Sigaretta elettronica: fa meno male della sigaretta normale?

Fumare la sigaretta elettronica è veramente meno dannoso rispetto alla comuni sigarette? La sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare? Questi sono tra gli interrogativi che ci si pone quando si parla dei danni del fumo e delle possibili soluzioni al problema. Nel nostro paese, la sigaretta elettronica è stata per un periodo esente da molte restrizioni contro il fumo, mentre successivamente si decise di estendere anche per essa tutti i divieti di utilizzo, ad esempio in luoghi chiusi.

In questo articolo non è nostro compito confutare o confermare quanto deciso dal legislatore italiano, bensì quello di far luce sui possibili rischi legati a questi dispositivi ed eventualmente smascherare quei falsi miti sorti negli anni riguardo alle e-cigarettes. Premesso ciò, andiamo a vedere cos’è stato dimostrato fino a questo momento circa i benefici rispetto alla sigaretta tradizionale e i possibili rischi per la salute legati invece ai componenti della sigaretta elettronica.

Sigaretta elettronica: cos’è e come funziona

Le prime sigarette elettroniche sono apparse in Cina nei primi anni 2000, ma il loro arrivo in Italia è avvenuto solo nel 2007. All’inizio la vendita dei pochi marchi in commercio avveniva solamente nelle farmacie, ma attorno al 2010 si iniziò a vendere questi dispositivi anche nelle comuni tabaccherie o negozi specializzati.

A differenza della sigaretta tradizionale, la sigaretta elettronica non brucia tabacco, ma, a partire da un liquido a base di acqua, glicole propilenico e glicerolo, genera un vapore, che può o meno contenere nicotina e/o sostanze aromatizzanti, che viene inalato dal fumatore. Nel caso di fumatori che utilizzano la sigaretta elettronica in sostituzione a quella tradizionale, con l’intento di smettere di fumare o di limitare l’inalazione di sostanze dannose, la sigaretta elettronica permette di inalare un quantitativo minore di nicotina, per alleviare sintomi di astinenza/dipendenza, così come di mantenere sia il gesto del fumare che le sensazioni tattili e gustative della sigaretta.

Cosa contiene una sigaretta elettronica?

Le classiche sigarette elettroniche con liquido si compongono dei seguenti elementi:

  • Il bocchino (o drip tip): il componente dal quale si aspira il vapore. Può essere di vari materiali (metallo, ceramica, plastica etc.).
  • La cartuccia: il componente che contiene il liquido aromatizzato;
  • Il filtro: al pari di quello delle sigarette tradizionali, ha il compito di filtrare il vapore. Può essere cambiato per evitare che si surriscaldi;
  • L’atomizzatore: il dispositivo che vaporizza il liquido, permettendo l’inalazione;
  • La batteria: alimenta l’atomizzatore, si deve ricaricare ogni volta che viene segnalata una scarsa carica.

I liquidi per le sigarette elettroniche si possono acquistare già pronti o si possono anche assemblare in base ai propri gusti. Si può anche scegliere la quantità di nicotina per ogni miscela, così come miscele prive di nicotina e arricchite di sostanze aromatizzanti.

Nei liquidi sono presenti i seguenti composti:

  • Glicerolo: un additivo vegetale commestibile e iniettabile;
  • Glicole propilenico: un additivo alimentare commestibile e iniettabile;
  • Nicotina (opzionale; se presente lo può essere in proporzioni variabili, tra 6 e 24 mg)
  • Aromi alimentari di varia natura e gusto (mentolo, vaniglia, al gusto di frutta, whiskey, champagne, caffè, cioccolato, ecc)

Sono state messe in commercio sigarette elettroniche contenenti anche collagene, coenzima q10, vitamine (A,B,C,D).

Perché si inizia a fumare la sigaretta elettronica?

Rispondere a questa domanda non è semplice. Se nei primi tempi gli utilizzatori di sigarette elettroniche erano principalmente tabagisti, negli anni è cresciuta sempre più la platea di soggetti che si avvicinano allo “svapo” senza provenire dal mondo delle sigarette.

Per quanto riguarda i tabagisti, il pensiero che va per la maggiore vede nella sigaretta elettronica un ottimo strumento per smettere di fumare o almeno limitare considerevolmente l’assunzione di tabacco o i danni dall’inalazione delle sostanze tossiche e cancerogene presenti nella sigaretta tradizionale e/o prodotte dalla sua combustione (monossido di carbonio, ossido d’azoto, benzene, catrame, formaldeide, ammoniaca, ecc).

