Varianti VOI Coronavirus: cosa cambia con la riclassificazione dell’OMS

Nel suo ultimo aggiornamento settimanale sull’andamento della pandemia di COVID-19,  l’OMS ha riportato la notizia relativa a un’importante riclassificazione delle varianti VOI del coronavirus.

Si ricorda che con questo termine ci si riferisce alle “varianti di interesse“, ovvero quelle varianti la cui diffusione non è ancora considerata preoccupante, seppur siano sospettate di essere più pericolose delle comuni varianti sotto monitoraggio.

Vediamo quali cambiamenti sono stati apportati dall’OMS nella lista della varianti VOI.

Varianti VOI: quali cambiamenti ha apportato l’OMS?

In base alle ultime rilevazioni e dopo aver sentito il parere delle autorità sanitarie nazionali e regionali, l’OMS ha ritenuto corretto declassare tre varianti VOI al rango di “varianti sotto monitoraggio“. Le tre varianti in oggetto sono:

  • Eta;
  • Iota;
  • Kappa;

Fonti dell’OMS precisano che la declassazione è avvenuta in base alla drastica riduzione dei casi accertati di contagio da queste tre varianti. Si ricorda però che tutte e tre presentano mutazioni con sospetto o accertato impatto fenotipico, che le potrebbe rendere più pericolose.

Al netto dei recenti aggiornamenti, le varianti VOI passano da cinque a due: solo le varianti Lambda e Mu rimangono classificate nel seguente modo. Ricordiamo che la seconda è entrata a far parte delle varianti VOI meno di un mese fa.

Eta, Kappa e Iota: quali sono diffuse maggiormente?

In base a quanto riportato dall’OMS, attualmente la più diffusa delle ex Varianti VOI sarebbe la variante Eta, mentre quella con la diffusione più ridotta sarebbe la variante Iota.

La prima si sarebbe diffusa in almeno 81 paesi a partire dal dicembre 2020 (è stata classificata come VOI nel marzo 2021). I primi casi si registrarono in Nigeria e Regno Unito. Il picco di contagi da variante Eta (B.1.525) si è registrato nell’aprile 2021, ma da quel momento in poi i casi di infezione riconducibili a questa variante sono calati col tempo. Nell’arco temporale in oggetto questa variante era presente nello 0,8% delle sequenze contenute nel database GISAID. La variante Eta non si sarebbe mostrata particolarmente resistente ai vaccini e a partire da luglio 2021 la sua incidenza su base mondiale, nazionale e regionale si è mantenuta molto bassa (fonte).

La variante Kappa (B.1.617.1) si è invece diffusa in 57 paesi. Al pari della variante Delta, la Kappa si diffuse inizialmente in India (nell’aprile 2021 la si è classificata come VOI). Inizialmente la variante Kappa suscitò un forte interesse per via della mutazione P681R della proteina Spike. Si tratta di una mutazione presente anche nella variante Delta e secondo gli studi favorirebbe una maggior diffusione dell’agente patogeno (fonte). Sembra tuttavia che questa variante non sia resistente ai vaccini al pari della variante Delta. Dopo il picco di aprile (rappresentava l’1% delle sequenze contenute nel database GISAID), la variante ha progressivamente perso terreno. Al momento non è molto diffusa neanche nelle aree dell’India in cui si registrarono i primi casi accertati di contagio.

Come abbiamo anticipato, la variante Iota (B.1.526) è la ex Variante VOI con la minor diffusione (solo 49 paesi). Comparsa negli USA nel novembre 2020, la Iota è stata classificata come VOI assieme alla variante Eta nel marzo 2021. Ad aprile si era osservata la presenza della variante Iota del 3% delle sequenze raccolte nel database GISAID. Tuttavia negli USA a luglio 2021 risultava però essere presente solamente in casi di contagio sporadici. Le due mutazioni più significative nella proteina Spike di questa variante (E484K e S477N) non si sono mai rilevate in maniera congiunta.

Varianti VOI: dove sono ancora dominanti?

Nel nuovo comunicato l’OMS non ha tralasciato gli aggiornamenti riguardanti le uniche due varianti VOI del coronavirus. Le varianti Lambda e Mu sono ancora le due più diffuse in Sudamerica.

Ricordiamo che in quest’area del continente americano fino a poco tempo fa era la variante Gamma (ex variante Brasiliana) la più diffusa. In paesi quali Perù, Ecuador e Colombia la varianti Lambda e Mu sono ormai molto diffuse, di contro si registrano pochi contagi da variante Delta.

Molto più contenuta è invece l’incidenza delle due varianti VOI negli USA e negli altri continenti. Si ricorda che queste due varianti sono presenti in paesi in cui la vaccinazione non è ancora arrivata a buon punto.

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