Cromofobia: cause e trattamenti contro la “paura dei colori”

La cromofobia (talvolta anche riportata come “cromatofobia“, dal greco “paura del colore”) è descritta come una repulsione per determinati colori, che in alcuni casi può anche innescare nell’individuo che ne soffre forti crisi emotive.

Sebbene sia classificato come un disturbo estremamente raro, la paura dei colori può causare forti disagi ai soggetti colpiti. Vediamo quali sono i sintomi principali di questa bizzarra fobia, quali possono essere le cause e in che modo è possibile superarla.

Cromofobia: sintomi e cause principali

Come si può facilmente intuire, i sintomi principali della cromofobia sono simili a quelli riscontrati in altre fobie, tra i quali si trovano:

Il soggetto affetto da cromofobia non ha paura di tutti i colori e manifesta quindi una forte sensazione di disagio solo in presenza di un determinato colore. In casi molto più rari si osserva la repulsione per più di un colore. Nelle sue forme più gravi la cromofobia può favorire l’insorgenza di una sintomatologia grave che può richiedere il recupero in una struttura ospedaliera. Questo si verifica se gli attacchi di panico del paziente sfociano in episodi di violenza contro se stessi o gli altri, a maggior ragione se in preda a deliri allucinatori.

Le cause della cromofobia possono essere molteplici, ma gli psichiatri e gli psicologi concordano nell’individuare negli eventi traumatici la principale fonte del problema. Se, ad esempio, un soggetto è rimasto coinvolto in un incidente stradale e l’impatto è stato causato da un veicolo verde, c’è una possibilità che in futuro possano sorgere ansia e paura di fronte a oggetti di colore verde. Sembra inoltre che soggetti affetti da malattie mentali o autismo sarebbero più propensi a sviluppare avversione nei confronti di alcuni colori.

I vari tipi di cromofobia

Come già accennato nel precedente paragrafo, la paura dei colori può riguardare ognuno di essi, e in rarissimi casi alcuni soggetti possono nutrire avversione anche verso più colori. Le principali tipologie di cromofobia sono (fonte):

  • Xantophobia (paura del colore giallo);
  • Rodofobia (paura del colore rosa);
  • Prasinofobia (paura del colore verde);
  • Leucofobia (paura del colore bianco);
  • Cianofobia (paura del colore blu);
  • Eritrofobia (paura del colore rosso);
  • Porfirofobia (paura del viola);
  • Melanofobia (paura del colore nero);
  • Crisofobia (paura del colore arancione);

A volte questi termini vengono utilizzati con sfumature di significato leggermente differenti: è questo il caso della “leucofobia“, che in alcuni contesti indica una repulsione specifica per il colorito bianco della pelle, mentre in altri casi il termine si riferisce all’ossessione per alcune qualità fisiche e/o comportamentali che nell’immaginario collettivo occidentale sono associate alla purezza. L’eritrofobia è talvolta riscontrata in pazienti ematofobi che manifestano un forte disagio di fronte al sangue umano o animale. Questo ha lasciato intendere che in determinate circostanze l’eritrofobia possa essere una degenerazione della repulsione per il materiale ematico.

Terapie per superare la paura dei colori

Non esistono trattamenti specifici contro la paura dei colori, poiché come abbiamo avuto modo di analizzare le cause della cromatofobia sono molteplici e non sempre note.

Nella maggior parte dei casi la psicoterapia è utile al paziente cromofobico per vincere la sua paura irrazionale dei colori o affievolirne la sintomatologia. Molti psicoterapeuti si avvalgono della terapia dell’esposizione, ovvero un percorso terapeutico all’interno del quale il paziente è gradualmente esposto alla propria fobia per un determinato periodo di tempo. Tale terapia si basa sul principio che l’esposizione graduale e prolungata a una fonte di ansia e stress può ridurne gli effetti dell’individuo.

Le forme più gravi di cromatofobia – specialmente se presenti assieme a forti forme di depressione o psicosi – possono essere trattate anche con le terapie farmacologiche a base di psicoformaci e/o antidepressivi.

La cromofobia nel cinema e nelle serie televisive

Nei decenni la paura dei colori è stata trattata in molti film o serie tv, anche se talvolta non si è fatta esplicita menzione al disturbo.

Un esempio è Marnie Edgar, la protagonista dell’omonimo thriller psicologico del 1964 del regista britannico Alfred Hitchcock. A causa di un evento traumatico infantile, Marnie ha sviluppato una forte avversione al colore rosso, la cui visione le causa una forte sensazione di disagio.

Anche Adrian Monk, il bizzarro detective televisivo affetto da numerose fobie e disturbi ossessivo compulsivi, presenta in alcuni episodi sintomi compatibili con la cromofobia. Tuttavia Monk sembra provare disagio davanti a determinati accostamenti cromatici più che ai colori veri e propri.

Nel film “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” (tratta dall’omonimo romanzo del 2003) si fa esplicito riferimento alla xantophobia di cui soffre il protagonista Christopher Boone, che è correlata al disturbo dello spettro autistico del quale soffre l’adolescente.

Condividi su: