La variante Omicron è prevalente in Italia: lo riportano i dati dell’ISS

Stando all’ultima indagine dell’Istituto Superiore di Sanità sull’incidenza delle varianti VOC del SARS-CoV-2, la variante Omicron sarebbe ormai dominante nel nostro paese e in determinate regioni è stata riscontrata nel 100% dei nuovi positivi.

Vediamo nel dettaglio le statistiche dell’ISS sull’incidenza a livello regionale e nazionale dei contagi da Omicron.

Variante Omicron in Italia: i risultati dell’indagine ISS

I dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità indicano che la variante Omicron del SARS-CoV-2 è mediamente presente in quasi l’81% dei tamponi positivi sequenziati. Per svolgere l’indagine, l’ISS ha richiesto alle regioni e alle due province autonome di Trento e Bolzano di selezionare in maniera casuale i tamponi da sequenziare, cercando di garantire una rappresentatività geografica e una suddivisione equa per fasce d’età, dove possibile.

Omicron risultava essere presente in tutte le regioni e province autonome e in 1/3 di esse la sua incidenza superava l’85%. Solamente in una regione la variante Omicron non risultava dominante, di contro, in Basilicata non sono state trovate altre varianti COVID-19 nei tamponi sequenziati.

La variante Omicron nelle regioni

L’incidenza della variante Omicron nelle regioni italiane in data 3 gennaio era la seguente (ordine decrescente):

  • Basilicata: 100% (11 casi);
  • Molise: 97,8% (45 casi);
  • Umbria: 93,3% (84 casi);
  • Puglia: 91,9% (68 casi);
  • Toscana: 89,2% (124 casi);
  • Lombardia: 88,7% (393 casi);
  • Lazio: 85,4% (257 casi);
  • Sardegna: 83,3% (45 casi);
  • Marche: 82% (41 casi);
  • Emilia-Romagna: 79,4% (104 casi);
  • Sicilia: 78,8% (216 casi);
  • Abruzzo: 77,8% (91 casi);
  • Piemonte: 76,8% (76 casi);
  • Liguria: 76,4% (23 casi);
  • Provincia Autonoma di Trento: 76% (19 casi);
  • Calabria: 71,4% (25 casi);
  • Campania: 70,9% (151 casi);
  • Veneto: 66,1% (209 casi);
  • Friuli Venezia Giulia: 64,6% (62 casi);
  • Provincia Autonoma di Bolzano: 58,8% (13 casi);
  • Valle d’Aosta: 32,3% (1 casi);

Le cifre riportate si riferiscono al totale dei tamponi sequenziati, che sono stati 2.632 in tutta Italia, a fronte di 20.995 test PCR positivi. La variante Omicron è stata rilevata in 2.058 tamponi sequenziati.

Incidenza delle altre varianti VOC

In base alle rilevazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, la variante Omicron e la variante Delta – incluso la sottovariante Delta Plus – sarebbero le uniche due varianti VOC presenti nel nostro paese. Le varianti Alfa, Beta e Gamma non sono più circolanti da diversi mesi, e in alcuni casi le ultime infezioni accertate risalgono al primo semestre 2021.

I dati aggiornati al 3 gennaio 2022 riportano che l’incidenza media della variante Delta su base nazionale è pari al 19,22%, mentre la sua presenza nelle regioni italiane è la seguente (ordine decrescente):

  • Valle d’Aosta: 66,7% (2 casi);
  • Provincia Autonoma di Bolzano: 41,7% (10 casi)
  • Friuli Venezia Giulia: 35,4% (34 casi);
  • Veneto: 33,9% (107 casi);
  • Campania: 29,1% (62 casi);
  • Calabria: 28,6% (10 casi);
  • Provincia Autonoma di Trento: 24% (6 casi);
  • Liguria: 23,3% (7 casi);
  • Piemonte: 23,2% (23 casi);
  • Abruzzo: 22,2% (26 casi);
  • Sicilia: 21,2% ();
  • Emilia-Romagna: 20,6% (27 casi);
  • Marche: 18% (9 casi);
  • Sardegna: 16,7% (9 casi);
  • Lazio: 14,6% (44 casi);
  • Lombardia: 11,3% (50 casi);
  • Toscana: 10,8% (15 casi);
  • Puglia: 8,1% (6 casi);
  • Umbria: 6,7% (6 casi);
  • Molise: 2,2% (1 caso);
  • Basilicata: 0% (nessun caso);

Le cifre riportate si riferiscono al totale dei tamponi sequenziati, che sono stati 2.632 in tutta Italia, a fronte di 20.995 test PCR positivi. La variante Delta è stata rilevata in 512 tamponi sequenziati.

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