Per smettere di fumare, l’idea è quella di diminuire gradualmente il contenuto di nicotina presente in ogni singola sigaretta fumata, andando a limitare i sintomi di astinenza fino alla completa disassuefazione da nicotina.

Per chi invece non ha mai fumato, l’avvicinamento allo svapo è principalmente motivato dalla voglia di provare qualcosa di nuovo, partendo dal presupposto che non presenti rischi per la salute. Non esistono ancora dati sufficienti a dimostrazione del fatto che la sigaretta elettronica possa costituire un incentivo per iniziare a consumare tabacco.

Quali sono i benefici per i fumatori che passano alle sigarette elettroniche?

Sebbene lo svapo non apporti benefici assoluti sull’organismo, si possono comunque evidenziare una serie di benefici per la salute per coloro che procedono con la sostituzione delle sigarette tradizionali con quelle elettroniche.

Per cominciare, nella preparazione dei liquidi è possibile optare per soluzioni a basse quantità o totalmente prive di nicotina. Quest’ultima è la scelta più frequente tra i soggetti che si sono avvicinati alla sigaretta elettronica senza aver in precedenza consumato tabacco, oltreché da coloro che sono veramente intenzionati a smettere di fumare con l’ausilio di questi strumenti. L’assenza di nicotina evita l’assuefazione allo svapo e i sintomi di astinenza.

Il fumo inalato da una sigaretta elettronica è composto per la maggior parte da vapore acqueo ed è pertanto privo di quelle sostanze cancerogene che abbondano nelle sigarette tradizionali, quali:

  • Catrame;
  • Benzene;
  • Idrocarburi policiclici aromatici;

Svapare inoltre non comporta irritazioni del cavo orale e del tratto orofaringeo paragonabili a quelle causate del fumo e quelle patologie della bocca la cui insorgenza può essere agevolata dal fumo di sigaretta, sigaro o pipa (come per esempio la gengivite e la parodontite).

Uno studio britannico del 2017 pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine ha sottolineato la correlazione tra lo svapo e l’abbattimento del rischio di sviluppare neoplasie polmonari per gli ex tabagisti. Infatti a soli 6 mesi di distanza si era osservata una significativa riduzione delle sostanze cancerogene presenti nell’organismo degli ex fumatori che erano ricorsi alle e-cigarettes per vincere la loro dipendenza.

Quali sono i rischi legati alle sigarette elettroniche?

Il rapporto 2021 dell’OMS “WHO report on the global tobacco epidemic 2021” sottolinea come le sigarette elettroniche costituiscano un rischio in alcune parti del mondo in cui vengono commercializzate anche a bambini e adolescenti con sapori accattivanti. L’utilizzo della sigaretta elettronica da parte dei più giovani aumenta di tre volte la probabilità dell’utilizzo di prodotti del tabacco in futuro.  L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda ai governi di attuare regolamenti per impedire ai non fumatori di iniziare a usarli, per prevenire la rinormalizzazione del fumo nella comunità e per proteggere le generazioni future.

Circa l’uso delle sigarette elettroniche contenenti nicotina, l’Istituto Superiore di Sanità già nel 2012 metteva in evidenza come le sigarette elettroniche potevano fungere da iniziazione al fumo di sigaretta e alla dipendenza di nicotina nei più giovani. Inoltre viene precisato come non possono essere esclusi rischi di effetti dannosi per la salute per l’uomo, né possono essere ritenuti conclusivi gli studi che determinano l’efficacia delle sigarette elettroniche contenenti nicotina come prodotti per la disassuefazione da fumo di tabacco.

 

Il glicole propilenico presente nei liquidi per la sigaretta elettronica è un composto giudicato sicuro, anche se recenti studi hanno aperto all’ipotesi che un’esposizione prolungata nel tempo possa favorire l’insorgenza di alcune malattie respiratorie come l’asma e riniti. La sigaretta elettronica va evitata da chi soffre di asma o broncospasmo.

Sappiamo che a determinate temperature la degradazione del glicole può produrre formaldeide e acetaldeide, due sostanze di cui è stata accertata l’azione cancerogena per cavo orale e polmoni. Una lettera pubblicata da The New England Journal of Medicine di alcuni ricercatori richiamava l’attenzione su un loro studio che rilevava addirittura una quantità maggiore di formaldeide assunta da un fumatore di sigaretta elettronica rispetto a un fumatore di sigarette tradizionali. Tuttavia lo studio ha smosso le critiche di molti scienziati e sostenitori della sigaretta elettronica a causa delle temperature a cui era stato testata la sigaretta elettronica, troppo alte e non in linea con il normale utilizzo, tale da produrre anche un vapore che lo svapatore riconoscerebbe troppo caldo e non gradevole a causa della “puzza di bruciato”.

