilire la connessione tra le fibre nervose responsabili della risposta emotiva agli stimoli esterni.

Casi famosi di sindrome di Cotard

Negli anni i media hanno portato all’attenzione del pubblico diversi casi di pazienti psichiatrici con la sindrome di Cotard, alcuni dei quali purtroppo non sono riusciti a guarire dalla malattia.

Uno dei casi più celebri è quello del cantante Black Metal svedese Per Yngve Ohlin (1969-1991), in arte “Dead“, il quale iniziò a manifestare i sintomi del delirio di negazione verso al fine degli anni ’80. Ohlin affermava di essere già morto da tempo e di vivere sospeso in una sorta di limbo terreno, anche se alcuni suoi colleghi riferirono che in diverse occasioni si mostrasse anche insolitamente allegro. L’artista si tolse la vita sparandosi con un fucile dopo aver tentato di tagliarsi la gola e le vene dei polsi.

Nel 2012 negli USA fece molto notizia la vicenda che coinvolse l’allora diciassettenne Haley Smith, un’adolescente che aveva smesso di nutrirsi credendo di essere morta. La ragazza iniziò una terapia psichiatrica che si protrasse per 3 anni e che portò alla sua completa guarigione. In un’intervista Smith affermò di essere riuscita a superare il delirio di negazione anche grazie alla visione di alcuni film per bambini che reputava essere di conforto.

Alcuni psicoterapeuti hanno avanzato una curiosa teoria secondo la quale il supereroe Deadpool soffrirebbe del delirio di negazione. Questo personaggio protagonista di due film e di numerosi fumetti sa di vivere tra le pagine di un’opera di fantasia e spesso affronta i suoi nemici con la consapevolezza del fatto che non essendo reale non può morire per davvero.

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