Curcuma: Proprietà, Benefici e Controindicazioni

PREMESSA: questo articolo è stato scritto da un’esperta del settore e tutti i benefici riportati nell’articolo sono supportati da evidenze scientifiche che puoi consultare all’interno della pagina.

La curcuma può essere il supplemento alimentare più efficace per la nostra salute e non sono io ad affermarlo, ma le numerosissime ricerche scientifiche che hanno dimostrato le infinite proprietà di questa pianta nel coadiuvare e migliorare numerosi processi fisiologici che avvengono nel nostro organismo.

Poiché questa spezia sta riscuotendo un certo successo sia in cucina che come rimedio naturale ho pensato di fornire ai miei lettori abituali una vedemecum che riassuma tutte le proprietà, i benefici e anche le controindicazioni di questa preziosissima spezia.

Prima di entrare nel vivo della trattazione lascia che ti parli prima un po’ della sua storia.

Curcuma: una storia millenaria

La curcuma è una pianta erbacea il cui rizoma si presenta con un colore giallo ocra molto caratteristico ed è quello che noi utilizziamo. Il suo nome scientifico è Curcuma longa.

Proprio per la sua provenienza e per la sua colorazione, è detta anche zafferano delle Indie ma solo per il colore perché queste piante sono molto differenti.

Questa pianta è, infatti, originaria dell’India, i cui abitanti ne conoscono i benefici da oltre 5 mila anni. Sin dai tempi antichi, infatti, è conosciuta non solo come spezia ma soprattutto come colorante alimentare e antinfiammatorio naturale.

Il suo nome deriva dal Sanscrito “Kum-Kuma” ed è l’ingrediente principale del curry indiano. La pianta si presenta con foglie ovali che accolgono particolari fiori raccolti in spighe; è da questi che si estraggono i rizomi i quali vengono fatti bollire ed essiccare al sole, poi schiacciati con strumenti particolari che danno forma alla polvere che oggi tutti noi conosciamo. Questa polvere potrebbe tranquillamente essere definita come un vero è proprio rimedio naturale potentissimo, proprio per i tanti benefici che andremo ad approfondire nel corso dell’articolo.

Se siete alla ricerca di informazioni circa le proprietà e le controindicazioni che derivano dall’utilizzo della curcuma, continuate a leggere perché troverete informazioni utilissime sulla pianta e sul suo utilizzo.

Proprietà della curcuma

La curcuma ha tantissime proprietà che è davvero molto difficile riportare in un’unica sede, così ho deciso di fornirti 10 proprietà che credo siano meritevoli di trattazione ed approfondimenti. Su questa pianta ho letto e studiato tantissimo perché è stato oggetto della mia tesi di laurea: quindi potrei raccontarti davvero vita, morte e miracoli! Partiamo subito.

1) Composti Biologicamente Attivi: i curcuminoidi

I principi attivi contenuti in questa pianta si trovano nel rizoma, una specie di radice di cui è fornita la pianta che viene essiccato e triturato per ottenere la polvere giallissima che noi utilizziamo.

La scienza ha scoperto che questa polvere non contiene un unico principio attivo ma ben quattro: curcumina (la più attiva ed abbondante), demetossi-curcumina, bis-demetossicurcumina e piccolissime quantità di ciclo-curcumina, una molecola molto interessante oggetto di studi, attualmente in fase di esecuzione, e di cui spero di parlarvi molto presto.

Tutte queste sostanze prendono il nome di curcuminoidi.

La curcumina è il principale composto biologicamente attivo della polvere di curcuma ed è quello che rientra nella composizione della polvere che noi tutti conosciamo e consumiamo. Tuttavia, il contenuto di curcumina nella polvere non è così elevato (3% in peso) e nemmeno il suo assorbimento da parte del nostro organismo (biodisponibilità) è molto alta.

La maggior parte degli studi effettuati su quest’ultimo aspetto hanno dimostrato che gli effetti benefici di questa spezia si ottengono con un dosaggio che di solito è superiore a 1 grammo al giorno.

Stando a questi risultati risulta davvero molto difficile raggiungere livelli accettabili di curcumina nel sangue limitandosi ad aggiungerla ai nostri cibi perché la quantità che ne utilizziamo è molto bassa.

Ma non disperate perché la soluzione esiste ed è la piperina che assicura l’aumento della biodisponibità del 2000%. Le strade per assumerle insieme sono due: acquistare un integratore alimentare di curcumina e piperina oppure semplicemente assumere il grano di pepe dopo aver assunto la capsula di sola curcumina.