Tra questi il dottor Robert Cranfield ha pubblicato un video in cui, tramite un esperimento con un rilevatore di formaldeide, mostra come la sigaretta elettronica utilizzata nelle normali condizioni produce una quantità di formaldeide nel vapore di 62 volte inferiore rispetto a quella prodotta dal fumo di sigaretta.

Negli ultimi anni sono inoltre stati riportati anche in Italia alcuni casi di intossicazione da contatto diretto con il liquido per e-cigarettes e particolare attenzione deve essere posta dai genitori che le ricariche di liquido delle sigarette elettroniche siano poste in luoghi non accessibili ai bambini.

Bisogna inoltre precisare che alcune persone che utilizzano la sigaretta elettronica non rinunciano definitivamente al fumo di sigaretta. Questo comporta un persistere dell’esposizione al fumo, con tutti i danni derivanti.

Quale correlazione tra la sigaretta elettronica e lesioni dei polmoni?

Al giorno d’oggi non è stata provata correlazione tra lo svapo e il carcinoma polmonare, nome con il quale si indicano le tipologie di neoplasia maligna del polmone. Ricordiamo infatti che tra i carcinomi polmonari troviamo:

  • Carcinoma polmonare a grandi cellule (rappresenta circa il 10-15% delle diagnosi);
  • Carcinoma polmonare a piccole cellule (rappresenta circa il 17% delle diagnosi);
  • Adenocarcinoma polmonare (rappresenta circa il 40% delle diagnosi);
  • Carcinoma polmonare a cellule squamose (rappresenta circa il 30% delle diagnosi);

Tuttavia uno studio condotto e pubblicato nel 2017 sulla rivista della Società americana di fisiologia ha riportato che alcuni aromi contenuti nei liquidi delle sigarette elettroniche potrebbero presentare una tossicità nei confronti delle cellule polmonari, con l’invito dei ricercatori a uno studio più approfondito delle sostanze chimiche contenute per la valutazione del rischio di tossicità per polmoni o altri organi.

Il CDC americano sta monitorando le segnalazioni di lesioni polmonari associate all’uso di sigarette elettroniche o prodotti di svapo: tra il febbraio 2019 e il marzo 2020 si è verificato un totale di 2.807 casi di ospedalizzazione (tra cui 68 decessi) per lesioni polmonari associate all’uso di sigaretta elettronica. I dati nazionali e statali dei rapporti dei pazienti e dei test sui campioni di prodotto hanno mostrato che la maggior parte di questi pazienti avevano utilizzato sigarette elettroniche o vaporizzatori contenenti tetraidrocannabinolo (THC), composto psicoattivo della marijuana. Dati di laboratorio hanno mostrato una correlazione con la presenza nei polmoni di acetato di vitamina E, un additivo presente in alcuni vaporizzatori contenenti THC. La vitamina E è una vitamina presente in molti alimenti, disponibile anche come integratore alimentare e in molti prodotti cosmetici, come le creme per la pelle. La vitamina E acetato di solito non provoca danni se ingerito come integratore vitaminico o applicato sulla pelle. Tuttavia, alcune ricerche suggeriscono che quando la vitamina E acetato viene inalata può interferire con il normale funzionamento dei polmoni. La vitamina E acetato è stato trovato in campioni di prodotti contententi THC testati dalla FDA e dai laboratori statali e in campioni di liquido polmonare di pazienti testati da CDC, mentre non è stata rilevata nel liquido polmonare di soggetti non affetti da danno polmonare associato all’uso di prodotti da sigaretta elettronica.

Il CDC ha oggi vietato l’utilizzo di vitamina E acetato nelle sigarette elettroniche, invitando gli utilizzatori a non aggiungere altre sostanze non previste dal produttore. Le prove non sono comunque sufficienti per escludere ruoli di altre sostanze chimiche presenti nei prodotti THC o non THC.

In generale, CDC e FDA raccomandano di non utilizzare sigarette elettroniche o prodotti da svapo contenenti THC, in particolare acquistati da fonti informali come amici, familiari o rivenditori di persona o online.

 

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