La curcumina è anche molto solubile nei grassi, quindi potrebbe essere una buona idea per assimilarla meglio, aggiungerla ai pasti che contengano una fonte di grassi, meglio se vegetali.

Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3633300/

2) Proprietà Antinfiammatorie

L’infiammazione è una condizione tanto temuta quanto importante per la nostra sopravvivenza, perché senza di essa il nostro corpo non riuscirebbe a combattere efficacemente “gli invasori” che vengono in contatto con il nostro organismo.

Senza l’innesco di un processo infiammatorio, i batteri prenderebbero facilmente piede causando infezioni difficili da guarire. Stiamo parlando dell’infiammazione acuta che è utile entro certi limiti; quella da arginare e ridurre è l’infiammazione a lungo termine o cronica che può provocare danni importanti alla funzionalità dei nostri tessuti.

I ricercatori hanno scoperto che l’assunzione di curcuma è efficace per combattere l’infiammazione cronica ed ha proprietà davvero interessanti per la cura di patologie degenerative con componente infiammatoria.

Ci sono diversi studi scientifici che dimostrano che le proprietà anti-infiammatorie della curcuma siano paragonabili ad alcuni farmaci ad attività anti-infiammatoria.

Alcuni di questi studi si concentrano sull’infiammazione delle cellule nervose, altri su quella che interessa nello specifico le articolazioni.

Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19594223

3) Proprietà antiossidanti

Il danno ossidativo da radicali liberi è ormai ritenuto essere uno dei meccanismi alla base dell’invecchiamento e causa di diverse malattie.

I radicali liberi sono capaci di interagire con le nostre proteine, con gli acidi grassi e con il nostro DNA, mutandolo, e causando alterazioni delle normali funzioni da essi svolte.

L’importanza di assumere le giuste quantità di antiossidanti, come la curcuma, diventa particolarmente rilevante se pensiamo che alla base di moltissime comuni condizioni come ad esempio la formazione delle placche aterosclerotiche si cela in realtà un processo ossidativo.

Il nostro compito quindi è quello di assumere le giuste quantità di antiossidanti quotidianamente con frutta e verdura, integrandole, qualora fosse necessario, con prodotti a base di molecole antiossidanti.

Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17569207

4) Protezione delle cellule cerebrali

La curcuma è una spezia preziosissima per proteggere i neuroni dall’invecchiamento.

Il meccanismo con il quale mette in atto quest’azione è abbastanza complesso da spiegare: molto semplicemente diciamo che la curcumina evita la degradazione di un ormone essenziale per il mantenimento della funzionalità e dell’integrità dei neuroni.

Questa azione, non solo ritarda i processi di invecchiamento delle cellule neuronali, ma protegge il sistema nervoso centrale dall’istaurarsi di varie patologie, come depressione ed Alzheimer, la cui comparsa è strettamente legata ai livelli di questo ormone.

Fonti: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0006899306027144

5) Protezione cardiovascolare

Le proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie rendono la curcumina molto utile nella prevenzione di patologie cardiache, che rappresentano una delle minacce maggiori per la salute della popolazione mondiale.

Uno studio condotto nel 2009 dimostra che la curcumina è capace di attenuare la cardiotossicità indotta da varie sostanze e di prevenire le complicanze sull’apparato cardiovascolare nei pazienti diabetici.

Inoltre, questa molecola presenta azioni antitrombotica ed antiproliferativa, utili nella prevenzione della formazione delle placche aterosclerotiche e dei trombi.

A queste azioni si combina molto bene anche la capacità della curcumina di abbassare i livelli di colesterolo plasmatico.

Sempre grazie all’azione antiossidante, la polvere di curcuma è capace di prevenire le aritmie atriali e quelle ventricolari, agendo direttamente sull’omeostasi del calcio. Ma questa molecola agisce positivamente anche a livello dell’endotelio dei vasi.

Secondo uno studio condotto su donne in post menopausa, la curcumina andrebbe a ritardare l’invecchiamento delle cellule endoteliali, soprattutto se abbinata ad un corretto stile di vita e a qualche ora di esercizio fisico costante.

Inoltre, in un altro studio, viene comparata l’azione della curcumina con quella dell’atorvastatina (una statina utilizzata nel trattamento dell’ipercolesterolemia), nella riduzione dell’iperglicemia e quindi nella protezione dell’endotelio dal danno ossidativo.

Ebbene, sembra che questa molecola agisca molto bene nel controllo dei picchi glicemici nel sangue, mostrando una efficacia paragonabile alle molecole di sintesi, ovviamente assumendo le giuste dosi in grado di fornire questo effetto.

Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19233493

6) Prevenzione e talvolta trattamento dei tumori

Sono numerosi gli studi, condotti negli ultimi 50 anni, che dimostrano la validità della curcuma nella prevenzione dello sviluppo di tumori. Questa capacità può essere essenzialmente imputata all’azione antiossidante di questa molecola.

Il danno ossidativo operato da radicali liberi è alla base dello sviluppo di cellule che sono mutate geneticamente. Ma non solo.

Secondo studi molto recenti, l’azione anticancro della curcumina si espleta grazie alla capacità di sopprimere la proliferazione delle cellule tumorali attraverso l’inibizione della sintesi di fattori che stimolano la crescita delle cellule, comprese quelle tumorali.

Inoltre, la curcuma, contrasta l’angiogenesi, processo che porta alla formazione di una rete sanguigna che nutra ed ossigena le cellule tumorali.

Questa capacità, probabilmente, condurrà in un futuro, forse non molto lontano, all’utilizzo di questa molecola e dei suoi derivati nella terapia convenzionale antitumorale.

Fonti: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2758121/

7) Prevenzione dell’Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è una patologia purtroppo molto diffusa e contro la quale sfortunatamente non esiste una cura efficace. Ecco perché una buona prevenzione rappresenta una mossa vincente, oltre ad essere l’unica arma possibile in assenza di una terapia specifica.

Alcuni studi dimostrano che la curcumina eserciti degli effetti positivi nella prevenzione e nel trattamento di questa patologia. Sembra che questa molecola sia particolarmente efficace nell’agire sui diversi fronti sui quali si sviluppa il morbo di Alzheimer.

Oltre alla sua azione antiossidante e antinfiammatoria, la curcumina agisce deprimendo lo sviluppo delle placche amiloidi, che provocano degenerazione nella materia grigia, con tutte le conseguenze associate.

Se analizziamo i dati epidemiologici attualmente in possesso sulle popolazioni che sono forti consumatori della curcuma, ci accorgiamo che il morbo di Alzheimer ha un’incidenza bassissima. Questo dato fa ben sperare sul possibile utilizzo di questa spezia per la sua attività preventiva.

Fonti: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2781139/

8) Miglioramento dei sintomi dell’artrite

L’azione antinfiammatoria oramai accertata della curcumina la rende impiegabile per alleviare tutta la sintomatologia associata all’artrite, andando ad agire essenzialmente sulle cause che la provocano.

Pertanto non si tratta solo di un trattamento palliativo. Studi relativamente recenti, uno dei quali condotto per valutare l’efficacia di fitcomplessi di curcumina e fosfolipidi della soia, evidenziano proprio questa proprietà.

Fonti: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22407780

9) Proprietà antidepressive

Parlando della capacità della curcuma di proteggere le cellule cerebrali, si è anticipata l’azione antidepressiva di questa molecola.

Alcuni studi rimarcano questa efficacia, comparando l’azione di questa molecola, con quella di alcuni farmaci da tempo utilizzati nella terapia contro la depressione, come ad esempio il Prozac®.

Inoltre, sembra che la curcumina sia capace di aumentare la concentrazione di serotonina e dopamina, che sono noti anche come gli ormoni del buon umore.

In uno studio condotto nel 2017 su 377 pazienti, viene dimostrata l’efficacia della curcuma anche nel combattere l’ansia, sintomo particolarmente ricorrente nei pazienti affetti da depressione. È stato, inoltre, dimostrato che questa molecola è efficace nel trattamento dei disordini neuropsichiatrici compulsivi, dimostrando una certa efficacia anche nei disordini comportamentali tipici dell’autismo.

Fonti: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23832433

10) Proprietà anti-age

Tutte le funzioni descritte nei paragrafi che precedono, sono sufficienti a spiegare l’efficacia della curcuma nel ritardare il più possibile l’invecchiamento di tutte le cellule del nostro corpo, dei tessuti di cui queste fanno parte e di conseguenza di tutto l’organismo.

Questo si deve soprattutto alla sua azione antiossidante che consente di proteggere le cellule dal danno ossidativo, che può danneggiarle, a volte irreparabilmente. È vero che l’organismo mette a punto dei meccanismi di difesa contro i radicali liberi, ma questi con l’avanzare dell’età funzionano sempre meno, e l’assunzione costante di questa preziosa spezia gialla rappresenta un aiuto esterno molto valido.

Fonti: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20205886

Come utilizzare la curcuma?

Innanzitutto, il modo più comodo e pratico per utilizzare la curcuma è quello di insaporire le ricette e le pietanze preparate, alle quali questa spezia dona un gusto fresco e delicato. La dose giornaliera consigliata è di due cucchiaini al giorno, utilizzata nei cibi come meglio gradite: insaporendo salse, insalate, carni, formaggi freschi, pane.

Se abbinata a tè verde, olio di oliva e pepe nero viene potenziata la sua efficacia e la sua biodisponibilità che, purtroppo, è sempre molto bassa.

Per quanto concerne, invece, l’utilizzo farmacologico è prevista la preparazione di tinture madri, ossia estratti alcolici, estratti oleosi ed estratti acquosi, ma anche infusi e tisane che possono essere ottenuti dagli estratti secchi.

In commercio esistono anche delle preparazioni a base di curcuma e miele che sono molto efficaci per la cura dei raffreddamenti tipici della stagione invernale.

Come anticipato in apertura, è sufficiente introdurre una quantità giornaliera di questa polvere che sia di circa 3 g al giorno nella dieta abituale per goderne dei benefici della curcuma.

Si tratta di una quantità che è molto difficile da raggiungere se utilizziamo questa spezia nella preparazione delle nostre ricette.

Per questo motivo, forse l’assunzione di un integratore alimentare potenziato nel dosaggio potrebbe aiutarci ad assumere le giuste quantità giornaliere per apprezzare tutte le sue proprietà.

Infatti, per effetti più consistenti si consiglia di utilizzare l’estratto secco titolato in curcumina al 4%, la cui dose giornaliera varia dagli 8 ai 10 milligrammi per kg di peso corporeo, da suddividere in due assunzioni lontane dai pasti.

Abbiamo visto tutte le proprietà ed i benefici della curcuma ed abbiamo approfondito anche le sue modalità di utilizzo. A questo punto non ci resta che toccare un altro punto importante quando si tratta dell’assunzione di prodotti naturali e non: le controindicazioni.

Controindicazioni ed effetti indesiderati della curcuma

In presenza di uno stato normale di salute, la curcuma non presenta alcuna controindicazione particolare. In caso di particolari patologie però, specie quelle a carico degli organi intestinali o comunque dell’addome, è indicato chiedere sempre il parere del medico prima di utilizzarla.

Infatti, nonostante le numerose proprietà appena descritte della curcuma, vi sono dei casi in cui la sua assunzione è controindicata, specie se sussistono dei quadri clinici particolari. Anche una particolare predisposizione fisica gioca un ruolo cruciale nella comparsa di eventi avversi, che in effetti non si riscontrano in tutti i soggetti, o almeno non in quelli che versino in un buono stato di salute.

Passiamo, quindi, subito a descrivere i casi a cui prestare particolare attenzione prima di usare la curcuma, sia come spezia che sotto forma di integratori alimentari.

1) Reazioni allergiche

Come altre spezie o principi attivi di derivazione vegetale, anche la curcuma presenta un potenziale allergogeno che si manifesta essenzialmente in soggetti che hanno già una predisposizione particolare.

Questi eventi di carattere allergico si manifestano principalmente con la comparsa di rush cutanei quando l’esposizione è esterna oppure con disturbi gastrointestinali quando viene ingerita. Se la sensibilità verso le molecole contenute è molto forte, si può incorrere anche in situazioni di shock anafilattico ma i casi documentati sono per fortuna rarissimi.

Si sa che il nostro sistema immunitario deve “studiare” la sostanza prima di produrre una reazione di tipo allergico, ma una volta che l’ha conosciuta bene, le successive esposizioni produrranno disturbi ed effetti sempre più gravi. Ecco perché qualora si sia verificata una qualsiasi reazione avversa dopo l’assunzione di curcuma, preparati erboristici o integratori alimentari a base di questa specie vegetale, bisogna evitare una seconda esposizione.

Inoltre, anche coloro che presentano una allergia verso i coloranti alimentari in genere dovrebbe cercare di evitare la curcuma o quantomeno assumerla con le dovute precauzioni, in quanto molto spesso questa viene impiegata anche per tale scopo. In Italia ed in UE la curcuma viene identificata con la sigla E 100.

2) Gravidanza e allattamento

Sia quando si parla di alcuni farmaci che di integratori alimentari e preparati erboristici, si tende a consigliare cautela nelle fasi di gravidanza ed allattamento.

Perché? La risposta sta nel fatto che ogni prodotto destinato all’uso umano, è sottoposto ad una serie di controlli e sperimentazioni volti non soltanto a valutarne l’efficacia ma anche a quantificare un rischio qualora questo sia presente.

Non sempre si conoscono già in principio i pericoli associati all’assunzione di un determinato prodotto o sostanza, ed è proprio al fronte di questa incertezza che si decide di non testare nulla nelle donne in gravidanza o in allattamento, per non mettere in pericolo sia la salute della futura mamma che quella del bambino.

Sulla base delle caratteristiche della sostanza e della valutazione del singolo caso, sarà il medico a decidere se sia o meno il caso di usare un determinato prodotto in queste fasi.

Questo vale, naturalmente, anche per la curcuma. Anche se il fatto che possa stimolare la muscolatura uterina determinando contrazioni, rappresenta un motivo in più per evitarla in gravidanza.

Durante l’allattamento, proprio in virtù del potenziale allergogeno descritto in precedenza, e del fatto che non si è ben a conoscenza della quantità di sostanza che possa passare nel latte materno, si consiglia alle mamme di non assumere la curcuma, né come spezia, né tanto meno sotto forma di integratori alimentari.

3) Disturbi gastrointestinali

La curcuma ha la capacità di stimolare la produzione dei fluidi coinvolti nel processo digestivo, tra i quali i succhi gastrici.

Per questo motivo coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo, gastrite e altre patologie che abbiano come base un incremento della produzione di acidi a livello gastrico, dovrebbero evitare l’assunzione della curcuma in tutte le sue forme, al fine di non esacerbare i sintomi, anche perché si tratta di patologie che possono evolvere in problemi più gravi come le ulcere.

4) Problemi alla cistifellea

Oltre ai succhi gastrici, la curcuma è capace di stimolare anche la produzione della bile che viene depositata nella colecisti o cistifellea.

Se prodotta in eccesso, la bile può dare origine alla formazione di calcoli che possono causare seri problemi, fino a condurre ad un forte stato di infiammazione, che prende il nome di colecistite, il cui rimedio è spesso rappresentato dall’asportazione dell’organo.

Coloro che presentano già una situazione a rischio in quanto hanno già qualche calcolo a livello della colecisti, non dovrebbero assumere curcuma per non rischiare di peggiorare la situazione.

5) Calcoli renali

La curcuma è particolarmente ricca di composti chimici che rispondono al nome di ossalati, che sono in grado di formare, combinandosi con il calcio, dei cristalli che si muovono attraverso le vie urinarie accrescendosi.

Spesso queste formazioni vengono eliminate attraverso le urine senza aver minimamente percepito la loro presenza. Ma se raggiungono dimensioni abbastanza grandi, questi cristalli di ossalato di calcio si fermano e vanno a formare dei calcoli che oltre a provocare dei dolori fortissimi, occludono anche parzialmente le vie urinarie, generando problemi secondari.

Questa è la ragione che spiega perché la curcuma, così come altre spezie, dovrebbe essere evitata nei casi in cui vi sia una storia di calcolosi renale in famiglia o sia già successo al soggetto stesso di sviluppare dei calcoli renali. A maggior ragione, se si è già in presenza di questo problema, la curcuma va evitata per evitare di aggravare la situazione.

6) Problemi di coagulazione

Tra le numerose attività della curcumina c’è anche quella antitrombotica che, se da un lato si rivela utile per prevenire la formazione di coaguli che ostruiscono il lume dei vasi, dall’altro rende la curcuma controindicata per tutti coloro che invece hanno dei problemi alla coagulazione del sangue che possono sviluppare facilmente delle emorragie.

7) Farmaci

Abbiamo descritto le attività della curcuma che la rendono un toccasana naturale, per diversi problemi. Ma questa sostanza, proprio grazie alle sue proprietà, non dovrebbe essere assunta, o comunque non in quantità eccessive, in concomitanza di determinati farmaci.

Ad esempio, a fronte della sua azione antinfiammatoria, riconducibile a quella dei FANS, la curcuma non andrebbe assunta in grandi quantità in presenza di questi farmaci, in quanto ne potenzierebbe sì l’azione antinfiammatoria ma anche gli effetti collaterali, soprattutto a livello dello stomaco e della coagulazione del sangue.

Quindi questo fa capire che una delle principali controindicazioni della curcuma è rappresentata dalla contemporanea assunzione di una terapia anticoagulante, in quanto questa associazione potrebbe portare allo sviluppo di emorragie.

Inoltre, data la sua capacità nell’abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, paragonabile alle statine, sarebbe bene non associare la curcuma a questi farmaci per non ridurre troppo le quantità di colesterolo che a concentrazioni fisiologiche, è molto importante sia per la fluidità di membrana di tutte le cellule sia perché è una molecola di partenza nei processi di sintesi degli ormoni steroidei.

Fonti: https://www.healthline.com/nutrition/turmeric-side-effects

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